In giro per Las Vegas su un veicolo a guida autonoma
di Paolo Corsini pubblicato il 13 Gennaio 2020 nel canale TecnologiaGrazie alla partership con Lyft l'azienda americana Aptiv permette di effettuare corse in ride share sfruttando al propria flotta di veicoli a guida autonoma. Un'esperienza accessibile a chiunque che permette di sperimentare quello che potrebbe essere il futuro del trasporto urbano: ecco il resoconto del nostro viaggio tra le strade di Las Vegas al CES 2020
Durante la settimana del CES Las Vegas diventa il centro di annunci e novità legate al mondo della tecnologia, andando a toccare un po' tutti i differenti settori del mercato. Nel corso degli ultimi anni abbiamo visto questa fiera assumere un ruolo sempre più importante nel settore automobilistico, con vari annunci legati principalmente ai sistemi di guida autonoma.
girano per Las Vegas 30 veicoli Aptiv, capaci di guida autonoma, in partnership con Lyft
Non sorprende quindi scoprire che proprio a Las Vegas sia presente una flotta di 30 veicoli capaci di guida autonoma, gestiti dalla società Aptiv attraverso una partnership con il servizio di ride share Lyft: chiunque, previa accettazione delle condizioni di utilizzo, può salirvi semplicemente prenotando e pagando una corsa compatibile attraverso l'APP Lyft . Un cliente che effettui una chiamata via Lyft può vedersi proposto un veicolo a guida autonoma e qualora accetti la sua corsa da un punto all'altro della città avverrà con un sistema di livello 4, nel quale quindi l'auto guida in modo autonomo ma il guidatore è presente al suo posto e può intervenire in caso di necessità con controllo manuale.
E' quello che è capitato a noi, con una certa sorpresa, alla seconda chiamata con il servizio Lyft fatta a Las Vegas. Confermata la volontà di aderire a questo test e accettata la limitazione di non poter imbarcare più di 3 passeggeri ecco in arrivo una BMW serie 5, debitamente modificata e attrezzata con oltre 20 differenti sensori richiesti per garantire la guida autonoma. A bordo, nei due posti anteriori, il guidatore e un assistente che accoglie i passeggeri intrattenendoli con informazioni sul sistema durante la corsa.
E' ad Aptiv che si deve questo servizio in collaborazione con Lyft: si tratta di un'azienda americana specializzata in sistemi di guida autonoma che nel proprio centro di ricerca a Las Vegas utilizza circa 75 veicoli come quello che ci sta trasportando. Una 30-ina sono impiegati nel servizio di ride share, mentre i restanti eseguono sperimentazioni continue lungo le strade della città del Nevada verificando la corretta mappatura delle strade e la qualità del servizio di guida autonoma.
niente foto e video, grazie: ora il viaggio in guida autonoma può iniziare
"Niente foto all'interno del veicolo e niente video, grazie". Questa la gentile ma ferma richiesta che ci viene fatta una volta saliti a bordo dal nostro ospite, un dipendente Aptiv al pari del collega seduto al volante che trascorre la propria giornata scorrazzando lungo la Strip clienti Lyft. La corsa verrà ovviamente fatturata come da servizio Lyft classico e ci viene specificati che non possono accettare mance, cash o via app poco importa, essendo loro non tradizionali autisti Lyft ma dipendenti Aptiv in quel momento al lavoro.
Perché proprio una BWM? La prima risposta, scontata, è perché è una bella auto con la quale scorrazzare lungo le strade di Las Vegas. La ragione di fondo è però pratica: Aptiv può al momento implementare la propria tecnologia più facilmente su questi veicoli grazie ad alcune caratteristiche di serie come il sistema di drive by wire, sul quale è rapido intervenire per implementare la tecnologia di guida autonoma.
il veicolo scelto è una BMW serie 5, grazie al sistema drive by wire che utilizza di serie
Il veicolo si mette in movimento ma è l'autista a comandarlo: lo vediamo chiaramente dalle indicazioni del display posizionato nella console centrale della nostra BMW serie 5, schermo che nel frattempo fornisce una sorta di visione dello spazio circostante con una struttura schematica a colori che sembra ricordare il mondo di Matrix. Una volta allontanati dall'ingresso dell'hotel, punto di inizio della nostra corsa, il sistema di guida autonoma viene attivato: ci viene spiegato che per alcuni dei punti di raccolta, come gli esterni degli hotel, la proprietà non ha autorizzato la guida autonoma pertanto i veicoli Aptiv non possono circolare in questa modalità. Per semplificare la vita dei propri dipendenti impegnati in questo servizio Aptiv ha scelto di disabilitare la guida autonoma, passando alla manuale, ogni volta che il veicolo si avvicina ad un'area privata per iniziare o terminare una corsa prescindendo dalla presenza o meno di una autorizzazione.
