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Peugeot 308 elettrica ufficiale: nuovo motore, nuova batteria e ottima efficienza

di pubblicata il , alle 10:15 nel canale Auto Elettriche Peugeot 308 elettrica ufficiale: nuovo motore, nuova batteria e ottima efficienza

Peugeot ha ufficializzato il lancio della 308 elettrica, in versione berlina e station wagon. Prende il nome di e-308, e monta il nuovo powertrain che vedremo nelle medie di Stellantis

 
52 Commenti
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andy4514 Settembre 2022, 20:16 #41
Originariamente inviato da: Darkon
Leggo continuamente di gente che abita in centri abitati grandi, addirittura città come Milano dove hanno tram, metro ecc... ecc... ritenere l'auto indispensabile. Fosse per me negli agglomerati urbani vieterei completamente la circolazione comprese le elettriche se non per chi ha esigenze lavorative e disincentiverei l'utilizzo dell'auto mettendo il bollo non sulla potenza dell'auto ma sui Km percorsi.


Nelle grandi città se devi andare in zone servite dalla metropolitana è un conto, ma già se devi iniziare a prendere autobus e tram ti fai due conti...io Domenica scorsa per fare un tragitto che in auto si fa in una ventina di minuti, con i mezzi ho impiegato 1 ora e 40 minuti, tecnicamente impiegavo meno ad andarci a piedi, circa 1 ora e 15 minuti...ora di Domenica mi importa il giusto, mi girano le scatole, ma pazienza, ma di certo con performance di questo tipo non invogliano le persone a prendere i mezzi pubblici.
Dom7715 Settembre 2022, 01:03 #42
Originariamente inviato da: GLaMacchina
Ogni notizia sulle auto elettriche genera sempre gli stessi commenti a cui seguono sempre le stesse reazioni. A me pare che ad entrambi gli schieramenti (ICE vs elettrico) sfugga la questione principale. Il trasporto di beni e persone che si è sviluppato nel corso degli ultimi 60-70 anni è assolutamente insostenibile, sia ecologicamente che economicamente. Quindi le possibilità sono due, o continuiamo a fare finta di nulla e tra qualche anno, o decennio al massimo, rimaniamo tutti a piedi e morti di fame, oppure cambiamo qualcosa. Cambiare qualcosa significa anche disabituarsi all'uso intensivo dell'automobile. E il modo più semplice di farlo é renderla un oggetto meno pratico, più costoso e di scarso appeal. Mi fa sorridere vedere chi ancora spera che tra qualche anno le auto elettriche saranno economiche e competitive con le ICE di qualche anno fa. Non avete notato che anche le ICE stanno gradualmente diventando sempre più care?



quindi mi par di capire dal tuo discorso che in un prossimo futuro ci saranno molte meno auto in giro.
ok, può essere solo che un bene se si levano dalle Oo soprattutto quelle auto di gente che le muove per fare 200 metri dietro casa.

mi chiedo però a cosa serviranno a quel punto le "smart road" che stanno facendo...strade piene di sensori per comunicare in real time con i veicoli per aumentare la sicurezza e ridurre gli incidenti....se ci saranno 4 gatti (auto) per strada....
ah, ste "strade smart" ci costano un bel pò...
Dom7715 Settembre 2022, 01:16 #43
Originariamente inviato da: andy45
Nelle grandi città se devi andare in zone servite dalla metropolitana è un conto, ma già se devi iniziare a prendere autobus e tram ti fai due conti...io Domenica scorsa per fare un tragitto che in auto si fa in una ventina di minuti, con i mezzi ho impiegato 1 ora e 40 minuti, tecnicamente impiegavo meno ad andarci a piedi, circa 1 ora e 15 minuti...ora di Domenica mi importa il giusto, mi girano le scatole, ma pazienza, ma di certo con performance di questo tipo non invogliano le persone a prendere i mezzi pubblici.



mi è capitato tempo fa a causa di un incidente avuto in auto mentre andavo al lavoro di compilare un questionario (credo era x l'inps o per l'inail) per l'infortunio subito.
ricordo che in tal questionario si doveva indicare una alternativa rispetto all'auto personale per andare al lavoro, con i mezzi pubblici.
ok, ho una fermata autobus a circa 600 mt da casa, vado a vedere la tabella degli orari (circa 5' a piedi)
poi ho controllato al lavoro e c'era una fermata li poco distante, allora ho guardato anche quella tabella orari.
adesso non ricordo proprio + gli orari, però ricordo benissimo che mi ero fatto 4 conticini ed avevo scoperto che per arrivare al lavoro puntuale dovevo prendere un autobus almeno 1,5 ore prima, di sicuro sarebbe stato strapieno di studenti ammassati, non sarebbe arrivato alla fermata vicino al lavoro, ma si fermava alla stazione, dove avrei dovuto o attendere la coincidenza che mi portava al lavoro a pochi minuti dal mio orario, o incamminarmi a piedi e fare un bel pò di km...
senza contare che non sarei riuscito a tornare a casa per la pausa pranzo (orari diversi e coincidenze sballate), e alla sera o chiedevo di poter uscire mezz'ora prima per prendere un autobus che mi riportava a casa ad un'ora decente, oppure uscendo all'orario abituale come tutti i miei colleghi avrei poi dovuto attendere 45' il primo bus disponibile e sarei rincasato dopo le 19.00

