Juice Booster 2 carica i veicoli elettrici con ogni presa della corrente
di Paolo Corsini pubblicato il 11 Giugno 2021 nel canale Soluzioni di ricaricaLe necessità di ricarica delle batterie dei veicolo elettrici non sempre può essere risolta con una colonnina tradizionale. Giunge in aiuto Juice Booster 2, un caricatore portatile che attraverso una costruzione modulare può diventare compatibile con pressoché tutti i tipi di prese di corrente, sostituendo tanto il cavo per la colonnina come una wallbox nel garage
Nell'utilizzo quotidiano di un veicolo elettrico si ha sempre a che fare con la ricarica delle batterie: maneggiare cavi, colonnine pubbliche, prese della corrente e wallbox diventa un'abitudine consolidata per chi sceglie di muoversi con un veicolo Plug-In o completamente elettrico. In dotazione con il nostro veicolo troveremo, salvo rare eccezioni, un cavo da utilizzare per la ricarica nelle colonnine pubbliche assieme ad un adattatore che permette di collegare la macchina al nostro impianto domestico attraverso una presa Schuko. Questi accessori ci permettono di collegare il veicolo all'alimentazione, così da ricaricare le batterie, nella maggior parte degli scenari che ci si possono presentare.
Il connettore Type-2 è quello adottato dalla maggior parte dei veicoli completamente elettrici, nonché dalla totalità delle vetture Plug-in, con il quale poter effettuare ricariche in corrente alternata sino ad una potenza massima di 22kW. Questo dato è però legato al tipo di veicolo utilizzato, oltre che alla potenza della colonnina: assumendo che quest'ultima possa erogare 22kW sarà poi il convertitore integrato nel nostro veicolo a stabilire la potenza massima che verrà assorbita e quindi quanto velocemente le batterie verranno ricaricate.
La maggior parte dei veicoli completamente elettrici in commercio al momento è limitata ad una potenza di 11kW in corrente alternata con questo tipo di ricarica, ma non sono pochi quelli che si limitano a 7,4kW quale massimo soprattutto tra le vetture più economiche. Per i veicoli Plug-In la necessità di ricaricare batterie più piccole di quelle dei veicoli completamente elettrici porta i costruttori a utilizzare caricatori meno potenti, tipicamente da 3,6kW o 7,2kW quale massimo.
La velocità di ricarica della batteria di un veicolo elettrico è quindi funzione di diversi fattori:
- caratteristiche della nostra vettura in termini di tipo di convertitore che è installato;
- potenza della colonnina di ricarica o della Wallbox o dell'impianto domestico;
- tipologia di connessione utilizzata per interfacciare il veicolo alla rete elettrica.
Caricheremo sempre, quale velocità massima, al valore di potenza più basso di questi 3 fattori. Se ad esempio colleghiamo la machina con una presa Schuko all'impianto domestico quest'ultima, a 16 Ampere, erogherà al massimo circa 3,6kW anche se il nostro impianto fosse da 6kW in quanto il collo di bottiglia è nelle specifiche della presa (al massimo 16 Ampere con tensione di 220V).
A questo dobbiamo aggiungere un ulteriore elemento legato alla percentuale di occupazione delle batterie: più queste si avvicinano alla carica massima più diminuisce la potenza di ricarica che il veicolo accetta in quel preciso momento per la loro ricarica. Parlando di ricarica a corrente alternata (AC) con una potenza d'ingresso di 11kW si registra un rallentamento della potenza di ricarica solo superata abbondantemente il 90% della capacità della batteria. Con potenze accettate in ingresso che sono inferiori il decadimento della potenza di ricarica si registra avvicinandosi ancora di più alla carica sino al 100%, arrivando ad un punto per il quale di fatto la potenza d'ingresso è così ridotta che la batteria è in grado di accettarla completamente anche quando è in prossimità della carica completa.
Fatte tutte queste indispensabili premesse, utili a capire come sia possibile ricaricare un veicolo elettrico e quali ne siano le grandezze coinvolte, passiamo all'oggetto di questo articolo: cosa è Juice Booster 2? E' un prodotto che permette di assicurare, attraverso una struttura modulare, la più ampia flessibilità nella ricarica del proprio veicolo elettrico a seconda del tipo di connessione e/o presa si ha di fronte. Con il cavo Type-2 si può ricaricare alle colonnine pubbliche predisposte per questo tipo di collegamento, ma non di certo usare l'impianto domestico collegandosi alla presa del garage. Con un caricatore da viaggio, di fatto sempre presente nei veicoli elettrici, possiamo collegarci alle prese della corrente di casa via presa Shuko ma non ricaricare da una colonnina che abbia altre tipologie di connessioni, o usando altre prese domestiche (è decisamente sconsigliabile ricaricare un veicolo elettrico attraverso una ciabatta, o un adattatore come quello da Schuko a presa tripolare italiana).
