Giorgia Meloni contro il ban delle auto endotermiche: "il divieto al 2035 è dannoso, la Cina ci guadagna"
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 10 Febbraio 2023, alle 11:22 nel canale Auto ElettricheIl presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è espressa sulla questione della regolamentazione UE del mercato automotive. Secondo la premier l'elettrico è al momento l'unica soluzione, e avvantaggia la Cina
298 Commenti
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il leader mondiale di rotori e statori è italiano
Ma siccome gli avvisi non funzionano mai, e i fallimenti ricadrebbero sull'intera società... bisogna obbligare.
E noi dovremmo pure mettere una data impossibile per accelerare questa transizione? Siamo folli.
No, infatti!
Continuiamo a produrre i pezzi della vecchia tecnologia, e li accatastiamo uno dopo l'altro nei magazzini, perché nessuno li vorrà più!
Questo sì che è essere previdenti!
Ma quali amenità. Stanno prendendo una decisione sulla base di un interesse di un gruppo ristretto di costruttori e di politici ( verdi tedeschi?) senza considerare l'interesse generale europeo.
Vuoi pianificare una svolta ponendo un obiettivo politico?
Bene che sia in tempi e modi raggiungiubili da tutti non solo da chi è egemone economicamente e politicamente e fai come fanno tutti i paesi seri metti i soldi sul tavolo con un bel fondo e proponi un cronoprogramma per l'adeguamento che non distrugga parte dell'industria e sia compatibile con i cambiamenti strutturali necessari.
Questo persino i soviet lo capivamo.
Invece qui hanno imposto una data è anno detto c..zi vostri.
E' un po' lo stesso che stanno facendo con l'adeguamento delle classi energetiche delle case...
lo dicevano anche di Lehman Brothers e della/delle dirigenza di autostrade per italia.
Poi c'è stato il 2008.
E 10 anni dopo il viadotto sul polcevera.
E per i geniacci furboni di VW c'è stato il diesel gate.
Insomma, se non sono degli sprovveduti di sicuro sono qualcos'altro di non propriamente positivamente definibile
la sfera di cristallo non la ha nessuno, ma di grandi aziende diventate fuffa negli anni ne abbiamo esempi ovunque, sia in casa italia che nel mondo.
Continuiamo a produrre i pezzi della vecchia tecnologia, e li accatastiamo uno dopo l'altro nei magazzini, perché nessuno li vorrà più!
Questo sì che è essere previdenti!
Ti informo che si costruisce "just in time" nelle catene produttive odierne.
Se fosse vero quello che dici, in un regime di mercato, le aziende fallirebbero ben prima.
il leader mondiale di rotori e statori è italiano
1 e gli altri?
Ma soprattutto riescono a sostituire in fatturato e in numero di occupati le aziende italiane che il ban sicuramente farà fuori?
Ci stiamo sparando sui piedi.
Vuoi pianificare una svolta ponendo un obiettivo politico?
Bene che sia in tempi e modi raggiungiubili da tutti non solo da chi è egemone economicamente e politicamente e fai come fanno tutti i paesi seri metti i soldi sul tavolo con un bel fondo e proponi un cronoprogramma per l'adeguamento che non distrugga parte dell'industria e sia compatibile con i cambiamenti strutturali necessari.
Questo persino i soviet lo capivamo.
Invece qui hanno imposto una data è anno detto c..zi vostri.
E' un po' lo stesso che stanno facendo con l'adeguamento delle classi energetiche delle case...
Ma soprattutto riescono a sostituire in fatturato e in numero di occupati le aziende italiane che il ban sicuramente farà fuori?
Ci stiamo sparando sui piedi.
inizialmente pensavo scrivessi seriamente, mi hai fregato
La sostituzione in fatturato e in occupati in Italia come effetto del ban è uno degli aspetti fondamentali della questione ed è estremamente serio.
Buttare la palla in tribuna è il classico modo di che non ha argomenti.
Se non sei in grado di rispondere fa nulla.
Buttare la palla in tribuna è il classico modo di che non ha argomenti.
Se non sei in grado di rispondere fa nulla.
In effetti quando si costruivano carrozze trainate da cavalli la manodopera era più richiesta...
Purtroppo lo sviluppo ha preso una direzione precisa, in futuro ci sarà sempre meno bisogno di lavoratori fisici, fra IA e automazione serviranno sempre meno lavoratori di basso profilo e più specialisti che però non potranno mai essere equivalenti in numero, per cui o il modello economico si adeguerà o si andrà incontro ad una catastrofe annunciata e non è che si può ritornare a produrre con metodi da 1900.
Se fosse vero quello che dici, in un regime di mercato, le aziende fallirebbero ben prima.
No, intendo dire che l'adeguamento al mercato dell'auto elettrica è per forza graduale.
Se imponi adesso un termine, nel 2035, allora i costruttori cominciano a muoversi e per il 2035, forse, sono pronti.
Se tu lasci andare il mercato (perché noi in Italia abbiamo molti fabbricanti di parti per motori termici, che devono continuare a lavorare ecc...) si rimane nell'immobilismo, e quando il mercato richiederà a gran voce auto elettriche, ci sarà chi (Cina e America) ha già i modelli pronti per la vendita, e gli "immobilisti" che decideranno finalmente di convertirsi.
A quel punto, per dieci anni non venderanno più niente, perché nessuno vorrà le loro vecchie endotermiche, e ci vorrà tempo per sviluppare e convertire la filiera all'elettrico.
Ecco allora che i piccoli fabbricanti italiani, che aspettano che il mercato passi "naturalmente" all'elettrico, continueranno a produrre pezzi per gli endotermici che si accatasteranno nei magazzini...
O è meglio decidere fin d'ora, di ristrutturare, convertire, modernizzarsi?
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