Ricaricare le navi elettrificate direttamente in mare: ecco la boa di ricarica offshore
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 31 Gennaio 2022, alle 11:51 nel canale Trasporti elettriciIl traffico portuale e al largo rappresenta una quota importante dell'inquinamento atmosferico e acustico. Con la soluzione di Stillstrom le navi potranno ricaricarsi in mare e spegnere i motori termici
Diminuire l'inquinamento derivante dal traffico marittimo non significa solo costruire navi completamente elettriche, ma anche e soprattutto cercare di diminuire le emissioni delle imbarcazioni che ad oggi è impossibile trasformare in completamente elettriche. Una quota importante di queste emissioni viene dagli spostamenti in porto o dalle navi che restano in attesa al largo, spesso per giorni.
Maersk Supply Service, parte del colosso navale danese Maersk, sta lanciando Stillstrom, una nuova sussidiaria dedicata allo sviluppo di boe per la ricarica elettrica offshore. La boa verrebbe direttamente collegata ad impianti eolici, o anche alla terraferma, per permettere alle navi di attraccare e ricaricare delle batterie a bordo. L'energia incamerata servirebbe per tutte le operazioni a bordo, permettendo di spegnere i motori endotermici e, nel caso delle navi ibride, fornirebbe anche la propulsione per le manovre in prossimità della terraferma.
Il gigante eolico danese Ørsted collaborerà al progetto, presentando una boa entro il terzo trimestre 2022, con la quale alimenterà un suo SOV (Service Operations Vessels). La stessa Ørsted curerà l'integrazione del punto di ricarica nella rete, e renderà pubbliche le proprietà intellettuali generate durante la progettazione.
Il responsabile del programma presso Maersk Supply Service, Sebastian Klasterer Toft, ha reso chiari gli obbiettivi dello studio: "La missione è rimuovere 5,5 milioni di tonnellate di CO2 entro cinque anni dal lancio commerciale, eliminando ulteriormente il particolato, ossidi di azoto e ossidi di zolfo".
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon è male come idea, e credo non sia nemmeno eccessivamente costosa (alla fine immagino che ormeggino le navi a poche miglia al largo, una sciocchezza per una posacavi)
Perché non ricaricare il cellulare con le scarpe attraverso batterie nei vestiti, che si ricaricano passeggiando su marciapiedi elettrificati, che hanno le batterie collegate alle colonnette, che si collegano alle batterie delle centrali diffuse, che ricopriranno tutti i tetti delle case?
Il tutto per consentire al fighetto capriccioso di turno di poter twittare ancora una vola, "ho capito tutto io e solo io so come si fa"
Anzi, per abbattere in modo significativo le emissioni di CO2, invece che elettrificare le auto sarebbe stato più efficace concentrarsi sul convertire alla propulsione diesel-elettrica le navi che attualmente funzionano bruciando olio pesante (in certi casi bruciano direttamente il greggio nel caso di petroliere, se ricordo bene).
Per arrivare ad un estremo, sulle navi cargo e passeggeri sta diventando economicamente ed ecologicamente conveniente l' uso di mini generatori nucleari "su container" (singoli moduli da 10..30 MWatt l'uno che possono essere installati e rimossi con una semplice gru e che in caso di problemi "catastrofici" si "autosigillano" (il sistema di raffreddamento e la struttura metallica di contenimento è progettata per fondersi attorno al nucleo) e vengono espulsi per gravità in mare a raffreddarsi per poi essere recuperati in sicurezza.
non in tutti i porti e non tutte le navi lo fanno
avere delle zone anche per le navi che stanno attendendo in coda sarebbe carino per ridurre l'inquinamento vicino ai porti ma nulla più
Nell'articolo si parla esplicitamente di ricaricare batterie e di navi "ibride".
Se invece si usano navi a propulsione elettrica con generatori a bordo, semplicemente si tiene acceso solo un generatore dimensionato per quando la nave è ferma o deve fare solo piccole correzioni di posizione e si risparmia ed inquina meno.
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