Jaguar Land Rover ferma la produzione di auto da lunedì: mancano i chip
di Manolo De Agostini pubblicata il 22 Aprile 2021, alle 18:01 nel canale TecnologiaL'inglese Jaguar Land Rover (di proprietà di Tata Motors) ha annunciato l'interruzione temporanea della produzione di auto in due stabilimenti da lunedì 26 aprile. Il problema? La carenza di chip per i propri veicoli.
La crisi dei chip continua a mordere le caviglie del settore dell'auto, non solo quello dell'elettronica di consumo in generale. Come segnalato dalla BBC, Jaguar Land Rover ha deciso di sospendere temporaneamente la produzione nei suoi due impianti principali per una carenza di chip.
L'azienda inglese (di proprietà della indiana Tata Motors) chiuderà per "un periodo limitato" di tempo, a partire da lunedì, i siti produttivi di Halewood e Castle Bromwich. Non è la prima volta che avviene un fatto di questo genere, diversi produttori - tra cui Ford, Daimler, General Motors e Volkswagen - hanno dovuto sospendere o rallentare la produzione in passato.
"Stiamo lavorando a stretto contatto con i fornitori interessati per risolvere i problemi e ridurre al minimo l'impatto sugli ordini dei clienti, ove possibile". La produzione in un terzo stabilimento, a Solihull, continuerà. A Castle Bromwich si producono Jaguar XE, XF e F-Type, mentre a Halewood ci si occupa di Range Rover, Evoque e Land Rover Discovery Sport.
Come ormai tristemente noto a tutti gli appassionati tecnologici, la pandemia di COVID-19 ha portato a un'impennata della domanda di tecnologia e di conseguenza a una richiesta di chip senza precedenti per cui i produttori, come Samsung e TSMC, non erano pronti.
Si è creata perciò una grande competizione per la poca capacità produttiva a disposizione, con i produttori che privilegiano i chip in grado di garantire un margine più elevato. E di certo i chip che restituiscono più introiti non sono quelli destinati alle automobili. Inoltre, c'è stato anche un incendio in un impianto di Renesas Electronics, uno dei principali produttori di semiconduttori per l'industria dell'auto.
La situazione non è buona, per tutti. Renault ha parlato di carenza di chip in peggioramento e Stellantis (FCA+PSA) ha fatto sapere che per un modello di Peugeot passerà dai tachimetri digitali a quelli analogici più datati. D'altronde le auto moderne sono veri e propri computer su ruote, con i chip che sono usati per sistemi di parcheggio, assistenza alla guida, la gestione del motore e molto altro ancora.
Intel si è "canditata" a migliorare la situazione mettendo a disposizione le proprie linee produttive, ma passeranno comunque molti mesi in caso di accordo con qualche produttore prima di vedere effetti concreti. TSMC, il principale produttore per conto terzi, ha già fatto sapere che lo shortage continuerà anche nel 2022 fino a lambire, forse, il 2023.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl problema principale è legato al fatto che i produttori di auto avevano ridotto gli ordini di chip automotive e quindi gli slot di produzione sono stati usati da altri clienti.
Poi in seconda battuta i produttori di auto che integrano meno elettronica (in particolare tutti i vari sistemi di assistenza alla guida) hanno minori problemi di fornitura.
Tutti i carmaker hanno una sfilza "di telefonisti" agguerritissimi che tartassano praticamente qualsiasi fornitore non rispetti i piani di consegna tediandolo con 20 call al giorno e excel con 40.000 celle da compilare, visto con i miei occhi !, e se le cose vanno male sono capaci di mandarti 30/40 persone sul sito di produzione a contarti i peli del c.....
Tutti i carmaker hanno una sfilza "di telefonisti" agguerritissimi [cut]
Forse lo fanno con gli europei ma non con gli asiatici.
La questione è che probabilmente li venderanno a chi offre di più, quindi coloro che sperano di risparmiare facendo dei contratti a ribasso poi vengono fatti aspettare...Quando c'è poca offerta e molta domanda, succede questo.
Mi ricorda la storia dei vacini acquistati dall'UE che arrivano in ritardo.
Poi in seconda battuta i produttori di auto che integrano meno elettronica (in particolare tutti i vari sistemi di assistenza alla guida) hanno minori problemi di fornitura.
Torneremo a vedere in giro le Trabant?
La questione è che probabilmente li venderanno a chi offre di più, quindi coloro che sperano di risparmiare facendo dei contratti a ribasso poi vengono fatti aspettare...Quando c'è poca offerta e molta domanda, succede questo.
Mi ricorda la storia dei vacini acquistati dall'UE che arrivano in ritardo.
Lo fanno con tutti fidati , se avessero contratti con i marziani per la roccia rossa e non gliela consegnassero avrebbero telefonisti che parlano il marziano.
I grandi carmaker hanno le supply chain dedicate alle emergency/shortage che parla più lingue a seconda dell'area di allocazione dei supplier.
Ti so dire che tutti i carmaker "grossi" stanno facendo contratti con aziende di consulenza per accaparrarsi personale extra che gestisca la situazione.
Il problema è che se non rispettano i contratti di fornitura un fermo linea costa caro ad un supplier, poi dipende dalle ragioni è ovvio, ma fidati i carmaker sono tra i peggiori che ci sono.
Paradossalmente le eval board si trovano senza problemi, i micro invece sono diventati problematici. Anche Bosch (non pincopallino) sta avendo problemi a rifornirci di driver ed altre amenità... insomma, non proprio una situazione rosea.
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