Anche Shell molla l'idrogeno: chiude tutte le stazioni in California e punta sull'elettrico
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 13 Febbraio 2024, alle 10:55 nel canale Auto ElettricheDopo aver chiuso le stazioni di rifornimento di idrogeno nel Regno Unito, Shell prende la stessa decisione in California
Il settore dell'idrogeno perde un altro pezzo importante. Shell, che tutti conoscono per i suoi distributori di carburante e, più di recente, per la rete di ricarica elettrica, ha deciso di chiudere con effetto immediato tutti i suoi distributori di idrogeno in California, dopo che nel 2022 aveva già chiuso tutti quelli nel Regno Unito
I dirigenti della Shell citano "complicazioni nella fornitura e altri fattori esterni al mercato", senza però scendere ulteriormente nel dettaglio delle motivazioni. Come apprendiamo però dalla testata Hydrogen Insight, già lo scorso autunno Shell aveva abbandonato i piani per 48 nuovi distributori di H2, il che lasciava già presagire la direzione.
In California ci sono solo tre modelli di auto a fuell cell a idrogeno, Toyota Mirai, Hyundai Nexo e Honda Clarity, ed hanno venduto in tutto il 2023 qualcosa come 3.143 unità, meno dell'1% di tutte le auto elettriche vendute nello stesso periodo (anche le auto a idrogeno hanno il motore elettrico).
Nella zona si segnalano inoltre problemi di approvvigionamento in altre stazioni di rifornimento. Shell ha dichiarato che continuerà a lavorare sull'idrogeno solo per quanto riguarda il trasporto pesante, mentre sul fronte delle automobili si concentrerà sulle stazioni di ricarica per auto elettriche.
25 Commenti
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Troppa energia richiesta per il poco Idrogeno prodotto.
Al contrario, se non ci interessa la CO2 prodotta si può andare con il cracking utilizzando il Metano, ma in quel caso l'idea di combustibile ambientalmente accettabile va a farsi benedire.
Inoltre manca la compressione per portarla a più di 700bar, il trasporto e lo stoccaggio oltre a tutta la catena di distribuzione.
Era impensabile fare una cosa del genere nel poco tempo a disposizione, a meno di investire VERAMENTE MOLTO e a fondo perduto.
Toyota ormai lo sta facendo più per un discorso di immagine.
Non ci sta nel vedersi indietro rispetto a case nate dal nulla come Tesla o ai BIG Europei che si sono mossi si in ritardo, ma qualcosa sul mercato già hanno (BMW, Volkswagen, Audi ad esempio).
In aggiunta in Giappone hanno 20 centrali nucleari all'attivo con circa 42 reattori.
Diciamo che in quel caso di energia "EXTRA" ne hanno per produrre mediante elettrolisi (in perdita), ma anche in quel caso manca poi tutta la rete oltre alle vetture.
Ultimi dati alla mano nel paese del sol levante, nel 2023 ci sono state 43.991 auto elettriche vendute, contro le sole 422 di auto a idrogeno, con vendite calate dell'83%.
Insomma neanche il popolo Giapponese ci crede più.
Credo siano più che altro i dati economici a rendere preferibile l'elettrico a batteria, ma giusto perché si elimina un passaggio. L'idrogeno come vettore energetico non è da buttare via, considerando anche il fatto che hanno sperimentato positivamente la sua coesistenza nella rete di distribuzione del metano. Shell avrà deciso così perché i costi di produzione non sono ancora competitivi con gli altri buffer energetici.
Spero che intendi una miscela di metano con una certa percentuale di idrogeno, perché far passare idrogeno puro nella rete di distribuzione esistente sarebbe una pessima idea date le ingenti perdite di gas che si verificherebbero.
Io ne parlai proprio con un tecnico della snam, se la percentuale è inferiore al 10% non dovrebbe esserci problemi sia nella rete sia negli impianti delle macchine a metano.
Sinceramente la Shell mi ricordo che esiste ancora solo quando vedo la Ferrari in F1.
sai che esistono delle reti di distribuzione di idrogeno puro anche in Italia e da anni? ne ho una condotta a tipo 30 metri dall'ufficio
https://auto.hwupgrade.it/news/urba...ale_114377.html
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