Juice Booster 2 raccoglie tutte queste opzioni di collegamento, all'aperto presso colonnine AC pubbliche e al chiuso nella propria abitazione, in un singolo dispositivo espandendo però le possibilità di collegamento a fonti energetiche attraverso un desing modulare. E' una stazione di ricarica portatile che da un lato si collega al nostro veicolo attraverso un connettore Type-2, dall'altro si interfaccia alla sorgente di alimentazione a seconda del tipo di connettore presente scegliendo tra differenti tipologie di prese. Si parte da una terminazione con presa Schuko sino alle varie tipologie di prese nazionali specifiche per le varie nazioni europee, giungendo alle prese di tipo industriale tanto blu (monofase) come rosse (trifase), sia a 16A come a 32A, per una potenza massima che può raggiungere di picco i 22kW ovviamente sfruttando il collegamento adeguato e avendo una fonte di energia che sia sufficientemente potente.
Non solo: Juice Booster 2 permette anche di collegare una presa per la connessione diretta ad una colonnina Type-2, sostituendo completamente il tradizionale cavo fornito con l'automobile e utilizzato per la ricarica con le colonnine pubbliche. Il corpo centrale di Juice Booster 2, un cilindro metallico molto robusto alle cui estremità sono collegati i due cavi, è il vero e proprio centro di controllo: permette infatti di ricevere segnalazioni di malfunzionamento dell'impianto elettrico al quale viene collegato oltre che selezionare l'amperaggio qualora non si voglia sfruttare al massimo le specifiche del tipo di collegamento perché non si vuole sfruttare tutta la potenza dell'impianto per la sola ricarica del veicolo ma lasciarne una parte anche per altri usi.
A quali potenze di ricarica può arrivare un collegamento con Juice Booster 2? Partendo dal presupposto di non avere limiti dati dal contatore (perché si è collegati ad uno da oltre 20kW di potenza) a seconda del tipo di connettore si possono raggiungere i seguenti valori massimi teorici di potenza nella ricarica:
- presa Schuko: collegamento a 16A in monofase, potenza di 3,6kW;
- presa italiana 3 pin di tipo piccolo: collegamento a 10A in monofase, potenza di 2,2kW;
- presa italiana 3 pin di tipo grande: collegamento a 16A in monofase, potenza di 3,7kW;
- presa industriale blu piccola: collegamento a 16A in monofase, potenza di 3,7kW;
- presa industriale blu grande: collegamento a 32A in monofase potenza di 7,4kW;
- presa industriale rossa piccola: collegamento a 16A in trifase, potenza di 11kW;
- presa industriale rossa grande: collegamento a 32A in trifase, potenza di 32kW;
- connettore Type-2 su colonnina: collegamento a 32A in trifase, 22kW.
Dal punto di vista meccanico la costruzione di Juice Booster è decisamente curata, diremmo addirittura sovradimensionata: il corpo centrale, come detto, è in metallo con abbondanti rivestimenti in gomma che lo rendono robustissimo e pronto a qualsiasi tipo di abuso. I cavi sono molto spessi, così come ci si aspetta del resto da un collegamento di potenza elevata, mentre poco può essere aggiunto circa la costruzione meccanica dei connettori per i vari cavi di collegamento alle differenti sorgenti: le terminazioni sono meccaniche, si innestano con un semplice click e sono certificate IP67 per una completa tenuta all'acqua.
Juice Booster 2 è prodotto da Juice Technology, azienda svizzera che è specializzata nello sviluppo di soluzioni e servizi per la mobilità elettrica. La cura nella costruzione meccanica tipica delle aziende svizzere emerge in modo chiaro prendendo tra le mani Juice Booster 2: lo si nota in particolare osservando i connettori con i quali gli adattatori vengono collegati al corpo centrale.
Juice Booster 2 è pensato per essere caricato in macchina e utilizzato quando si presenta la necessità di ricaricare le batterie, ma può anche essere installato in modo semi-permanente nel proprio box di casa. L'azienda mette a disposizione una staffa di aggancio che permette di fissare il corpo centrale direttamente alla parete, trasformando il prodotto in una vera e propria Wallbox collegata al nostro impianto domestico a seconda del tipo di presa installata. E' ad esempio possibile, acquistando Juice Booster 2, installare un connettore di tipo industriale monofase a 32A collegato al proprio impianto domestico, modulando l'amperaggio direttamente da Jiunce Booster 2 a seconda della potenza complessiva dell'impianto e di quanta potenza si voglia lasciare a disposizione degli altri apparecchi presenti in casa. In questo modo si può evitare di acquistare una wallbox per il proprio garage, limitando l'adeguamento dell'impianto alla installazione di una presa industriale oltre al dimensionamento corretto dei cavi e all'inserimento dei dispositivi di protezione richiesti dalla legge.
