In Cina le auto elettriche costano il 30% in meno di quelle termiche, in Europa è l'opposto
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 14 Aprile 2023, alle 15:40 nel canale Auto ElettricheIn Cina l'elettrico è già oggi competitivo anche in termini di prezzo, un traguardo che si fatica a raggiungere in Europa e Stati Uniti
114 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoTrolley con le ruote? Attaccato dove, sotto il pianale? Con cosa, un sistema di sollevatore che le abbassa sul terreno, e poi la gente si infila sotto la macchina per far correre fuori il trolley e portarselo in giro per strada, marciapiedi, corridoi, ecc?
Quanti trolley per ogni auto?
Come praticità, mi sembra alquanto complicata la cosa. Non è meglio collegare un cavo alla macchina, per ricaricarla?
Esatto.
IO dico che, la maggior parte della gente, ha bisogno raramente di caricare l'auto.
TU dici che deve caricarla continuamente, per questo le colonnine non sono abbastanza e bisogna togliere le batterie e portarsele a casa, ed avere quelle di ricambio cariche a disposizione...
Sì, ho presente le stilo AA.
Vuoi sapere cosa c'è nel mio telecomando? Le AAA!
Nella radio le C, nel termometro infrarossi le PP3, nella bilancia le CR2032, nell'altra radio le D, nel termometro le CR2016, nell'orologio dell'auto le cr927, in quello da polso le SR920SW, nell'altro le SR626SW, ecc...
E nella maggioranza dei prodotti ricaricabili, con le batterie più recenti, cosa usano? Le AA ricaricabili? No, principalmente le 18650...
Le AA sono un formato standardizzato, ma quando ci sono state esigenze diverse, hanno creato altri formati.
Ci ho pensato, più volte. E tu?
Paragoni un pacco batterie con una bombola del gas?
Cambieresti la batteria del tuo telefono con una carica di seconda mano presa dal tabaccaio? Io no.
No, è la soluzione che tu preferiresti, non l'unica. E, come ho già detto, le due soluzioni potrebbero anche convivere, per chi ha preferenze diverse come tu ed io.
La batteria facilmente sostituibile da un meccanico ogni tot anni è un altro discorso. Ma qui parlavi della batteria attacca-stacca dall'utente...
tutto condivisibile.
ma basterebbe pensare a UNA singola batteria sostituibile che ti consenta di fare quei 30-40 km fino a un punto di ricarica.
una soluzione d'emergenza non molto dissimile alla tanica di benzina.
edit.
leggendo a valle vedo che ho sprecato tempo e banda... scusate
Il marketing ha solamente pompato la necessità delle persone di rientrare a casa a un'ora decente, mio padre quando andava a lavorare e io ero piccolo alle 15 era a casa, e faceva pure un'ora di treno, quando è andato in pensione non tornava mai prima delle 18.30, sempre con un'ora di treno...ma era fortunato perché lavorava a due passi dalla stazione termini, se ci doveva mettere pure i mezzi sarebbe tornato minimo alle 19.30, viene da se che se il viaggio ti diventa un'odissea preferisci farlo in auto, odissea per odissea me la faccio comoda e non in un carro bestiame...il marketing non ha dovuto faticare molto.
Allo stato non interessano minimamente queste "storture", la nostra economia si basa sul consumo, più vendi, più sale l'economia, quindi al massimo lo stato ti può incentivare all'acquisto e non il contrario...la stortura è nel far salire i prezzi a dismisura tagliando fuori dall'acquisto le famiglie meno abbienti, come sta esattamente accadendo oggi nel mondo dell'automobile.
Anni fa quando...gli anni '50?
Marketing? Avere un auto è comodo e ti permette di andare dove ti pare.
Risponde al bisogno di disporre di libertà di movimento.
E questo non è un bisogno indotto non diciamo corbellerie.
Ovvero che significa? Vuoi auto a prezzo calmierato o deve decidere il governo chi dovrebbe possedere un auto?
Io i conti me li sono fatti e per ora resto con la mia a GPL e la prossima sara un Low Cost sempre a GPL.
ovvero?
Risponde al bisogno di disporre di libertà di movimento.
E questo non è un bisogno indotto non diciamo corbellerie.
Per garantire questo bastano i trasporti pubblici. L'auto privata viene usata massicciamente solo perché la gente ormai se ne frega delle conseguenze anche sulla propria salute nel piccolo della propria famiglia pur di avere il culone comodo.
Garantire la libertà di movimento è una libertà basilare che nessuno mette in discussione. Permettere invece che i singoli per la loro comodità vogliano usare l'auto anche da soli semplicemente perché gli scoccia dover attendere un autobus è tutt'altra questione in cui la comodità del singolo va a discapito della comunità.
Il governo dovrebbe semplicemente disincentivare l'auto privata in tutti gli scenari dove per geografia o ovvi limiti non ci sia alternativa.
Vivi in mezzo alla campagna o su una montagna? Ok... è palese che l'auto privata ti serve.
Vivi in città? Bene se vuoi usare l'auto privata paghi salatissimo e devi avere il posto auto o il garage di proprietà visto che avresti alternative e scegli di usare l'auto per comodità e diventa quindi non una libertà ma un lusso.
