Incidente mortale Uber: accusa omicidio colposo per il supervisore nel test di guida autonoma
di Andrea Bai pubblicata il 17 Settembre 2020, alle 17:01 nel canale TecnologiaArriva il capo d'accusa ufficiale per il supervisore alla guida durante l'incidente avvenuto nel 2018 nel corso di un test di una vettura a guida autonoma
Il 18 marzo del 2018 una donna fu vittima di un incidente stradale mortale causato dall'impatto con un'auto a guida autonoma di Uber. Il fatto, accaduto a Tempe, in Arizona contribuì ad alimentare una polemica già in corso da diverso tempo sulla pericolosità di questo tipo di autovetture.
A distanza di poco più di un anno e mezzo arriva il capo d'accusa ufficiale di omicidio colposo per Rafaela Vasquez, che allora era a bordo dell'auto in qualità di supervisore o "backup driver". Vasquez, che secondo le indagini sarebbe stata distratta dalla visione di un episodio di The Voice sul tablet che recava con sé, si è dichiarata non colpevole.
Elaine Herzberg, il nome della vittima, stava attraversando una strada al buio al momento dell'incidente e i sistemi di guida dell'auto non hanno avuto modo di rilevare la sua presenza. Quando Vasquez si è accorta della presenza della donna sulla sede stradale ha tentato di frenare ma la reazione è avvenuta troppo tardivamente. L'impatto è stato violento e per Hezberg non c'è stato nulla da fare.
La vicenda ha sollevato importanti interrogativi su come condurre test di guida autonoma in totale sicurezza, e ha poi innescato il dibattito sulle responsabilità nel momento in cui qualcosa non va per il verso giusto. A marzo del 2019 l'ufficio di un procuratore dell'Ariziona aveva stabilito che Uber non avrebbe dovuto farsi carico di cause penali per la vicenda.
Lo stesso anno la National Transportation Safety Board ha però riscontrato una serie di problemi di sicurezza nelle procedure di Uber, segnalando "procedure di valutezione del rischio per la sicurezza inadeguate", un monitoraggio "inefficace dei driver di backup", l'incapacità di affrontare adeguatamente "la noncuranza nell'automazione" dei backup driver i quali dovrebbero essere in grado di intervenire in qualsiasi momento per affrontare eventuali imprevisti. La NTSB ha inoltre definito come insufficienti le politiche dell'Arizona nella regolamentazione dei veicoli a guida autonoma sulle strade pubbliche, osservando poi come Herzberg abbia attraversato la strada fuori dalle strisce pedonali.
Immediatamente dopo l'incidente Uber ha interrotto i test di guida autonoma, riprendendoli poi più tardi a Pittsburgh e con politiche di sicurezza più rigide, a partire dalla presenza di due autisti in ogni veicolo. I test sono poi stati estesi ad altre città, tra cui Dallas e San Francisco.
16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCerto che l'aspirante kamikaze che ti attraversa cosi' al buio diventa difficilino da evitare anche se si presta attenzione...
IMHO.
Va bene testare veicoli autonomi, va meno bene vendere veicoli con una funzione chiamata "autopilot" ma comunque sia il primo e solo responsabile della guida resta l'essere umano dietro al volante.
Accusa..?..
Solo accusa..?..Ancora non lo hanno incarcerato..?.. Si faceva i fatti suoi, era distratto, non faceva il suo lavoro, "supervisore nel test". FULL STOP. Colpevole
In realtà guarda eccome, dal video si vede chiaramente che il viso è girato verso l'auto.
Chiaramente? La fronte è tutta sfuocata, non si capisce.
Il treno è molto diverso: non può sterzare e ha degli spazi di frenatura molto, molto più elevati di una semplice auto.
Una auto, in condizioni di test, va da 100 a 0 in 40 metri. Nella realtà facciamo che ne impiega 60. Ecco, un treno a 100km/h, in 40 metri ha appena iniziato a frenare, se è un passeggeri moderno col freno buono (ovvero rapido ed efficace). Se è un merci, da quando dai il comando di frenatura (anche rapida), nei primi 50/100 metri non succede praticamente nulla. Per un arresto completo, da 100 km/h, servono 600/700 metri, in buone condizioni di aderenza/frenatura.
Va da sè che, in un dato istante t, qualunque cosa si trovi in mezzo ai binari tra la testa del treno e i 600/700m davanti ad essa... o si sposta o viene investito senza che nulla e nessuno possa evitarlo.
In secondo luogo, attraversare i binari è esplicitamente vietato. Dove non ci sono sottopassaggi, ci sono sistemi appositi per proteggere gli attraversamenti a raso.
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