Auto elettriche, nel mondo sono 2 milioni e crescono del 60% rispetto al 2015
di Andrea Bai pubblicata il 11 Giugno 2017, alle 09:01 nel canale TecnologiaEntro 10 anni si potrà iniziare a parlare di adozione di massa per le vetture elettriche. Intanto la Cina costituisce il mercato principale, con il 40% delle vendite avvenute nel paese asiatico
Il numero delle automobili a propulsione elettrica (comprese in ciò sia le auto interamente elettriche sia le auto cosiddette plug-in) in circolazione sulle strade di tutto il mondo è cresciuto a 2 milioni di vetture nel corso del 2016 crescendo del 60% rispetto all'anno precedente. E' quanto emerge dall'ultima edizione del Global EV Outlook dell'International Energy Agency.
Il mercato principale nel 2016 è stato quello cinese, che costituisce più del 40% delle auto elettriche vendute nel mondo. Con oltre 200 milioni di mezzi elettrici a due ruote ed oltre 300 mila bus elettrici, la Cina è di gran lunga al primo posto nel processo di elettrificazione dei trasporti. A seguire vi sono Stati Uniti ed Europa che insieme alla Cina totalizzano il 90% dei veicoli elettrici venduti attorno al mondo. Se poi si guardano alcuni mercati specifici si scorgono dinamiche interessanti: la Norvegia, ad esempio, ha visto il 29% di market share per le auto elettriche lo scorso anno, il più alto a livello globale, con al secondo e al terzo posto Paesi Bassi e Svezia, pur ben distanti con un 6,4% e un 3,4%.
Nell'arco dei prossimi 10 anni i mezzi a propulsione elettrica diverranno gradualmente un bene di massa, con i produttori che stimano un volume di automobili elettriche compreso tra 9 e 20 milioni in circolazione entro il 2020 e tra i 40 e 70 milioni entro il 2025. I maggiori centri urbani del mondo stanno adoperandosi per incoraggiare l'adozione dei veicoli elettrici, spesso come parte di una strategia per il miglioramento della qualità dell'aria ed è interessante osservare, per esempio, che nel 2015 un terzo delle vendite complessive di veicoli elettrici è avvenuto in 14 città del mondo.
Variegate sono le iniziative: Parigi ha disposto che qualsiasi automobile elettrica possa essere ricaricata presso le stazioni del suo programma di car-sharing, Autolib, mentre Amsterdam offre l'installazione di punti di ricarica nei parcheggi pubblici su segnalazione dei cittadini assicurando così che l'infrastruttura possa essere installata e disponibile dove effettivamente venga avvertita l'esigenza. Londra incoraggia l'uso dei veicoli elettrici sollevandoli dall'obbligo del pagamento della Congestion Charge.
Un elemento importante che può incoraggiare l'adozione dei veicoli elettrici è l'allestimento delle flotte di veicoli. Chi si trova ad operare una flotta, sia essa una realtà pubblica o privata, contribuisce in due modi alla diffusione dei veicoli elettrici: dapprima con la domanda diretta per nuovi veicoli, e in seconda battuta agendo quasi da "ambasciatore" e promuovendo l'adozione di veicoli elettrici tra dipendenti e clienti.
Un esempio interessante è quello di quattro grandi città americane (Los Angeles, Seattle, Portland e San Francisco) che si sono impegnate all'acquisto di flotte di veicoli elettrici per le flotte destinate al servizio pubblico come le vetture delle forze dell'ordine, i camion della spazzatura e i macchinari per la pulitura delle strade. Il gruppo sta cercando di acquistare circa 110 mila veicoli elettrici, che rappresentano un volume di una certa rilevanza se si pensa che in tutti gli Stati Uniti sono stati venduti complessivamente 160 mila veicoli elettrici nel 2016.
29 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoma visti i livelli raggiunti dalla tecnologia e dalla scienza, xchè non si riesce a trovare/realizzare un carburante totalmente sintetico, a emissioni 0 e universale ?
domanda retorica, ma mica poi tanto.
la benzina sintetica esiste da un secolo, la usava il regime nazista per rifornire gli aerei militari dopo gli embargo sul petrolio per la germania
oggi produrla sarebbe a impatto zero perchè ci sono tecnologie che catturano l'anidride carbonica per produrre benzina, il tutto alimentato da una centrale atomica, quindi la co2 che emetterà la benzina durante la combustione sarà quella catturata dal processo di creazione dello stesso. certo rimane il costo e il rischio della centrale atomica che sviluppa calore e energia necessaria al processo di trasformazione
https://www.eea.europa.eu/highlight...measures-needed
http://www.who.int/mediacentre/news...child-death/en/
e che che l'inquinamento urbano odierno è dovuto in gran parte ai trasporti, già solo il fatto che le città diverrebbero più respirabili sarebbe un grosso guadagno per i costi sanitari e per la nostra salute. Se poi arriva qualcuno a dire "ah, ma le polvere sottili vengono anche dai dischi dei freni", ricordo che le auto elettriche quelli li usano molto poco, visto che frenano usando il motore come dinamo e recuperando energia.
https://www.eea.europa.eu/highlight...measures-needed
http://www.who.int/mediacentre/news...child-death/en/
e che che l'inquinamento urbano odierno è dovuto in gran parte ai trasporti, già solo il fatto che le città diverrebbero più respirabili sarebbe un grosso guadagno per i costi sanitari e per la nostra salute. Se poi arriva qualcuno a dire "ah, ma le polvere sottili vengono anche dai dischi dei freni", ricordo che le auto elettriche quelli li usano molto poco, visto che frenano usando il motore come dinamo e recuperando energia.
un anno fa, a milano hanno limitato il traffico per 15 gg ... con risultati trascurabili, evidentemente inquinamento non dipende per la gran parte dalle auto...
esatto, tra l'altro volete girare con le auto elettriche in città? liberissimi, ma la corrente la prendete da una centrale che vi costruite a max 3km dal centro, perchè facile fare gli ecologisti intossicando la gente a 100km di distanza che abita nei pressi della centrale
in effetti spostano solo l'inquinamento in altre parti...
ma adesso l'auto elettrica va di moda, da quando musk ci si è buttato dentro....
oggi produrla sarebbe a impatto zero perchè ci sono tecnologie che catturano l'anidride carbonica per produrre benzina, il tutto alimentato da una centrale atomica, quindi la co2 che emetterà la benzina durante la combustione sarà quella catturata dal processo di creazione dello stesso. certo rimane il costo e il rischio della centrale atomica che sviluppa calore e energia necessaria al processo di trasformazione
e anche l'emissione di co2 della produzione elettrica.
mica credi ancora che la filiera nucleare non abbia emissioni di co2, vero?
esperimento inutile, perchè la circolazione andrebbe bloccata in tutta la pianura padana, e per molto + tempo.
con le ovvie problematiche del caso
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