Se ti piace fare l'eremita vivi su una montagna senza acqua calda, riscaldamento, elettricità, mangia quello che coltivi e allevi, i panni lavali con la cenere al fiume, muoviti a cavallo e vedrai che non inquini.
Permettere invece che i singoli per la loro comodità vogliano usare l'auto anche da soli semplicemente perché gli scoccia dover attendere un autobus è tutt'altra questione in cui la comodità del singolo va a discapito della comunità.
E niente c'è chi proprio non capisce la libertà e vuole limitare quella degli altri.
L'adozione del mezzo pubblico deve essere una SCELTA libera perché é così conveniente e ben fatto che rende inutile l'auto. L'unico caso che mi viene in mente é l'alta velocità.
Negli altri casi i mezzi pubblici fanno schifo. Rendili competitivi, comodi, confortevoli, capillari, precisi economici e le persone li useranno
Più o meno la metro di Roma ha una copertura ridicola se paragonata altre città Europee, ha una manutenzione orribile, stazioni puzzolenti, borseggiatori, mancanza di parcheggi di scambio, scale mobili perennemente fuori servizio, ascensori per disabili rotti, stazioni che restano chiuse per anni, e treni alle ore di punta che sono carri bestiame. Gli autobus non ne parliamo. É un argomento rovente... tanto che prendono fuoco!
Se ti piace fare l'eremita vivi su una montagna senza acqua calda, riscaldamento, elettricità, mangia quello che coltivi e allevi, i panni lavali con la cenere al fiume, muoviti a cavallo e vedrai che non inquini.
Non serve fare l'eremita per diminuire la propria impronta ambientale. Ho ristrutturato casa rendendola energeticamente poco impattante. Non dico che potrei essere autonomo dalla rete ma quasi.
Utilizzo acqua mia che viene trattata in loco, produco la gran parte dell'energia che consumo, nonostante per lavoro debba usare l'auto la uso il meno possibile al punto che ho una media di 9/10.000 Km/Anno e per il resto uso i mezzi pubblici.
Ah tutto questo abitando a 35Km dalla città più vicina figurati se abitassi in città avendo l'autobus sotto casa.
Negli altri casi i mezzi pubblici fanno schifo. Rendili competitivi, comodi, confortevoli, capillari, precisi economici e le persone li useranno
A voglia... si fa tutto questo. Basta che invece di 1,5€ per il biglietto paghi 15€ il biglietto e magicamente gli autobus diventano comodi, precisi, capillari, con personale in perfetta uniforme ecc... ecc...
Dovendo garantire dei prezzi accessibili a tutti certo il servizio non può essere come viaggiare su un freccia rossa.
E questo da chi dipende? Da una non meglio identificata divinità o dai romani?
Falso. Il trasporto pubblico è soggetto a limitazioni d'orario e di copertura. Non mi consente di muovermi liberamente dove voglio quando voglio, ergo di fatto sono io che devo essere soggetto a ciò che decidono altri (in particolare lo Stato e i suoi enti pubblici, quindi peggio mi sento), quindi affidarsi a loro comporta una restrizione della libertà di movimento.
No, l'auto privata viene usata massicciamente per andare a lavoro. Dopodiché certo che l'auto privata è una comodità, come molte altre conquiste della nostra civiltà, ma in primis garantisce il diritto all'essere umano di muoversi ovunque voglia quando voglia.
Tornare indietro al becero statalismo, per giunta di stampo etico/moralista, non è certo la soluzione, anzi.
A parte le tua affermazioni fondamentalmente contraddittorie, la comunità è fatta di individui, e ridurre i diritti individuali per nome e per conto di una presunta tutela della comunità è fondamentalmente la base di una idea marcia di società.
Chi dovrebbe stabilire infatti cosa è "bene per la comunità", con quale legittimità, e con quale potere conferitogli?
I diritti individuali si chiamano così per una ragione ben precisa. Se poi vogliamo parlare di Stato etico è tutta un'altra cosa.
Forse qualcuno dovrebbe ricordarsi che nelle democrazie, sono (dovrebbero essere) i cittadini a conferire il potere alle istituzioni dello Stato e non viceversa.
Vivi in mezzo alla campagna o su una montagna? Ok... è palese che l'auto privata ti serve.
Vivi in città? Bene se vuoi usare l'auto privata paghi salatissimo e devi avere il posto auto o il garage di proprietà visto che avresti alternative e scegli di usare l'auto per comodità e diventa quindi non una libertà ma un lusso.
Lo Stato non dovrebbe intromettersi nelle libere scelte dei cittadini. Se decido di acquistare un auto, allo Stato non deve interessare il perché, né dove sono, né dove potrei potenzialmente andarci. Pago una assicurazione, bollo e via discorrendo una marea di tasse, vedi accise sui carburanti, direi che sono più che sufficienti per ripagare i presunti "danni" fatti dalle emissioni, o comunque contribuire alla così detta "comunità".
Mi risulta inoltre che i parcheggi pubblici siano "a pagamento", e gli introiti incassati dal comune.
La logica punitiva è proprio tutto ciò che non si deve fare in questo caso, semmai invece adottare una logica positiva di incentivazione dei mezzi pubblici, ad esempio costruendo corsie preferenziali, e facendoli funzionare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ampliando il loro raggio d'azione.
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".