Norvegia: entro il 2040 tutti i voli interni in elettrico
di Andrea Bai pubblicata il 12 Marzo 2020, alle 10:01 nel canale Tecnologia
L'aviazione norvegese sta pensando di utilizzare velivoli elettrici per tutti i voli interni al Paese: ridurrà le emissioni di gas serra dell'80% rispetto ad ora
I cieli della Norvegia potrebbero essere solcati, in un futuro non troppo distante, da velivoli a propulsione elettrica: il Paese sta infatti pensando di organizzare il trasporto aereo interno in modo tale che entro il 2040 possa essere sotenuto interamente con aerei elettrificati.
E' quanto emerge da un report stilato dalla compagnia statale Avinor, che gestisce la maggior parte degli aeroporti civili in Norvegia, e dall'autorità dell'aviazione civile, mediante il quale si afferma che l'aviazione elettrica potrebbe essere la chiave di volta per procedere con la riduzione delle emissioni di gas serra e per affrontare il cambiamento climatico.

La conformazione del territorio norvegese è piuttosto particolare e rende la maggior parte degli spostamenti sulla terraferma lunghi e impegnativi: un trasferimento in macchina da Alta - un importante hub aereoportuale - ad una città come Andenes richiederebbe un viaggio di oltre 10 ore, percorrendo un itinerario che in alcuni tratti può mettere a dura prova le energie del guidatore. Lo stesso trasferimento, in aereo, richiede invece 90 minuti. Nel raggio di circa 350 chilometri da Alta si trovano 16 aeroporti civili.
Le autorità dell'aviazione norvegesi si sono poste obiettivi chiari: completare con successo il primo volo interno in elettrico entro il 2030, per poi estendere l'impiego di velivoli elettrici su tutte le tratte interne entro il 2040. Se ciò corrisponderà a realtà, si riuscirebbe ad ottenere una riduzione dell'80% nelle emissioni di gas serra previste per quest'anno in Norvegia.

Il report cita svariate soluzioni che potrebbero essere adottate a questo scopo, ma una di quelle più probabili sembra essere Alice, un velivolo elettrico da 9 posti realizzato da Israeli Eviation e presentato qualche settimana fa. Alice è accreditato di 650 miglia di autonomia - poco più di 1000km - con una carica completa che consentirebbe quindi di riuscire a coprire con sufficiente disinvoltura una tratta A/R tra Alta e qualsiasi altro aeroporto nella cintura dei 350 chilometri, considerando anche l'indispensabile autonomia da lasciare residua in caso di emergenze/necessità.
Questa iniziativa continua a porre la Norvegia come una delle realtà più attive e in prima linea nella rivoluzione della mobilità elettrica: guardando al trasporto terrestre è interessante osservare che la sua rete di ricarica per veicoli è già tra le più estese d'Europa.
8 Commenti
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No...? Dico... Come faranno a srotolare i cavi in volo con la centrale elettrica da rifornimento a terra?
E al traffico di quei cavi volanti... Chi ci pensa?
Scherzi a parte, pensavo che fossimo ancora molto indietro sulla sulla mobilità elettrica aerea, l'obiettivo mi sembra un po' irrealistico, anche perchè dubito che piccoli aerei da 10 posti siano in grado di soddisfare le esigenze di mobilità interna.
Bè allora facendo un discorso einsteniano-like, sarebbe come se non fossero mai partiti sul piano reale e quindi il problema non si pone: evitare le elettrificate partenze ab initio...
Sono di quelle minch1ate che si sparano una tantum per dire 'le cose che ci saranno nel futuro'.
Sbaglio o avremmo dovuto avere androidi replicanti e colonie in altri sistemi solari nel 2020? Auto volanti ne abbiamo?
Gli aerei sono oggetti costosi e doverli tenere ore fermi in carica vuol dire dover acquistare più aerei per trasportare il medesimo numero di persone; sicuri sia fattibile in un campo competitivo come quello dell'aviazione civile ?
Non ha più senso concentrarsi su bio carburanti ?
La Norvegia ha 5 milioni di abitanti e, vista la conformazione del territorio, laghi e fiordi, non credo che i voli interni utilizzino grossi aerei. Presumo che un aereo da 50 passeggeri sia più che sufficiente e, date le dimensioni non ha bisogno di motori super potenti. In 20 anni mi sembra sia più che possibile arrivare all'obiettivo. Poi magari in questi 20 anni salta fuori qualcosa di ancora più economico ed ecologico.
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