Fisker, fallite le trattative con un grande costruttore, la bancarotta è a un passo
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 26 Marzo 2024, alle 11:24 nel canale Auto Elettriche
Era filtrato ottimismo nelle scorse settimane, ma ora le cose sono di nuovo precipitate, e sembra che non ci sia speranza per tenere in vita la seconda avventura di Fisker
Sembra destinata a finire nuovamente con un fallimento la seconda avventura di Henrik Fisker nel settore automotive. La nuova azienda, che vende l'auto elettrica Ocean, a fine 2023 aveva avvertito di possibili problemi sull'operatività futura, se non fosse arrivata una iniezione di capitali esterni.
Fondi che negli ultimi giorni sembravano in arrivo da "una grande casa automobilistica", il cui nome non era stato rivelato, ma che secondo le voci era Nissan. La casa nipponica poteva essere interessata agli asset di Fisker per fare passi in avanti nel settore dei pick-up elettrici, sfruttando il prototipo Alaska che Fisker aveva già mostrato al pubblico.
Ma nella giornata di ieri l'azienda ha annunciato che i colloqui con l'importante costruttore sono falliti, e di conseguenza le azioni, già in forte crisi, sono crollate di un ulteriore 30%, prima che le negoziazioni venissero interrotte. Inoltre il NYSE si sta muovendo per il delisting di Fisker.
Le attività aziendali erano già ridotte all'osso, e Fisker stava cercando di vendere parte delle auto in inventario, per un controvalore di circa 530 milioni di dollari, sfruttando i concessionari al posto del modello di vendita diretta. Le voci della forte crisi, ed anche alcune recensioni negative sulla Ocean, hanno però reso molto difficile convincere clienti a fare un salto nel buio.
Ora sembra che il fallimento sia l'unico prossimo passo plausibile, con i consulenti che erano già stati assunti per trattare questa evenienza. Fisker paga ingenti ritardi nell'inizio della commercializzazione, praticamente 3 anni, ed una produzione affidata a un contractor, dovendo quindi pagare una quota considerevole per ogni veicolo venduto. I problemi al software, definito da molti come acerbo, hanno completato il pessimo quadro.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl fatto è che oltre ai soldi, serve un "sogno" o più concretamente un progetto sia industriale che progettuale, all'Italia mancano purtroppo i veri industriali perchè la maggior parte sono rimasti ancorati al 1900, vedi appunto Lamborghini o Ducati dopo l'acquisizione da parte del gruppo Audi, eppure le fabbriche e i dipendenti sono gli stessi di quando la proprietà era italiana.
Un attimo... la storia di Lamborghini Automobili dimostra che dietro all'azienda, costola della Lamborghini che produceva trattori ed altri apparati meccanici come i bruciatori, c'era una visione ed un progetto industriale ben definiti e concreti.
Infatti dopo la mitica Miura che fece scalpore per le sue linee e soluzioni tecniche ed ebbe un grande e meritato successo ( a proposito pochi giorni fa è morto Marcello Gandini tra i più affermati designer di automobili e papà della Miura ), Lamborghini produsse altri modelli ( la Hurraco e la Espada ) prima di arrivare ad un altra icona dell'automobilismo italiano: la Countach.
Poco dopo la presentazione della Countach, Lamborghini prese una enorme fregatura dall'Argentina per una grossa fornitura di trattori provocando enormi buchi nel bilancio su cui gravavano ancora gli investimenti del comparto auto.
Per non fallire alla fine Ferruccio, che non ricevette nessun aiuto dalle banche, dovette vendere il suo gioiello di famiglia alla Chrysler.
Storia simile la ebbe Ferrari che non riusciva a finanziarsi completamente per tutte le sue attività e si vide costretta ad un accordo con FIAT ( il Drake conosceva l'avidità e il modo di comportarsi dei banchieri e preferì trattare una cessione della maggioranza delle quote Ferrari prima con Ford e poi con FIAT ).
Quindi il problema non è stato di mancanza di imprenditorialità e di capacità do portare avanti un progetto, ma l'ottusità delle banche e della finanza che hanno voluto dare credito a Lamborghini la quale oggi, Marzo 2024, è ancora a Sant'Agata Bolognese ed è diventato un marchio affermato producendo sempre con la solita filosofia e la solita sua visione di sportività.
Il problema, spesso, è la finanza italiana!!
oggi fattura 2,5 miliardi di euro/anno
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