Tre Citroën Ami entrano in servizio al Genova City Airport. Caratteristiche perfette per il lavoro quotidiano
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 04 Ottobre 2022, alle 10:09 nel canale Auto ElettricheLa piccola elettrica di casa Citroën si aggiunge alla flotta dell'aeroporto di Genova, nell'ambito dell'elettrificazione dei mezzi in uso nei piazzali
Continua il successo per la piccola elettrica Citroën Ami. L'avevamo provata in occasione del lancio della showroom presso COIN, avventurandoci per le vie del centro di Milano, scoprendo quanto fosse comoda nel traffico e nei vicoli più stretti. Ora il quadriciclo elettrico più venduto del mercato entra in servizio nella flotta del Genova City Airport.
L'aeroporto genovese ha intrapreso già diversi anni fa un processo di elettrificazione della flotta di veicoli in uso, ed a questi ora si aggiungono tre Citroën Ami, fornite dalla concessionaria GECAR di Genova. Le vetture verranno utilizzate per le esigenze di mobilità all'interno dei piazzali, grazie ad alcune caratteristiche ideali.
L'autonomia di 75 km è sufficiente per diversi giorni di utilizzo, e la ricarica da una semplice presa domestica non necessita di particolari infrastrutture di ricarica, e impiega solo 3 ore circa. La velocità massima di 45 km/h è in linea con i limiti della circolazione sui piazzali, per questioni di sicurezza. Sicurezza garantita anche dall'ampia superficie vetrata, che offre massima visibilità in manovra.
A queste caratteristiche si aggiunge anche il ridotto raggio di sterzata, solo 7 metri, il che rende Ami maneggevole e agile in un ambito dove muoversi in fretta e senza causare intralcio è fondamentale. Diversamente da altri quadricicli, è presente anche il sistema di riscaldamento, garantendo il giusto comfort anche nella stagione fredda. Le Citroën Ami dell'aeroporto sono praticamente identiche a quelle di serie, ad eccezione degli adesivi ad alta visibilità e luce catarifrangente, installati sulle fiancate come da normativa.
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10 Commenti
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Questa AMI ha del potenziale, ma credo che dovrebbe essere affiancata da una versione quadriciclo pesante.
La puoi caricare solo a casa con la presa casalinga, rendendo di fatto difficilissimo l'utilizzo in città (dove è più difficile avere box con presa di corrente).
Davvero non si capisce la scelta di non renderla compatibile anche con le prese di ricarica che ormai si possono trovare ovunque....Aspettiamo la versione 2!
L'unica cosa certa è che con tutto questo elettrico si scierà in riviera romagnola fra qualche anno a luglio, esattamente come il bel clima di una volta, 12 mesi di neve e gli altri 12 di pioggia londinese
Cittadina si (parti dentro e resti dentro).
Periferico-cittadina (pendolarismo), assolutamente no.
Periferico-cittadina (pendolarismo), assolutamente no.
periferico fino alla ferrovia o alla metro si.
Dipende da che servizi di mezzi pubblici hai e se lavori in zona industriale o meno
Comunque nel raffronto diretto parlando di sostituire un'auto con un'altra, secondo me non è l'incentivo giusto per chi oggi i mezzi pubblici non li usa e si reca in città in macchina.
passare ad usare i mezzi pubblici, per chi è interessato ed è servito dai mezzi, presumo già oggi può lasciare la propria auto negli eventuali interscambi, alleggerendo quindi il traffico cittadino.
Io sono ex pendolare da trasporto pubblico misto, bus, treno e anche metro (7 anni di soli mezzi pubblici per muovermi) convertito all'auto per aver guadagnato 2 ore e mezza al giorno di vita in più (ed essermi levato da torno tutti i disagi tipici dei ns. mezzi). Con una trasformazione epocale del pubblico sarei disposto a tornare indietro, ma in 7 anni di uso quotidiano ho visto solo peggioramenti al servizio, con unici miglioramenti percepibili gli aggiornamenti "hardware" (vetture nuove con condizionamento/riscaldamento efficiente etc). Tutto il resto, gestione delle tratte, orari, affollamento, dimensionamento linee etc... O fermo al palo, o peggiorato.
Comunque nel raffronto diretto parlando di sostituire un'auto con un'altra, secondo me non è l'incentivo giusto per chi oggi i mezzi pubblici non li usa e si reca in città in macchina.
passare ad usare i mezzi pubblici, per chi è interessato ed è servito dai mezzi, presumo già oggi può lasciare la propria auto negli eventuali interscambi, alleggerendo quindi il traffico cittadino.
Io sono ex pendolare da trasporto pubblico misto, bus, treno e anche metro (7 anni di soli mezzi pubblici per muovermi) convertito all'auto per aver guadagnato 2 ore e mezza al giorno di vita in più (ed essermi levato da torno tutti i disagi tipici dei ns. mezzi). Con una trasformazione epocale del pubblico sarei disposto a tornare indietro, ma in 7 anni di uso quotidiano ho visto solo peggioramenti al servizio, con unici miglioramenti percepibili gli aggiornamenti "hardware" (vetture nuove con condizionamento/riscaldamento efficiente etc). Tutto il resto, gestione delle tratte, orari, affollamento, dimensionamento linee etc... O fermo al palo, o peggiorato.
dipende sempre da dove investi...
in ogni caso, il "pendolarismo" è una cosa che va tagliata: è idiota, dispendioso, e in parole povere insostenibile.
Periferico-cittadina (pendolarismo), assolutamente no.
la mia visione dello sharing del futuro è avere mezzi di ogni dimensione disponibili su tutto il territorio nazionale. ovviamente a milano centro mi aspetto quasi esclusivamente minicars e invece vicino a tangenziali/autostrade mi aspetto auto elettriche più adeguate
in ogni caso, il "pendolarismo" è una cosa che va tagliata: è idiota, dispendioso, e in parole povere insostenibile.
Ma la transizione lo renderà ancora più necessario.
Per poter abbandonare le auto, o passare alle EV, o alle auto a guida autonoma, sarà ancora più necessario rivedere l'urbanistica creando zone di servizi concentrate.
E' impensabile avere tutto ovunque e non è nemmeno possibile lavorare tutti in remoto.
Ergo la necessità di spostamenti non sparirà.
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