Arrival cambia le regole del gioco e assembla il suo primo veicolo elettrico in una Microfactory
di Giulia Favetti pubblicata il 30 Settembre 2022, alle 20:02 nel canale Auto ElettricheLa start up va’ in controtendenza e prova l’efficacia di un sistema produttivo molto diverso da quello a cui siamo abituati, con Gigafactory e attrezzature costose e complesse
Invece di investire centinaia di milioni di dollari nella costruzione di mega impianti di produzione, Arrival, startup di veicoli elettrici incentrata sulla fornitura di mobilità per il contesto urbano, con cui collabora con Uber, ha deciso di costruire una "micofactory" prendendo strutture industriali già esistenti e installandovi le proprie celle di assemblaggio, che possono essere implementate in modo rapido ed efficiente perché imbullonate direttamente nel pavimento in cemento. Ogni cella include 3-4 robot pronti all'uso, oltre a tutte le attrezzature necessarie per guidare le parti all'interno della struttura, come ad esempio i robot autonomi, e proprio in una microfactory la start up ha portato a compimento la costruzione di un Arrival Van, il suo modello di punta, dimostrando con la pratica che non sia strettamente necessario avere a disposizione una Gigafactory per produrre i propri prodotti.
Il Van è stato assemblato nella microfabbrica di Bicester, nel Regno Unito, centro nevralgico di ricerca e sviluppo della società - che ha sedi sia a Londra che a Charlotte, nella Carolina del Nord - segnando l'inizio di una nuova metodologia che potrebbe essere adottata e replicata anche da altre case automobilistiche, magari a loro volta start up con risorse limitate, ed è inoltre un grosso passo in avanti verso la produzione di veicoli elettrici su larga scala e le consegne dei modelli. Il fondatore e CEO di Arrival, Denis Sverdlov, ha parlato dei progressi dell'azienda fino ad ora: "Oggi è un giorno importante per Arrival: questa è la prima volta che un veicolo viene costruito nella nostra Microfabbrica, utilizzando un nuovo metodo che non utilizza una catena di montaggio tradizionale. Sebbene non abbiamo ancora raggiunto la produzione in serie, siamo concentrati su come realizzarla. Continueremo a produrre veicoli nella nostra microfabbrica per dominare la produzione su larga scala. È stato più difficile di quanto avessimo immaginato inizialmente e ringrazio il team per l'enorme quantità di impegno, tecnologia, scoperte, innovazioni e capacità di problem solving che ha saputo dimostrare."
Nonostante il completamento di un primo ciclo produttivo, nessuno dei clienti di Arrival riceverà il suo Van, come un qualsiasi altro modello dell’azienda: la società ha infatti deciso che tutti i furgoni costruiti presso la Microfactory del Regno Unito verranno utilizzati per continui test, validazioni e controlli di qualità; per sapere qualcosa di più riguardo alle consegne bisognerà attendere l’otto novembre, quando verranno resi noti gli utili del terzo trimestre.
La data è importante anche per un altro aspetto, quello riguardante l’andamento di borsa della start up, che ha ricevuto la sua IPO ($ARVL) nel marzo 2021 subendo un contraccolpo che l’ha obbligata a tirare i remi in barca e a concentrarsi sulla produzione di Arrival Van, mettendo in pausa lo sviluppo di Arrival Bus e Arrival Car. A luglio la situazione non era ancora del tutto rosea, come abbiano raccontato in questo articolo, quindi le aspettative circa i risultati del trimestre sono piuttosto alte.
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