ricapitolando, 1,5ore al mattino + circa 1 ora la sera, avrei perso ben 2,5 ore giornaliere, il tutto per 7 km.....
e pranzo a sacco o al ristorantino a mie spese...
GLaMacchina15 Settembre 2022, 09:19 #44
Originariamente inviato da: randorama
ah, beh se secondo 600 km/settimana in bici (e non certo una bici moderna) non sono un problema ok.
guarda che 100 anni fa i laboriosi lombardi non è che tiravano su le piramidi a mano...


Carissimo, guarda che lo stai dicendo tu che non siano un problema, io quantomeno non lo ho mai detto. Il mio discorso era diverso: io faccio 100-120 km alla settimana in bici per recarmi al lavoro, portare figli a scuola, fare la spesa, etc. Sono tanti? Boh... Forse se confrontati a quanti ne fa l'italiano medio si, già l'olandese medio forse ne fa di più. Il mio paragone con il vissuto di 100 anni fa del mio trisavolo voleva solo contestualizzate questo numero. Lui sicuramente pedalava molto di più e comunque si é fatto la sua vita e i suoi 12 figli. Poi se invece stiamo discutendo delle condizioni di lavoro nelle fabbriche lombarde negli anni 20, ti consiglio di guardarti un documentario o leggerti qualcosa a riguardo, dato che io non sono in grado di farti un discorso comprensivo a riguardo, non essendo un esperto. Credo che anche solo le foto e gli slogan delle occupazioni di fabbrica a Milano del 1919-20 possano darti un idea. Just as a reminder, la prima guerra mondiale si concluse alla fine del 18... Buona giornata
randorama15 Settembre 2022, 09:40 #45
Originariamente inviato da: GLaMacchina
Carissimo, guarda che lo stai dicendo tu che non siano un problema, io quantomeno non lo ho mai detto. Il mio discorso era diverso: io faccio 100-120 km alla settimana in bici per recarmi al lavoro, portare figli a scuola, fare la spesa, etc. Sono tanti? Boh... Forse se confrontati a quanti ne fa l'italiano medio si, già l'olandese medio forse ne fa di più. Il mio paragone con il vissuto di 100 anni fa del mio trisavolo voleva solo contestualizzate questo numero. Lui sicuramente pedalava molto di più e comunque si é fatto la sua vita e i suoi 12 figli. Poi se invece stiamo discutendo delle condizioni di lavoro nelle fabbriche lombarde negli anni 20, ti consiglio di guardarti un documentario o leggerti qualcosa a riguardo, dato che io non sono in grado di farti un discorso comprensivo a riguardo, non essendo un esperto. Credo che anche solo le foto e gli slogan delle occupazioni di fabbrica a Milano del 1919-20 possano darti un idea. Just as a reminder, la prima guerra mondiale si concluse alla fine del 18... Buona giornata


riformulo in modo più tranchant.
100 km al giorno 6 giorni alla settimana su una bici senza cambio non sono compatibili con altrettanti giorni di lavoro in fabbrica.
più chiaro così?
poi magari il bisnonno aveva una calzamaglia blu e un mantello rosso... in caso non discuto.

ps.
la mia famiglia paterna vive in provincia di milano ALMENO da metà del 1800 (più indietro non ho fonti). credo di sapere di cosa si stia parlando.
GLaMacchina15 Settembre 2022, 10:44 #46
Originariamente inviato da: randorama
riformulo in modo più tranchant.
100 km al giorno 6 giorni alla settimana su una bici senza cambio non sono compatibili con altrettanti giorni di lavoro in fabbrica.
più chiaro così?
poi magari il bisnonno aveva una calzamaglia blu e un mantello rosso... in caso non discuto.

ps.
la mia famiglia paterna vive in provincia di milano ALMENO da metà del 1800 (più indietro non ho fonti). credo di sapere di cosa si stia parlando.


