Idrogeno: Hopium mostra per la prima volta la sua supercar Machina Vision
di Rosario Grasso pubblicata il 14 Giugno 2022, alle 14:01 nel canale Auto ElettricheUn anno dopo la presentazione del primo rombante prototipo Hopium Machina, il produttore francese di berline alimentate a idrogeno di fascia alta rivela oggi la sua concept car, Hopium Machina Vision, e offre per la prima volta un'immersione all'interno dell'abitacolo.
Il produttore francese Hopium ha mostrato un anno fa la prima versione di Machina, allora identificata con il nome in codice di Alpha 0. Si tratta di un esperimento di mobilità a idrogeno abbinato alle prestazioni di una supercar. A bordo del veicolo troviamo due serbatoi di idrogeno capaci di supportare il rifornimento alla pressione massima di 700 Bar.
Il più grande dei due serbatoi si trova al centro del telaio lungo il pianale, mentre il secondo è posizionato in corrispondenza del bagagliaio, con la pila di celle a combustibile posta sull'anteriore. Dai primi rendering, il telaio di Hopium Machina si mostra significativamente più piatto rispetto a una tipica automobile a combustione, ma non al livello del telaio di un'auto elettrica a batteria (BEV).
Abbiamo una potenza superiore ai 500 cavalli, secondo le specifiche diffuse dalla casa francese. La velocità massima raggiungibile è di 230 Km/h, con un'autonomia di 1000 km, abilitata dalla presenza del doppio serbatoio. Secondo Hopium, sarà anche molto più rapido fare il pieno, richiedendo poco più di tre minuti in una stazione di pompaggio dell'idrogeno adeguata.
Adesso, Hopium svela anche gli interni della Machina Vision, avveniristici come la sua forma di alimentazione. Ideata dal designer automobilistico Félix Godard, che ha trascorsi professionali in Porsche, Tesla e Lucid, - Hopium Machina Vision presenta, nella parte anteriore, il display che unisce i due montanti offrendo un panorama digitale di informazioni, fruibili sia dal conducente che dal passeggero.
"Tutti i materiali utilizzati per gli interni sono di altissima qualità affinché il veicolo duri nel tempo restando come nuovo, garantendo al contempo trasparenza e tracciabilità. Questi materiali sono di provenienza europea per ridurre il loro impatto ambientale" si legge nel comunicato stampa.
Anche il design esterno del veicolo è stato perfezionato: Hopium Machina Vision mostra una silhouette a tre volumi atletica ed elegante. Tra gli elementi distintivi di Hopium Machina troviamo l'imponente griglia che si attiva per ottimizzare il raffreddamento del sistema di celle a combustibile e la caratteristica illuminazione.
Il modello sarà presentato in anteprima al Salone dell'Automobile di Parigi 2022, dal 17 al 23 ottobre.
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7 Commenti
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"A bordo del veicolo troviamo due serbatoi di idrogeno capaci di supportare il rifornimento alla pressione massima di 700 Bar."
700 bar sono circa 715kg per cm quadrato...
Parliamo di 3.5 volte la pressione nei serbatoi di metano delle automobili...
700 bar sono circa 715kg per cm quadrato...
Parliamo di 3.5 volte la pressione nei serbatoi di metano delle automobili...
bisogna vedere anche il tipo e tecnologia del serbatoio
un mio dipendente ha la morosa che lavora per questa ditta Friulana: http://www.ctscyl.com/prodotti/h2-2/
hanno altri prodotti sotto brevetto che non mettono sul sito e il loro cliente principale è la marina francese.
Dal poco che poteva spiegarmi, mi diceva che i loro serbatoi hanno la particolarità che in eventuali "urti" (dai test che hanno fatto in marina definirli urti è riduttivo mi diceva) non deflagrano, ma hanno una rottura controllata che fa uscire il contenuto senza esplodere
quindi secondo me non sappiamo esattamente a che livello tecnologico sono arrivati oggi in quell'ambito
perchè allo stato attuale o usiamo la corrente elettrica, sprecando il 75% della corrente rispetto a caricare una vettura a batteria, oppure ci affidiamo al metano, generando 4 volte la co2 di una lamborghini...
se non si risolve questo problema, che senso ha continuare a progettare macchine a idrogeno?
perchè allo stato attuale o usiamo la corrente elettrica, sprecando il 75% della corrente rispetto a caricare una vettura a batteria, oppure ci affidiamo al metano, generando 4 volte la co2 di una lamborghini...
se non si risolve questo problema, che senso ha continuare a progettare macchine a idrogeno?
Penso che l'auto a idrogeno sia ancora una cosa non sostenibile per i motivi da te sollevati.
Lavorarci però è lecito perché la scienza è un mondo in continuo evoluzione e domani potremmo trovare il modo di fare l'elettrolisi in modo molto efficiente (girano già delle notizie che parlano del 95%, poi vedremo la realtà se e quando) e magari miglioreremo anche le celle a combustibile.
Sicuramente resteranno auto di nicchia per pochi ricconi o fortunati che abitano nei pressi di un distributore di idrogeno nei pressi di qualche fonte energetica da cui lo recuperano.
Però intanto si fa know-how che potrebbe tornare utile.
in teoria la soluzione sarebbe...
in teoria la soluzione sarebbe.....fonti rinnovabili, produzione di idrogeno da elettrolisi o simili, sviluppare progetti di auto acessibili a tutti (o quasi e non solo supercars), catena di distrubuzione capillare. Questa è teoria , ma fra teoria e pratica il tempo passa e optiamo per auto elettriche dove la energia viene ancora fornita per la maggior parte da combustibili fossili. Siamo indietro è necessario svegliarsi e agireperchè allo stato attuale o usiamo la corrente elettrica, sprecando il 75% della corrente rispetto a caricare una vettura a batteria, oppure ci affidiamo al metano, generando 4 volte la co2 di una lamborghini...
se non si risolve questo problema, che senso ha continuare a progettare macchine a idrogeno?
Ma in pochi lo capiscono. Ci sono solo fazioni.
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