Giorgia Meloni contro il ban delle auto endotermiche: "il divieto al 2035 è dannoso, la Cina ci guadagna"

di pubblicata il , alle 11:22 nel canale Auto Elettriche Giorgia Meloni contro il ban delle auto endotermiche: "il divieto al 2035 è dannoso, la Cina ci guadagna"

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è espressa sulla questione della regolamentazione UE del mercato automotive. Secondo la premier l'elettrico è al momento l'unica soluzione, e avvantaggia la Cina

 
298 Commenti
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TorettoMilano16 Febbraio 2023, 14:06 #141
Originariamente inviato da: Personaggio
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Con il blocco si "costringe" l'industria ad investire nei motori elettrici cercando di recuperare il gap con gli altri.


è stato ripetuto mille volte, 100 delle quali da me medesimo. ti risponderanno "lascia decidere al mercato" o altre amenità
azi_muth16 Febbraio 2023, 14:22 #142
Originariamente inviato da: Mars95
Forse non è chiaro che il futuro è l'auto elettrica, possiamo scegliere di abbracciare subito il futuro e trasformare il settore automotive europeo o restare ancorati al passato.
Nel secondo caso continuare a produrre prevalentemente benzina e diesel, nel frattempo il resto del mondo si specializzerà nel produrre auto elettriche, batterie, perfezionerà la filiera del riciclaggio di questi materiali e tra 10/20 anni potremmo solo comprare auto all'estero.

In breve possiamo decidere se trasformare il settore automotive europeo o lasciarlo morire.



Io credo che al netto di una visione ideologica non siano chiari i termini della questione almeno per la nostra economia...


Intanto direi che il "settore automotive europeo" non esiste, perchè non esiste un Europa politica.
Esiste un settore automotive tedesco, francese, italiano, polacco etc con singoli comparti industriali e gli occupati rappresentano voti e finanziamenti per i partiti che rappresentano a livello NAZIONALE i loro interessi, che poi a loro volta con i rappresentanti eletti e quelli governativi li rappresentano in sede europea a nome dei SINGOLI stati.

Faccio notare che spesso questi interessi sono collidenti o perchè le varie industrie NAZIONALI sono spesso in competizione o perchè hanno interessi strategici differenti

Nonostante l'Italia non abbia più un costruttore nazionale di riferimento ( la Fiat è stata acquistata dai Francesi) ad oggi resta un grande fornitore di componentistica per le auto per le industrie tedesche e francesi. Questo almeno finchè si resterà sui motori a combustione interna, ma cosa accadrà con i motori elettrici?
Le prospettive sono fosche. Per prima cosa il numero di componenti un motore elettrico è 1/10 rispetto a un diesel e 1/3 rispetto a un benzina anche il numero di occupati per costruire un auto passa da 20 a 5.
Quindi ci sarà a livello europeo un problema occupazionale notevole e indovina dove chiuderanno prima gli stabilmenti non avendo più un costruttore nazionale di riferimento?

Poi c'è il serio rischio che questi componenti non saranno più prodotti in Italia perchè il comparto non è in grado di produrre tali componenti in quanto non ha più un'azienda di riferimento nazionale che sia in grado di trascinare gli investimenti delle industrie locali per una riqualificazione e inoltre che non si puo' pensare di sviluppare l'industria dell'elettrico con finanziamenti pubblici perchè l'Italia non ha uno spazio fiscale sufficiente.

Per "abbracciare il futuro" ci vogliono oltre ai buoni pensieri i soldi...e chi ce li mette?

Questa prospettiva di transizione all'elettrico in modo forzato sembra sempre più il bacio della morte a un comparto industriale che oggi in Italia è fiorente ed rispecchia più l'interesse delle industrie tedesche di stringere rapporti commerciali con la Cina che sostituirà nel periodo della transizione all'elettrico le supply chain dell'automotive che ora vedono in Europa l'Italia protagonista.

Quindi se ci sarà qualcosa che morirà questa sarà l'industria italiana dell'automotive che avrebbe bisogno di un orizzonte temporale molto più lungo per poter effettuare questa transizione.

Inoltre trovo assurdo che oggi si faccia un regalo del genere alla Cina in un momento in cui è chiaro che le supply chain globali possono essere utilizzare come armi di ricatto per guerre non dichiarate e questo ci espone strategicamente.
TorettoMilano16 Febbraio 2023, 14:24 #143
Originariamente inviato da: azi_muth
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Quindi se ci sarà qualcosa che morirà questa sarà l'industria italiana dell'automotive che avrebbe bisogno di un orizzonte temporale molto più lungo per poter effettuare questa transizione.
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ovviamente alla concorrenza gli diciamo "aspettateci, siamo un pochino lenti, una volta che vi raggiungiamo poi riprendete pure voi eh"
gd350turbo16 Febbraio 2023, 14:28 #144
Originariamente inviato da: Personaggio
Il Blocco della vendita di vetture ICE è una misura più economica che ambientale.
Il Blocco costringe a tutta l'industria automobilistica europea di darsi una mossa nelle conversione perché stiamo in forte ritardo su USA e Cina.

