GAC Aion

L'ascesa di GAC Aion: chiuso un round di investimenti da 2,5 miliardi, cresce la capacità produttiva

di pubblicata il , alle 16:49 nel canale Auto Elettriche L'ascesa di GAC Aion: chiuso un round di investimenti da 2,5 miliardi, cresce la capacità produttiva

L'astro nascente dei marchi di auto elettriche cinesi ha attirato diversi investitori, ed ha posato la prima pietra della sua seconda fabbrica con mesi d'anticipo

 

Abbiamo parlato della casa automobilistica cinese GAC Aion in diverse occasioni. Dapprima per le batterie rivoluzionarie in grado di gestire ricariche velocissime, poi per le colonnine hypercharge con potenza fino a 480 kW, e ricarica in soli 5 minuti. Successivamente è arrivato il SUV elettrico con 1.000 km di autonomia, e più di recente GAC Aion è entrata anche nella corsa per le stazioni di scambio batteria, anche qui stupendo tutti e promettendo tempi di scambio di appena 2 minuti.

Va da sé che tanta abbondanza, di risultati e di specifiche tecniche, potesse attirare l'attenzione degli investitori del settore, e difatti GAC Aion (sussidiaria di GAC dedicata ai veicoli ad energie alternative) ha appena chiuso senza problemi un round di investimenti pari a 2,56 miliardi di euro.

GAC Aion

Il round, con la partecipazione di 53 investitori, potrebbe portare, in un futuro non troppo lontano, anche ad una IPO, possibilità già valutata internamente, ed anche dalla casa madre. Nel frattempo però questa nuova liquidità offrirà a GAC Aion ulteriore flessibilità industriale, ad un'azienda però già capace di consegnare oltre 30.000 veicoli solo lo scorso settembre.

A metà ottobre, inoltre, sono iniziati i lavori per la costruzione della seconda fabbrica, originariamente programmati per dicembre. Una volta ultimata, la nuova struttura porterà il livello produttivo a quota 400.000 veicoli per anno, con la possibilità di spingersi anche a 600.000, con l'aggiunta di più turni di lavoro. Ma le mosse non sono finite. Lo scorso agosto sono nate anche le divisioni che si occuperanno di produrre direttamente i motori elettrici e le batterie LFP, così da ridurre ulteriormente la dipendenza esterna. Un'ascesa rapidissima, che una volta in più dimostra come l'industria automobilistica cinese stia rispondendo molto più velocemente al cambiamento, rispetto a quella europea e americana (ad eccezione di Tesla).

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