i Hydrogen NEXT: ci sono le celle a combustibile nel futuro di BMW
di Andrea Bai pubblicata il 31 Marzo 2020, alle 13:01 nel canale Tecnologia
L'azienda tedesca svela l'impegno nello sviluppo di una piattaforma a celle di combustibile, in collaborazione con Toyota. Primi esemplari di prova nel 2022, ma ci vorrà tempo per il debutto commerciale
Non è un segreto che BMW e Toyota stiano collaborando allo sviluppo dei veicoli di prossima generazione basati su celle a combustibile a idrogeno. Si tratta del progetto BMW iHydrogen NEXT, che prende come base di sviluppo l'attuale SUV BMW X5 alimentandolo con tecnologie a celle di combustibile. Lo sviluppo, in corso congiuntamente assieme a Toyota Motor Corporation sin dal 2013, prevede il debutto nel 2022 su una piccola serie di veicoli di test.
"La tecnologia a celle di combustibile potrebbe diventare agevolmente il quarto pilastro del nostro catalogo di motorizzazioni sul lungo periodo. I modelli di fascia più alta nella nostra popolare famiglia X sarebbero candidati particolarmente ideali" ha commentato Klaus Fröhlich, membro del Consiglio di Amministrazione di BMW AG, Ricerca e Sviluppo.

Nel futuro più prossimo i clienti BMW potranno scegliere tra quattro tipi di alimentazioni e motori, ciascuno che rappresenta un pilastro della strategia BMW: combustione interna, ibrido plug-in, elettrico e celle di combustibile. La sfida è mantenere per tutte e quattro le categorie le esperienze e le dinamiche di guida per cui i veicoli BMW sono conosciuti.
Le celle di combustibile del progetto BMW iHydrogen NEXT sono capaci di sviluppare fino a 170 cavalli (125kW) sfruttando le reazioni chimiche tra idrogeno e ossigeno. Il veicolo sarà inoltre dotato dell'unità BMW eDrive di quinta generazione, che farà il proprio debutto nella prossima BMW iX3 EV, con un ulteriore pacco batteria collocato al di sopra di un motore elettrico. Con una potenza complessiva di 374 cavalli, iHydrogen NEXT promette prestazioni consistenti a bassissimo impatto ambientale.
Ma, a quanto pare almeno dai dati su carta, non solo prestazioni ma anche autonomia: il progetto prevede una coppia di serbatoi a 700 bar che possono conservare fino a sei chilogrammi di idrogeno. "Il rifornimento richiede dai tre ai quattro minuti e questo garantisce una lunga percorrenza a prescindere dalle condizioni meteo" ha sottolineato Jürgen Guldner, vicepresidente Hydrogen Fuel Cell Technology e Vehicle Projects per BMQ Group, che tuttavia non è sceso a precisare quanti effettivi km di autonomia ci si possa aspettare da una soluzione di questo tipo.
Tutto questo sembra molto entusiasmante, ma è la stessa BMW che raffredda un poco gli animi ammettendo che ci vorrà tempo prima di poter realizzare una versione commerciale di iHydrogen Next. Il numero estremamente limitato di stazioni di rifornimento ad idrogeno è una parte del problema, ma la società sembra comunque più attenta all'aspetto delle risorse da fonti rinnovabili: "Nella nostra visione l'idrogeno come fonte energetica deve dapprima essere prodotto in quantità sufficienti e a prezzi competitivi usando energia verde. L'idrogeno sarà quindi usato principalmente in applicazioni che non possono essere elettrificate direttamente, come il trasporto pesante su lungo raggio".
BMW è inoltre coinvolta nel progetto di ricerca BRYSON in collaborazione con un consorzio di atenei e aziende per realizzare contenitori di stoccaggio di idrogeno ad alta pressione ed efficienti in termini di ingombri, con un design universale per tutte le architetture di veicolo. BMW prevede infine il rilascio di 25 nuovi modelli entro il 2023, 12 dei quali completamente elettrici.
9 Commenti
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Ma è previsto anche il self service? Temo una carneficina causata da qualche errata procedura di aggancio della pistola di rifornimento...
Al di là che a oggi lato consumer non esistono stazioni di rifornimento che io sappia.
Ma tenuto conto che già metano/gpl è obbligatoriamente "servito" proprio per il rischio in caso di errato aggancio penso che se mai arriverà anche questo sarebbe obbligatoriamente servito.
Detto ciò dubito fortemente al di là di prototipi e sperimentazioni vedremo mai una diffusione capillare dell'idrogeno... poi posso sbagliarmi sia chiaro è solo il mio parere.
Confermo, in Alto Adige sono solo dedicate al trasporto pubblico o alla flotta "istituzionale".
In realtà è solo una questione normativa e non di rischio: in Slovenia il GPL è self service almeno dal 2012 (probabilmente anche prima ma io ci sono andato in quell'anno).
Per quanto riguarda il metano, la transizione verso il self service dovrebbe essere solo questione di tempo: http://motori.quotidiano.net/wp-con...maggio-2002.pdf
Credo anche io, l'idrogeno porta con sé un sacco di complicazioni e costi. Già fatica a diffondersi il metano nonostante la rete sia presente, figuriamoci l'idrogeno.
Le pistole del metano NGV1 sono a prova di idiota: se ben manutenute i rischi per l'utente sono molto limitati; non ho ancora avuto modo di vedere un distributore di idrogeno ma credo che le pistole siano altrettanto sicure.
La Hyundai Nexo, di una categoria inferiore a quella X5, viaggia poco sotto i 70.000 euro.
Mentre la Mercedes ha appena chiuso, dopo un'anno, la produzione delle GLC F-Cell (link) per spostare quel genere di propulsione sul commerciale e trasporto pubblico.
Al di là delle problematiche legate alla produzione e distribuzione dell'idrogeno, di cui se n'è già ampiamente parlato in passato
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