Mi sembra strano che chi è a capo di grossi gruppi come VW abbia bisogno di una legge che gli dice che dal tal giorno non potranno più vendere auto a benzina/diesel, e di fare auto elettriche altrimenti falliranno, insomma non sono certo degli sprovveduti, penso che se lo vediamo noi il gap tecnologico, loro lo vedano prima e meglio e trovo difficile che scelgano di non investire sull'elettrico e di fallire e ci voglia una legge per impedire che questo accada.
azi_muth16 Febbraio 2023, 14:36 #145
Originariamente inviato da: TorettoMilano
ovviamente alla concorrenza gli diciamo "aspettateci, siamo un pochino lenti, una volta che vi raggiungiamo poi riprendete pure voi eh"


Ma qui la concorrenza non c'entra nulla.
C'è un divieto imposto con una data precisa.
Roba da economia pianificata alla sovietica.
Altro che libero mercato.
TorettoMilano16 Febbraio 2023, 14:37 #146
Originariamente inviato da: azi_muth
Ma qui la concorrenza non c'entra nulla.
C'è un divieto imposto con una data precisa.
Roba da economia pianificata alla sovietica.
Altro che libero mercato.


ohhh finalmente l'hai detto!!!

p.s. avevo previsto tale genere di messaggi pochissimi post sopra

Originariamente inviato da: TorettoMilano
è stato ripetuto mille volte, 100 delle quali da me medesimo. ti risponderanno "lascia decidere al mercato" o altre amenità
Personaggio16 Febbraio 2023, 14:46 #147
Originariamente inviato da: azi_muth
Io credo che al netto di una visione ideologica non siano chiari i termini della questione almeno per la nostra economia...


Intanto direi che il "settore automotive europeo" non esiste, perchè non esiste un Europa politica.
Esiste un settore automotive tedesco, francese, italiano, polacco etc con singoli comparti industriali e gli occupati rappresentano voti e finanziamenti per i partiti che rappresentano a livello NAZIONALE i loro interessi, che poi a loro volta con i rappresentanti eletti e quelli governativi li rappresentano in sede europea a nome dei SINGOLI stati.

Faccio notare che spesso questi interessi sono collidenti o perchè le varie industrie NAZIONALI sono spesso in competizione o perchè hanno interessi strategici differenti

Nonostante l'Italia non abbia più un costruttore nazionale di riferimento ( la Fiat è stata acquistata dai Francesi) ad oggi resta un grande fornitore di componentistica per le auto per le industrie tedesche e francesi. Questo almeno finchè si resterà sui motori a combustione interna, ma cosa accadrà con i motori elettrici?
Le prospettive sono fosche. Per prima cosa il numero di componenti un motore elettrico è 1/10 rispetto a un diesel e 1/3 rispetto a un benzina anche il numero di occupati per costruire un auto passa da 20 a 5.
Quindi ci sarà a livello europeo un problema occupazionale notevole e indovina dove chiuderanno prima gli stabilmenti non avendo più un costruttore nazionale di riferimento?

Poi c'è il serio rischio che questi componenti non saranno più prodotti in Italia perchè il comparto non è in grado di produrre tali componenti in quanto non ha più un'azienda di riferimento nazionale che sia in grado di trascinare gli investimenti delle industrie locali per una riqualificazione e inoltre che non si puo' pensare di sviluppare l'industria dell'elettrico con finanziamenti pubblici perchè l'Italia non ha uno spazio fiscale sufficiente.

Per "abbracciare il futuro" ci vogliono oltre ai buoni pensieri i soldi...e chi ce li mette?

Questa prospettiva di transizione all'elettrico in modo forzato sembra sempre più il bacio della morte a un comparto industriale che oggi in Italia è fiorente ed rispecchia più l'interesse delle industrie tedesche di stringere rapporti commerciali con la Cina che sostituirà nel periodo della transizione all'elettrico le supply chain dell'automotive che ora vedono in Europa l'Italia protagonista.

Quindi se ci sarà qualcosa che morirà questa sarà l'industria italiana dell'automotive che avrebbe bisogno di un orizzonte temporale molto più lungo per poter effettuare questa transizione.

Inoltre trovo assurdo che oggi si faccia un regalo del genere alla Cina in un momento in cui è chiaro che le supply chain globali possono essere utilizzare come armi di ricatto per guerre non dichiarate e questo ci espone strategicamente.


Spiegami perché, chi produce un semiasse per un Audi non possa farlo in futuro per una Audi elettrica..

Originariamente inviato da: gd350turbo
Mi sembra strano che chi è a capo di grossi gruppi come VW abbia bisogno di una legge che gli dice che dal tal giorno non potranno più vendere auto a benzina/diesel, e di fare auto elettriche altrimenti falliranno, insomma non sono certo degli sprovveduti, penso che se lo vediamo noi il gap tecnologico, loro lo vedano prima e meglio e trovo difficile che scelgano di non investire sull'elettrico e di fallire e ci voglia una legge per impedire che questo accada.