Juice Booster 2 viene venduto all'interno di una pratica valigetta, nella quale possono essere riposti il corpo centrale, il cavo di prolunga e i vari adattatori. Sono disponibili differenti tipologie di kit, che integrano connettori che si adattano al meglio al mercato e alla nazione nei quali si prevede di utilizzare il dispositivo. Nessuno vieta, in ogni caso, di espandere la dotazione in un secondo tempo acquistando uno dei vari adattatori che l'azienda mette a disposizione, a seconda di mutate necessità di ricarica. Viene inoltre fornito un particolare lucchetto a combinazione numerica che impedisce, una volta installato, di scollegare l'adattatore dal corpo principale evitando che un malintenzionato possa sottrarlo. I prezzi partono, per un kit base, da poco meno di 1.000€ IVA inclusa aumentando in funzione del numero di connettori accessori vengono acquistati; questi ultimi hanno un prezzo variabile tra 70€ e 100€ a seconda del tipo, mentre è di circa 180€ il prezzo del connettore Type-2 con il quale collegare Juice Booster ad una colonnina di ricarica pubblica di tipo AC.
Juice Booster 2 è un prodotto costruito con notevole qualità, dal funzionamento molto semplice e intuitivo che si adatta a scenari di utilizzo molto diversi tra di loro. Dalla installazione fissa nel proprio garage quale Wallbox personale, al collegamento alle colonnine AC alternativo al cavo in dotazione con la propria vettura sino all'interfacciarsi con le più disparate sorgenti di alimentazione elettrica Juice Booster 2 si adatta facilmente con i suoi molti adattatori. Non è un prodotto per tutti, in quanto le necessità di utilizzo per le quali è stato pensato non sono necessariamente quelle tipiche di tutti coloro che utilizzano un veicolo elettrico.
Chi però si trovasse spesso nella necessità di dover ricaricare la propria vettura senza certezza di accedere ad una Wallbox o ad una colonnina pubblica ha in Juice Booster 2 un valido alleato, che a differenza dei caricatori forniti in dotazione con la propria vettura non solo è flessibile ad adattarsi anche a collegamenti con prese industriali di vario tipo ma permette, con gli impianti opportunamente dimensionati, di raggiungere potenze di ricarica che sono equiparabili a quelle delle colonnine pubbliche in corrente alternata. Juice Booster 2 è anche indicato per varie installazioni semi-permanenti a livello aziendale: pensiamo ad esempio a carrozzerie e officine che necessitano di alimentare, via presa industriale già presente, veicoli elettrici che possono trovarsi in differenti punti della sede di lavoro. La facilità con la quale Juice Booster 2 può essere staccato e riposizionato lo rende una soluzione ideale, evitando di essere vincolati dal raggio di azione di una Wallbox fissa.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLo standard per le infrastrutture di ricarica esiste ed è la presa tipo2 presente su tutte le colonnine e wallbox (e la ccs2 per le ricariche in DC).
Le auto elettriche però si possono collegare anche alle prese normali e quelle sono impossibili da standardizzare ogni paese ha preso la sua strada da decenni ormai.
Vada per USB-C ...... :3
Link ad immagine (click per visualizzarla)
la mia smart forfour in effetti con quel cazzo di cavo (cavo per colonnina, quindi senza caricoatore) sempre nel bagagliaio è tendenzialmente uno schifo. i toglie un sesto dello spazio. fare le colonnine con un cavo arrotolabile e non inquinare producendo per ogni auto iun cavo in dotazione fa proprio schifo eh? ah eh il cavo va controllato periodicamente se lo metti in colonnina, costi su costi. non importa che per 10kwh/30min dalla colonnina ti facciano pagare 10 euro (esperienza fatta qua in germania da un collega, mla mia auto aziendale la ricarico solo in azienda e se mi fanno pagare per l'elettricitá se la possono anche riprendere)
PS 134 km /16KWh, non male (in eco, vel max 95-100 in extraurbano)
perchè i tubi delle pompe di benzina se li rubano ogni notte? lol basta chiuderli in uno sportello automatizzato se proprio avete paura che vi rubino il rame cristoddio.
Di solito si ha UN cavo e di certo non occupa tutto lo spazio in più disponibile rispetto ad un'auto termica.
non farti sentire troppo o gli zingari troveranno il modo di rivendere la gomma rubata.
Forse manca ancora un tipo di cavo, ovvero quello per la possibilita' di ricaricare da un altro veicolo elettrico (ammesso che si possa)...
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