La Giga Shanghai di Tesla riprende la produzione: gli operai vivono, mangiano e dormono in fabbrica
di Vittorio Rienzo pubblicata il 20 Aprile 2022, alle 11:49 nel canale Auto ElettricheDopo oltre tre settimane di fermo la fabbrica cinese di Tesla ha ripreso la produzione, ma le difficoltà non sono terminate. Il governo ha prolungato a tempo indeterminato il lockdown e l'assemblaggio prosegue a rilento rispetto alle reali capacità del sito.
La Gigafactory di Tesla dedicata al mercato asiatico situata a Shanghai ha ripreso le attività dopo oltre 3 settimane di fermo. Purtroppo, però, le difficoltà non si fermano a causa dei crescenti contagi da COVID-19 che hanno spinto le autorità cinesi ad imporre restrizioni a dir poco severe.
La fabbrica era chiusa ormai dallo scorso 28 marzo, data in cui era stata costretta ad interrompere la produzione a causa della mancanza di personale. Lo stesso problema, inoltre, è stato affrontato dai fornitori che non hanno potuto consegnare i componenti necessari all'assemblaggio dei veicoli.
Il fermo sarebbe dovuto durare pochi giorni con Tesla che aveva elaborato un sistema a circuito chiuso per continuare la produzione. Questo prevedeva che gli operai trascorressero i pochi giorni vivendo e dormendo in fabbrica, avvalendosi delle provviste presenti all'interno dello stabilimento. Tuttavia, il prolungamento del lockdown nella città di Shanghai ha reso le risorse insufficienti costringendo, nella giornata del 28 marzo, i dipendenti al rientro a casa. Da qui il lavoro si è completamente interrotto fino a ieri.
Song Gang, senior director of manufacturing at Giga Shanghai, said in an interview that 8,000 employees have already returned to work. The battery and motor production lines are already producing at full speed. pic.twitter.com/5UIZKh2yEb
— Chris Zheng (@ChrisZheng001) April 19, 2022
Il 19 aprile Song Gang, senior director of manufacturing della Giga Shanghai, ha confermato in un'intervista la ripresa della produzione nella fabbrica asiatica che manterrà il sistema a circuito chiuso, così come in numerose altre realtà cinesi. L'aumento dei contagi da COVID-19, infatti, ha portato le autorità cinesi a prolungare la chiusura a tempo indeterminato costringendo gli operai a vivere all'interno delle fabbriche così da evitare contatti con l'esterno, ma riducendo l'impatto sull'economia del paese.
In effetti quello di Shanghai è uno dei siti più produttivi per Tesla, ad esempio, con una capacità di realizzare ben 2.000 vetture al giorno. Dati alla mano, la chiusura ha comportato un ritardo nella produzione di quasi 40.000 veicoli. Al momento, però, solo la produzione di batterie e motori ha recuperato il pieno regime, il che porterà probabilmente ad ulteriori perdite nel lasso di tempo che intercorrerà fino alla ripresa completa.
Nel frattempo, per limitare i disagi, la società fornirà ai propri dipendenti tutto il necessario per rendere il più "confortevole" possibile la permanenza in fabbrica, incluso l'intrattenimento.
24 Commenti
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che disagio
"gli operai vivono, mangiano e dormono in fabbrica"....muoiono anche in fabbrica?
e poi,vorrei sapere quanti criceti,anzi quanti pipistrelli e' il volume della fabbrica?
Ho diversi amici dei paesi dell'est,Bulgari,Rumeni,Ucraini,Polacchi,Moldavi e tutti hanno paura di fare questa fine, tutti,ma proprio tutti,mi hanno dato il loro parere,se vanno a finire sotto la Russia è questo che gli spetta,loro devono lavorare come schiavi per portare ricchezza ai loro padroni russi,ed è ciò che hanno sempre fatto,per questo hanno il terrore che il conflitto si allarghi.
Hanno paura di finire come gli operai cinesi,a lavorare per un tozzo di pane per far grande la Russia centrale e far star bene solo gli abitanti della Russia.
Queste sono le condizioni di lavoro della Cina e non biasimo chi nell'est è spaventato di diventare che me loro.
Evviva!
Trollata a parte è disarmante vedere ogni giorno che più noi europei o occidentali ci impoveriamo, più da altre parti del Mondo stanno un po' meglio, ma anche un po' peggio per mille altri motivi e in tutto questo noi si continua felici a consumare, a sprecare risorse, a riempirci la bocca con stupidaggini, a circondarci di "cornoniano" "oggettume".
Siamo una società decadente, ieri un po' di meno, domani sempre di più.
O ci si rende conto che quello è un mercato a se con regole a se e si smette di importare, oppure entro poco saremmo tutti cinesi... La strada è già imboccata.. Inoltre se ciò accade nelle fabbriche "dell'eletto" le cose sono ancor più accettate..
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