modalità automatica attivata: le mani si staccano dal volante e l'auto procede come se nulla fosse
Modalità automatica attivata: le mani si staccano dal volante ed il veicolo inizia il suo percorso in autonomia secondo le indicazioni fornite dall'App Lyft per giungere alla destinazione scelta. L'impressione iniziale è che nulla cambi rispetto alla guida di un autista tradizionale. Arriviamo al primo semaforo: il veicolo si ferma al rosso e nell'attesa notiamo come lo schermo presente nella console fornisca identificazioni dei vari oggetti presenti attorno a noi: dagli altri veicoli ai pedoni che stanno attraversando la strada, sino alle strisce pedonali. Ci viene spiegato che i numerosi sensori integrati da Aptiv servono proprio a questo, interfacciandosi con altri che l'azienda ha implementato all'altezza dei semafori della città così da fornire informazioni istantanee sullo stato dell'incrocio. E' possibile circolare in guida autonoma anche senza il supporto dei sensori esterni montati sui semafori, sfruttando una videocamera frontale che legge lo stato del semaforo, ma in questo modo Aptiv assicura un servizio complessivo ancora più completo ed efficiente. Le strade inoltre devono essere mappate dal servizio: per questo motivo non usiamo la highway per giungere alla nostra destinazione ma altre strade tradizionali, in quanto l'autostrada non rientra al momento nel servizio di mappatura per i veicoli a guida autonoma in partnership con Lyft.
Verde: è ora di partire. Il veicolo si mette in movimento, curva entrando nella Strip direzione nord e prosegue per alcuni chilometri. La sensazione quali passeggeri seduti dietro è quella che alla guida vi sia un automobilista prudente che rispetta i limiti e le indicazioni, ma che tenda ad essere leggermente brusco nelle reazioni. Ci viene spiegato che è questo il modo di operare del sistema: segue un percorso predefinito nella propria corsia stradale tendendo a deviare anche di pochi cm per volta a seconda di quello che accade intorno. Se ad esempio al nostro lato si trova un veicolo che prosegue nella corsia parallela non perfettamente al centro ma un poco spostato dalla nostra parte, ecco che la nostra automobile cercherà di guadagnare una lieve distanza così da preservare la sicurezza. Allo stesso modo se lungo la strada sono presenti degli arbusti ai lati che invadono marginalmente la carreggiata i sensori li noteranno, impostando una correzione leggera al senso di marcia. Tutto avviene in massima sicurezza ma la fluidità dell'azione, questa la nostra iniziale impressione, non è quella che avrebbe un guidatore esperto nell'eseguire quelle micro correzioni che caratterizzano la guida di tutti i giorni in un centro abitato.
sicurezza prima di tutto: questa è la regola di Aptiv
La sicurezza è al centro dell'esperienza di guida autonoma, e questo è abbondantemente rimarcato dai due dipendenti Aptiv che ci accompagnano. Lo stile di guida dell'automobile non è di certo il più veloce possibile, essendo il veicolo ligio a rispettare i limiti di velocità, ma l'abbondanza di sensori e la logica di funzionamento costantemente perfezionata da Aptiv puntano proprio a dare priorità alla sicurezza.
Dopo una quindicina di minuti arriviamo a destinazione e a qualche centinaia di metri di distanza l'autista imposta la modalità manuale riprendendo il controllo del veicolo. Scesi dall'automobile traspare un certo entusiasmo per l'esperienza complessiva: ci era già capitato di essere passeggeri di veicoli a guida autonoma ma mai in mezzo al traffico di una città caotica come Las Vegas. Se togliamo la componente tecnologica la nostra corsa con Lyft non è diversa dalle molte altre effettuate in questi giorni di CES con tradizionali veicoli: siamo stati trasportati da partenza a destinazione in modo rapido, sicuro ed efficiente. Non possiamo però restare indifferenti al fatto che per buona parte del tragitto l'automobile abbiamo viaggiato da sola, contando su sensori e logica di funzionamento che Aptiv hanno implementato in una BMW serie 5.
un futuro a guida autonoma renderà sicure quelle automobili condotte ora da autisti che stenteremmo a definire provetti
Nel futuro Aptiv continuerà a sviluppare la propria tecnologia, con l'obiettivo di implementarla in veicoli destinati alla commercializzazione giungendo sino al livello 5 che rappresenta la guida completamente autonoma senza alcun tipo di intervento da parte di un guidatore. Gli appassionati di guida grideranno allo scandalo, privati del piacere di guida e dell'emozione che questo suscita. Con un approccio più razionale possiamo invece pensare che un futuro a guida autonoma renderà sicure quelle automobili condotte ora da autisti che stenteremmo a definire provetti, rendendo inoltre non più necessario il nostro intervento attivo in quei tragitti quotidiani caratterizzati da pressoché nullo piacere di guida e dal grande stress di essere bloccati nel traffico. Tutto questo nella massima sicurezza, vero obiettivo finale dei sistemi di guida autonoma.