Il problema è che senza blocco sei costretto a mantenere le due linee di produzione perché il mercato per almeno fino al 2050 continuerebbe a volere macchine a combustione. Situazione troppo costosa per chiunque, anche per VW, quindi si cerca di sfruttare la catena di produzione delle endotermiche anche per le elettriche ma con costi fuori mercato.
Garantire un unico mercato elettrico a partire dal 2035, permetterà all'industria a focalizzarsi unicamente su una linea di produzioni ottimizzata al solo elettrico, che oggi l'unica ad averla è Tesla.
Avere poi un data precisa comporterà tra gli anni '30 e '40 un boom di acquisti di macchine nuove, perché di pari passo in quegli anno verrà sicuramente vietata, sempre più frequentemente, la circolazione dei veicoli inquinanti nei centri ubani
azi_muth16 Febbraio 2023, 14:54 #148
Originariamente inviato da: gd350turbo
Mi sembra strano che chi è a capo di grossi gruppi come VW abbia bisogno di una legge che gli dice che dal tal giorno non potranno più vendere auto a benzina/diesel, e di fare auto elettriche altrimenti falliranno, insomma non sono certo degli sprovveduti, penso che se lo vediamo noi il gap tecnologico, loro lo vedano prima e meglio e trovo difficile che scelgano di non investire sull'elettrico e di fallire e ci voglia una legge per impedire che questo accada.


Non hanno problemi visto che sono in uno stato che con le tasche gonfie che puo' sovvenzionarne lo sviluppo e se ti devi ancora recuperare una immagine positiva dallo scandalo del dieselgate.

Qui il problema è che viene deciso un obbligo per tutti paesi europei senza però avere un fondo europeo di supporto per l'innovazione per sovvenzionare le aziende dei paesi che non hanno le stesse capacità finanziarie degli altri cosa che in fondo va bene perchè in Europa i vari stati non si vedono come uniti ma come entità separate ognuno con propri interessi e capacità di influenza sugli altri vale a dire che un domani se l'Italia dovrà negoziare la possibilità di finanziare la propria filiera industriale dovrà concedere qualcosa alla Germania e alla Francia e cmq lo dovrà fare con i propri soldi presi a debito.

La svolta ecologica è stata invece pesantemente sovvenzionata con l'intervento pubblico prima in Cina prima (e ora che lo hanno capito anche in USA) anche con scopi geopolitici di controllo delle filiere tecnologiche.

Noi in Europa ci stiamo muovendo alla spicciolata e non secondo interessi "continentali" ma dei piccoli gruppi industriali dei singoli paesi, in particolare tedeschi, che fanno la politica anche per i gli altri paesi europei.
gd350turbo16 Febbraio 2023, 14:54 #149
Originariamente inviato da: Personaggio
Il problema è che senza blocco sei costretto a mantenere le due linee di produzione perché il mercato per almeno fino al 2050 continuerebbe a volere macchine a combustione. Situazione troppo costosa per chiunque, anche per VW, quindi si cerca di sfruttare la catena di produzione delle endotermiche anche per le elettriche ma con costi fuori mercato.

Si ok, ma il mercato vuole auto endotermiche se queste sono superiori alle elettriche, altrimenti non credo...
E con le elettriche che ci sono ora, bè ci credo !

Originariamente inviato da: Personaggio
Avere poi un data precisa comporterà tra gli anni '30 e '40 un boom di acquisti di macchine nuove, perché di pari passo in quegli anno verrà sicuramente vietata, sempre più frequentemente, la circolazione dei veicoli inquinanti nei centri ubani

Dai tempi delle targhe alterne, anni 90, sono sempre state più indicazioni che obblighi...
anche adesso, con il mio euro4 non potrei andare in giro per Bologna in certi orari e le poche volte che ci vado, ti garantisco che sono in tanti che hanno come prima lettera della targa C o D, segno di euro 3-4 e anche alcune B
azi_muth16 Febbraio 2023, 14:58 #150
Originariamente inviato da: Personaggio
Spiegami perché, chi produce un semiasse per un Audi non possa farlo in futuro per una Audi elettrica..


Puo' darsi che il semiasse lo continuerai a produrlo, prodotto a bassa tecnologia a basso margine e facilmente delocalizzabile a livello produttivo.
Il problema sono tutti quei componenti ad alto margine e tecnologia che vengono prodotti in Italia e che in buona parte finiscono in macchine tedesche / francesi.
Mettiamo che in un motore diesel ci sono 100 componenti e in buona parte li fabbrichiamo noi. In un motore elettrico 10 e probabilmente nessuno verrà fabbricato in Italia, ma importati dalla Cina.
E noi dovremmo pure mettere una data impossibile per accelerare questa transizione? Siamo folli.

Tra l'altro esistono ancora enormi problemi a livello di rete, produzione energetica, costi e banalmente di aree di ricarica.
Avete idea di quale sia il parco circolante e quanti siano i proprietari di posti auto?

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