Settimana nera per Tesla, stime su bancarotta e incidente mortale: azioni giù in picchiata

Non è stata la settimana migliore per Tesla, che è da martedì scorso sotto indagine per un incidente mortale che ha coinvolto un veicolo della compagnia nella città di Mountain View in California. Nel corso dei giorni precedenti il titolo in borsa di Tesla è sceso di svariati punti percentuali, ricevendo diversi downgrade da parte di più società d'analisi. Nel frattempo Vilas Capital Management aveva dichiarato che, secondo le proprie stime, Tesla sarebbe andata in bancarotta entro quattro mesi se Musk non avesse tirato fuori il proverbiale coniglio dal cappello.

Secondo la National Transportation Safety Board "non è chiaro se fossero attivi i sistemi di controllo automatizzato" del veicolo durante l'impatto, e pare che la compagnia non sia capace di estrapolare i dati per via dei danni estremamente importanti sofferti dalla struttura dell'automobile. Tesla ha fornito alcuni dettagli riguardo l'incidente: "La ragione dietro alla gravità di questo incidente è che la barriera di sicurezza progettata per ridurre l'impatto con il divisore della corsia era stata rimossa o danneggiata in un incidente precedente".

La compagnia ha inoltre scritto che le sue tecnologie di guida assistita hanno percorso quel tratto di strada circa 85 mila volte dallo scorso 2015, e che ha progettato le proprie batterie per ridurre la possibilità di incendio: "Abbiamo appreso che non c'erano più passeggeri dentro il veicolo quando l'incendio ha iniziato a rappresentare un rischio", sottolineando che "un'auto a combustibile negli USA è cinque volte più soggetta a incendi rispetto a un veicolo Tesla". Nel 2016 la NTSB aveva già indagato su Tesla per via di un incidente mortale.

All'epoca la compagnia aveva affermato che alcune parti poco chiare dell'interfaccia utente del sistema di gestione della macchina avevano contribuito al verificarsi dell'incidente e, quindi, alla morte di Joshua Brown. In sostanza l'autista era stato più volte chiamato a posizionare le mani sul volante, ma il messaggio non era troppo evidente e non ha costretto l'autista ad usare la manovra di sicurezza. In seguito Tesla ha approntato diverse migliorie nel software per costringere gli autisti a prestare attenzione alla strada con l'attivazione dell'Autopilot.

A fianco della situazione difficile c'è anche la nota rilasciata da John Thompson di Vilas Capital Management: "Le compagnie devono creare utili, e non mi pare di vedere ciò" per quanto riguarda Tesla, ha dichiarato. C'è da dire che Thompson è sempre stato piuttosto negativo nei confronti della società produttrice di automobili, scatenando alcune reazioni anche da parte di Elon Musk. Particolarmente emblematica quella del 3 aprile 2017, quando il CEO dell'azienda celebrava il raggiungimento di quello che allora era il massimo storico del titolo in borsa.

Thompson ha dichiarato di essere disposto a investire 500 mila dei suoi dollari in short sulla compagnia, tant'è sicuro del fallimento finanziario di Tesla: "Senza ombra di dubbio Tesla è sull'orlo della bancarotta", ha scritto ai suoi clienti via e-mail durante lo scorso fine settimana. La situazione della compagnia diventerà ancora più difficile nelle prossime settimane alla luce dei problemi attuali nelle consegne di Model 3, secondo l'analista, che considera "assurdo" anche il valore del titolo azionario in borsa dell'azienda capitanata dal visionario Elon Musk.

"Tesla ha un valore di mercato del doppio rispetto a Ford, nonostante il fatto che Ford abbia prodotto 6 milioni di auto l'anno scorso con un utile di 7,6 miliardi di dollari, mentre Tesla abbia sfornato 100 mila auto perdendo 2 miliardi di dollari. Se non bastasse, Ford ha 12 miliardi di dollari in cassa trattenuti per i 'giorni di pioggia', mentre Tesla potrebbe esaurire i propri fondi nei prossimi tre mesi". L'analista ha poi concluso: "Non ho mai visto niente di più assurdo in tutta la mia carriera".