Biennio 2023-2024: fondi azzerati per le piste ciclabili
di Giulia Favetti pubblicata il 05 Dicembre 2022, alle 08:01 nel canale Urban Mobility
Nel testo della legge di bilancio 2023 è presente il definanziamento totale del Fondo per la ciclabilità urbana. A partire dal primo gennaio 2023 lo Stato non potrà tutelare la sicurezza dei cittadini ciclisti
80 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLe minchiate le fanno entrambi, solo che "ciclista VS auto" finisce con solo un esito possibile, un po' più di intelligenza e di istinto di sopravvivenza da parte di chi pedala non guasterebbe.....
Per ogni ciclista che usa il telefono andando senza mani ci sono centinaia di automobilisti che vanno in macchina guardando il telefono.
Non è proprio paragonabile dai.
Che le minchiate le facciano entrambi è vero, che la lotta auto vs bici sia sterile lo è altrettanto.
Certo Marko...
...che è come scrivi. Solita prassi e solfa...Dall'alto si fornisce materiale in continuazione per alimentare le già endemiche e croniche divisioni sociali su tutto.
Perché fa comodo nelle alte sfere sia così...eh.
Ma la gente anche in ambito politico studi o non studi non gliela fa proprio...si divide, parcellizza e via.
Marco71
Ma dalla risposta stizzita arguisco che ti sei subito sentito chiamato in causa.
Ti avrei fatto vedere ieri un tipo qui a Lucca, zona considerata campagna eh...automobilone di lunghezza fuori-tutta dieci metri, piazzato in mezzo alla carreggiata con lo smartphone di diagonale dieci pollici in mano a spippolare...e la gente me incluso fermi ad aspettare che disimpegnasse la via.
Quindi...nel computo è meglio starsene zitti.
Marco71
Se vuoi possiamo andare avanti tutto il giorno con gli esempi
Il branco di ciclisti che mi occupa tutta la carreggiata della litoranea, rendendo di fatto impossibile il sorpasso e costringendomi ad andare a 30km/h, come la consideriamo?
Dai su chiudiamola qua, ho semplicemente detto che, al netto di tutto, quando avviene un incidente tra auto e bici è il ciclista che finisce in ospedale o peggio, quindi, un po' più di cervello quando si va a pedalare farebbe bene a tutti, prima di tutto ai ciclisti stessi.
Almeno si eviterà un pò di mangiatoia ed il fatto di avere piste ciclabili in mezzo alle scatole dove ci devono passare le macchine.
E' il classico inghippo all'italiana: come fai a usarli in caso di necessità se non le hai almeno installate?
Non è un "inghippo all'italiana", molto più semplicemente se hai determinate esigenze fai quel che devi per essere in regola; se non lo sei e trovi il vigile attento ti becchi le sanzioni che meriti. Se uso la bicicletta col bel tempo di giorno non ho alcun obbligo di luci, per cui non devo per forza installarle.
Il discorso del 'eh ma dovete usare la ciclabile' fa scappar da ridere, visto che sono in genere strette, piene di gente a piedi, manto stradale distrutto, ed interrotte da stop ogni 50 metri. Si fa tutto a c@zzo di cane in Italia, solo poche città hanno reti ciclabili degne di questo nome. E ovviamente il 99% dei percorsi fuori dalle grosse città non ha le ciclabili.
Il problema è che un ciclista indisciplinato, al massimo si fa male. Un automobilista indisciplinato diventa un assassino in men che non si dica.
Sono un meccanico di biciclette, e solo nell'ultima settimana me ne hanno portate QUATTRO, investite da automobili che non hanno rispettato precedenze.
Vogliamo parlare di Rebellin, ammazzato da un camionista una settimana fa? Parliamo di uno che faceva il professionista, mica l'ultimo arrivato.
Quasi tutti quelli che vanno in bici, hanno la patente, il problema è sempre l'educazione civica. Personalmente vado pure in moto, e se non guidassi tenendo conto che tutte le auto cercano di uccidermi a priori, probabilmente non sarei qui a scrivere, ma sotto terra da un pezzo.
o perché, pur avendo la precedenza in auto, se vedo qualcuno che arriva e chiaramente non ha intenzione di rallentare o fermarsi, allora freno io per evitare l'incidente anziché buttarmi in mezzo alla strada...
lo stesso mi aspetterei dalle categorie più fragili, come ciclisti, "monopattinisti" e pedoni, che in uno scontro con un mezzo a motore avrebbero la peggio (pur essendo magari dalla parte della ragione, ma non diamolo per scontato).
La luce accesa ti rende più visibile, una condotta di guida prudente ti evita un infortunio, il rispetto del codice della strada consente di evitare un incidente.
E se finisci sotto le ruote di una macchina (o di un tram, come purtroppo è successo a un ragazzino di 14 anni a Milano qualche settimana fa), chi si fa male non è certo il guidatore del mezzo, ma il ciclista/pedone/quello che è...
Davvero, a me pare che un po' più di buonsenso ridurrebbe gran parte dei problemi.
E, lo ribadisco ancora una volta, ci vorrebbe una politica di tolleranza zero nei confronti di chi viola le regole in strada.
Ebbene andare in bici a lavoro è decisamente più "avventuroso" e pericoloso delle discese a rotta di collo che vado a fare in mtb sulle alpi nei fine settimana...
Ebbene andare in bici a lavoro è decisamente più "avventuroso" e pericoloso delle discese a rotta di collo che vado a fare in mtb sulle alpi nei fine settimana...
Ecco, io andrei molto volentieri al lavoro in bici, ma non lo faccio perché dovrei fare strade troppo pericolose.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".