Toyota investe 77 milioni di euro per realizzare l'ibrido di 5a generazione. Ecco come è fatto
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 22 Dicembre 2022, alle 13:12 nel canale Auto ElettricheToyota continuerà a proporre diversi tipi di alimentazione, puntando sempre sul tanto amato ibrido. Per questo sta partendo la produzione della quinta generazione, con discreti investimenti
Nella recente presentazione, di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa, Il CEO Akio Toyoda ha ancora una volta dichiarato che Toyota non abbandonerà il motore termico per passare unicamente all'elettrico, e tra le varianti una grossa fetta spetterà al full hybrid.
Per questo il colosso giapponese ha varato importanti investimenti negli stabilimenti europei per far partire la produzione dei motori ibridi di quinta generazione. In particolare i 77 milioni di euro stanziati varranno utilizzati in Polonia e nel Regno Unito, nelle fabbriche Toyota Motor Manufacturing Poland (TMMP) e Toyota Motor Manufacturing UK (TMUK). Saranno aggiornate sette linee di produzione.
I nuovi motori elettrici che verranno impiegati saranno più leggeri, più compatti, ma anche più potenti, arrivando fino a 103 kW. Il sistema avrà sempre una trasmissione che si occuperà di far lavorare all'unisono il motore a benzina, il motore elettrico più piccolo, MG1, e quello principale, MG2.
Per la parte endotermica troveremo un motore benzina da 1,8 litri. Le unità elettriche avranno invece compiti diversi. MG1 è il motore più piccolo, funziona come starter della parte a benzina, ricarica la batteria, ed entra in funzione anche per la frenata rigenerativa. A MG2 invece spetteranno i compiti più gravosi di trazione.
Sia la trasmissione, sia MG1 e MG2, verranno prodotti nello stabilimento in Polonia, mentre quello del Regno Unito si occuperà dell'assemblaggio della parte endotermica. La Corolla Hybrid, una delle prime vetture che utilizzerà la nuova motorizzazione, sarà invece costruita in Turchia.
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16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoInoltre nel ciclo atkison-miller, il volume effettivo nella fase di compressione e' minore della cilindrata unitaria, le valvole si chiudono dopo che il pistone ha percorso fino a un terzo della sua corsa.
fondamentalmente il downsizing "è una cagata pazzesca"
va bene su oggetti dalla vita breve e facile/veloce cambio (tipo il vecchio motorino della smart che cambiavi e rigeneravi direttamente piuttosto che fare il semplice tagliando)
Guarda i vecchi V8 americani enormi che girano lenti e macinano milioni di km per anni con il solo cambio olio e filtri
La toyota camry (il motore più piccolo è un 2500 benzina) è storicamente un mulo.
c'è da dire che anche dove vai usare questi motori ha il suo perchè... se fai tanta città perennemente i coda con un continuo fermati e riparti un motore grosso e pesante potrebbe non essere la soluzione migliore ma in questo caso non c'è di meglio che un elettrico puro o un ibrido con il termico che parte solo da una certa velocità
Guarda i consumi e chiediti invece perché gli altri non fanno come Toyota.
Stai a vedere che adesso chi fa ibridi da 30 anni deve imparare da chi ha iniziato a farli l'anno scorso.
Oggi va di moda il motore di piccola cilindrata turbo a iniezione diretta, magari a 3 cilindri.
Ma ha una serie di caratteristiche che vanno contro la filosofia dell'ibrido inteso come motore che consuma e inquina meno.
Prima fra tutte la maggior emissione di particolato, fino a qualche anno fa infatti le ibride Toyota erano le uniche benzina a non montare il FAP (o GPF se preferite), poi con la finale stretta ai parametri hanno dovuto montarlo anche loro.
Secondo un motore a ciclo atkinson/miller è più efficiente.
Terzo il motore turbo a 3 cilindri fa un rumore orripilante
Quella nuova è parecchio meglio.
Peccato sia plug-in
risposta breve: no
per quella lunga c'è troppo da scrivere
la soluzione a lente è già usata per ridurre la dimensione del silicio deputato al fotovoltaico e quindi ridurre il costo ma è una soluzione scartata
uno dei problemi è il surriscaldamento
i concentratori solari (lenti/specchi/parabole) si usano nei grossi impianti dove i raggi solari sono usati per scaldare un tubo o un cilindro (a seconda di come sono fatti) con dentro un particolare sale, olio o comunque supporto convettivo usato poi per scaldare l'acqua trasformandola in vapore usato per azionare la turbina che a sua volta aziona l'alternatore
ci sono diverse news che parlano delle varie soluzioni in studio... considera che la luce concentrata in un certo punto fa raggiungere all'obbiettivo dal centinaio al migliaio di gradi
un semplice modulo fotovoltaico lo sciogli
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