Incendio al Tesla Center di Roma: un gruppo di anarchici italiani rivendica il rogo con una lettera online
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 28 Aprile 2025, alle 15:07 nel canale Auto Elettriche
poco più di un mese fa, un incendio doloso ha distrutto 17 auto elettriche nel Tesla Center di Roma. Nelle scorse ora, un gruppo di anarchici ha rivendicato l’azione con una lettera online.
Nella notte tra il 30 e il 31 marzo 2025, un devastante incendio ha colpito il Tesla Center di via Serrapicola, nel quartiere Torre Angela a Roma, distruggendo 17 auto elettriche parcheggiate all’interno della concessionaria. L’episodio, avvenuto intorno alle 4:30 del mattino, non ha fortunatamente causato feriti.
Rogo Tesla a Roma: arriva la rivendicazione anarchica
A quasi un mese dall’accaduto, una lettera pubblicata poche ore fa su siti di area anarchica ha ufficializzato la rivendicazione dell’incendio da parte di gruppi anarchici italiani. Nel messaggio, gli autori definiscono Elon Musk “il male assoluto”, criticandolo per la sua vicinanza a Donald Trump, l’approccio “colonialista” del suo modello imprenditoriale e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e delle attività spaziali tramite SpaceX.
La lettera contiene slogan espliciti come “l’unica Tesla che ci piace è quella che brucia”, inquadrando l’azione come sabotaggio politico contro i simboli della società tecnologica e capitalistica.
Fin dalle prime ore, le indagini hanno evidenziato la natura dolosa del rogo: sul posto sono stati trovati inneschi artigianali e altri elementi che hanno subito indirizzato le forze dell’ordine verso una matrice politica o ideologica. La procura antiterrorismo di Roma, coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, ha preso in carico il caso, senza escludere nessuna pista.
Elon Musk, fondatore di Tesla, ha subito definito l’episodio un atto di terrorismo. Andrea Stroppa, principale referente di Musk in Italia, è stato posto sotto scorta a seguito dell’attacco.
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