Probabilmente hai ragione tu, non ho fonti sufficientemente accurate per poterti dire quante volte la settimana facesse effettivamente avanti-indietro. So solo che la famiglia viveva nella provincia di Bergamo e lui lavorava a Milano, dove si recava in bicicletta. Ci metteva circa due ore, stando ai racconti di mia nonna. Magari qualche notte alla settimana la passava a Milano, con una sistemazione di fortuna immagino, visto che soldi né avevano pochissimi. Ciò nonostante non faccio fatica a credere che abbia avuto una vita molto più faticosa della mia, che era un po' il punto della mia riflessione, anche lasciando le guerre mondiali fuori dall'equazione.
!fazz15 Settembre 2022, 10:50 #47
Originariamente inviato da: GLaMacchina
Probabilmente hai ragione tu, non ho fonti sufficientemente accurate per poterti dire quante volte la settimana facesse effettivamente avanti-indietro. So solo che la famiglia viveva nella provincia di Bergamo e lui lavorava a Milano, dove si recava in bicicletta. Ci metteva circa due ore, stando ai racconti di mia nonna. Magari qualche notte alla settimana la passava a Milano, con una sistemazione di fortuna immagino, visto che soldi né avevano pochissimi. Ciò nonostante non faccio fatica a credere che abbia avuto una vita molto più faticosa della mia, che era un po' il punto della mia riflessione, anche lasciando le guerre mondiali fuori dall'equazione.


molto probabilmente una volta a settimana, in quegli anni era comune dormire nei dormitori della fabbrica (anche mia nonna per lavorare faceva a piedi 30 km in montagna per raggiungere la fabbrica ma scendeva la domenica pomeriggio e risaliva il sabato mattina )
zappy15 Settembre 2022, 21:39 #48
Originariamente inviato da: randorama
in realtà è lo stesso di prima; diciamo che c'è stato una fortunata e dfficilmente ripetibile combinazione di caso, necessità, capacità richieste, volontà (non mia).

ps.
la mia ex vicina di scrivania è senz'altro intelligente; eppure il posto di lavoro se l'è trovato a 1000 e fischia km da casa...

1) non so di cosa stai parlando quindi non posso risponderti con un minimo di cognizione di causa
2) la ex vicina ha SCELTO di andare a 1000km o sbaglio? e cmq si è spostata definitivamente, e per UNA volta, non credo faccia la pendolare, quindi nell'economia del discorso "l'auto-mi-serve-per-gli-spostamenti-quotidiani" che c'entra? magari si è spostata a 1000km ed il lavoro adesso ce l'ha nel palazzo a fianco

Originariamente inviato da: andy45
Nelle grandi città se devi andare in zone servite dalla metropolitana è un conto, ma già se devi iniziare a prendere autobus e tram ti fai due conti...io Domenica scorsa per fare un tragitto che in auto si fa in una ventina di minuti, con i mezzi ho impiegato 1 ora e 40 minuti, tecnicamente impiegavo meno ad andarci a piedi, circa 1 ora e 15 minuti...ora di Domenica mi importa il giusto, mi girano le scatole, ma pazienza, ma di certo con performance di questo tipo non invogliano le persone a prendere i mezzi pubblici.

le scarse performance dei mezzi pubblici sono date in grandissima parte dal traffico delle auto private. Togli le auto, e i bus vanno almeno al doppio della velocità, dimezzando i tempi...
andy4515 Settembre 2022, 22:25 #49
Originariamente inviato da: zappy
le scarse performance dei mezzi pubblici sono date in grandissima parte dal traffico delle auto private. Togli le auto, e i bus vanno almeno al doppio della velocità, dimezzando i tempi...


Era domenica, per strada non c'era nessuno, letteralmente, ci avrebbe superato una tartaruga zoppa...
randorama15 Settembre 2022, 23:52 #50
Originariamente inviato da: GLaMacchina
Probabilmente hai ragione tu, non ho fonti sufficientemente accurate per poterti dire quante volte la settimana facesse effettivamente avanti-indietro. So solo che la famiglia viveva nella provincia di Bergamo e lui lavorava a Milano, dove si recava in bicicletta. Ci metteva circa due ore, stando ai racconti di mia nonna. Magari qualche notte alla settimana la passava a Milano, con una sistemazione di fortuna immagino, visto che soldi né avevano pochissimi. Ciò nonostante non faccio fatica a credere che abbia avuto una vita molto più faticosa della mia, che era un po' il punto della mia riflessione, anche lasciando le guerre mondiali fuori dall'equazione.


eh, comincia già a diventare più plausibile.
la provincia di bergamo comincia dall'adda, e da trezzo alla periferia est di milano sono 30 km; una bella sgambata, ma comunque fattibile.

che fa strano comunque. in quegli anni le industrie erano ovviamente già presenti nel milanese; ma attingevano forza lavoro dallo stesso territorio.
ho sempre saputo che tanto brescia che bergamo vivevano e davano da vivere con l'agricoltura e l'allevamento ma tant'è...

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