Continueremo a recarci al CES di Las Vegas nei prossimi anni: chissà mai che questa sperimentazione possa a breve portare ai primi veicoli completamente a guida autonoma, accessibili con una semplice chiamata via Lyft per recarsi da un punto all'altro della città. Noi attendiamo con una certa impazienza, sognando di poter avere veicoli che impostino livello 5 di guida autonoma per spostarci da un meeting all'altro nelle lunghe giornate della fiera. Una volta chiusi i padiglioni, però, auspichiamo di poter tornare al piacere del completo controllo manuale magari guidando una classica muscle car americana. E' questo il futuro che ci attende, un connubio tra tecnologia completamente indipendente e il rombo dei V8 di grande cubatura? A noi piace immaginarlo così.
17 Commenti
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Ho avuto un piccolo danno ad un parafango del mio nuovo SUV ricco di ADAS e sono contento che la riparazione avvenga senza sostituire il paraurti, la mascherina ed il parabrezza che rigurgitano di sensori, di radar e di telecamere.Quando ho visto nell'articolo la batteria di sensori inserita nella BMW mi è venuto male; al primo modesto urto nel traffico cittadino c'è da sostituire mezza elettronica.
Tre domande:
1) E i costi assicurativi quanto lieviteranno?
2) Chi si doterà dell'idonea strumentazione per ritarare il tutto?
3) E dopo la riparazione, dato che si dipende dal perfetto funzionamento del sistema .. andrà tutto bene?
sono stato tamponato due anni fa e sono volati 12 mila euro per mettere a posto paraurti e sospensioni ad aria.. per fortuna che paga tutto l'assicurazione ma altrimenti .. non so come fanno a lievitare tanto i costi delle riparazioni ma è pieno di sensori nei paraurti ormai..
Quando ho visto nell'articolo la batteria di sensori inserita nella BMW mi è venuto male; al primo modesto urto nel traffico cittadino c'è da sostituire mezza elettronica.
Tre domande:
1) E i costi assicurativi quanto lieviteranno?
2) Chi si doterà dell'idonea strumentazione per ritarare il tutto?
3) E dopo la riparazione, dato che si dipende dal perfetto funzionamento del sistema .. andrà tutto bene?
Che per me e' un controsenso… Il paraurti dovrebbe essere per definizione un pezzo che ti protegge la macchina dagli urti (almeno quelli piccoli), e che puo' essere cambiato con relativa facilita' e poco prezzo. Se diventa un pezzo indispensabile della macchina che appena lo sfiori devi spendere un sacco di soldi per ripararlo e ci metti un sacco di sensori esposti al minimo danno, manco ha senso chiamarlo paraurti, dovrebbe chiamarsi delicato-e-costoso-poggia-sensori-altrettanto-delicati-e-costosi
è stato infarcito di sensori, radar, etc.. e adesso un tocco è un investimento..
siamo passati dai paraurti del 1980 che servivano a "toccare" i muri a quelli di oggi verniciati e pieni di tecnologia che costano miglia di euro per ogni graffio.. e aspetta che arrivino le auto a guida autonoma..
Su un mezzo del genere è già "obbligatoria". Stiamo parlando di una macchina (BMW 540i) che nel modello base ha un costo di 65.000€. Gli eventuali costi di riparazione in caso di incidente con colpa del conduncente della macchina, già giustificano il costo di una Kasko.
Poi concordo con Ragerino, queste macchine, ma in futuro un po' tutte, hanno senso se noleggiate. L'idea del possesso dell'auto è un concetto che secondo me andrà sempre più a sparire. Oggi Una 500X ha un costo di noleggio di circa 240€, incluso assicurazione, bollo e manutenzione.
Le chiacchiere sulla sicurezza sono i soliti auspici poco legati alla realtà: la sicurezza si vede soprattutto con gli imprevisti e le situazioni difficili, non quando non succede niente.
E qui brancolano ancora nel buio.
Escluso anticipo ed il fatto che finito di pagare le rate la devi restituire.
La convenienza ad oggi è solo fiscale, per quei soggetti che ne possono beneficiare.
Questo e' IL vantaggio
Guarda, io come privato seguo da tempo tali offerte. Oggi il break even tra noleggio e acquisto è stimato a circa 25.000 km anno (per un privato). E comunque è un soglia che scende di anno in anno.
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