Idrogeno e stalli di ricarica: la UE finanzierà l'installazione di 2.000 nuovi punti di ricarica

di pubblicata il , alle 16:32 nel canale Soluzioni di ricarica Idrogeno e stalli di ricarica: la UE finanzierà l'installazione di 2.000 nuovi punti di ricarica

L'Unione Europea fornirà quasi 189 milioni di euro per la costruzione di circa 2.000 nuovi punti di ricarica lungo la rete di trasporto transeuropea TEN-T e per 63 nuove stazioni di rifornimento di H2. Ventisei progetti sono stati selezionati per l'attuazione

 

L'Unione Europea mette sul piatto quasi 189 milioni di euro per finanziare ventisei progetti, distribuiti in dodici Stati membri, ritenuti conformi con l'Alternative Fuels Infrastructure Facility (AFIF).

Oltre ai punti di ricarica e alle stazioni di rifornimento di idrogeno, destinati ad auto, camion e autobus, quattro stanno esaminando l'elettrificazione dei servizi di assistenza a terra negli aeroporti.

"Le domande di finanziamento AFIF continuano ad aumentare, a dimostrazione dell'impegno del settore dei trasporti per il passaggio a soluzioni sostenibili", ha affermato il commissario europeo per i Trasporti Adina Vălean.

L'AFIF ha il compito di valutare le proposte di investimento e coordinare le sovvenzioni del programma europeo di sostegno alle infrastrutture di trasporto e del meccanismo per collegare l'Europa (CEF) con il capitale delle istituzioni finanziarie per aumentare l'impatto degli investimenti.

EU charging network

Qui, l'elenco dei progetti ritenuti idonei.

La rete transeuropea di trasporto TEN-T è un network di collegamenti di stazioni di ricarica stradali, ferroviarie, aeree e idriche nell'Unione europea: il contributo finanziario dell'UE sarà presumibilmente sotto forma di sovvenzioni con tassi di cofinanziamento variabili o contributi unitari, a seconda che il progetto si trovi o meno in un paese ammissibile al sostegno del Fondo di coesione.

Tra i papabili destinatari della sovvenzione c'è anche Ionity.

L'operatore di infrastrutture di ricarica dovrebbe ricevere 1,5 milioni di euro per installare sette parchi di ricarica lungo la rete stradale TEN-T in Ungheria.

La conferma del finanziamento è ancora nella fase preliminare: oltre all'approvazione mirata dei progetti selezionati da parte degli Stati membri dell'UE, prevista per il 13 Aprile, la Commissione UE deve formalmente dare il suo via libera.

4 Commenti
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berson16 Marzo 2023, 19:30 #1
L'idrogeno in un'auto ha senso solo se impiegato in una cella a combustibile per produrre elettricità, e solo se si riuscirà nel futuro a produrlo in modo efficiente. Potrei sbagliarmi, ma non mi risulta che esistano celle a combustibile per automobili né tecnologie per produrre idrogeno in modo efficiente, per cui questi finanziamenti mi sembrano soldi sprecati.
WOPR@Norad17 Marzo 2023, 13:54 #2
Originariamente inviato da: berson
L'idrogeno in un'auto ha senso solo se impiegato in una cella a combustibile per produrre elettricità, e solo se si riuscirà nel futuro a produrlo in modo efficiente. Potrei sbagliarmi, ma non mi risulta che esistano celle a combustibile per automobili né tecnologie per produrre idrogeno in modo efficiente, per cui questi finanziamenti mi sembrano soldi sprecati.


Potresti e infatti ti sbagli. La Toyota Mirai è un'auto elettrica con celle a combustibile in vendita dal 2015 (ne hanno anche regalata una al papa).

Lo stoccaggio di idrogeno come riserva di energia per contribuire alla decarbonizzazione è una strada già ben avviata in Giappone e in Europa stanno procedendo dal punto di vista legislativo.
Sono già stati pubblicati bandi a livello regionale per creare isole di produzione energetica da fonti rinnovabili che utilizzano elettrolizzatori per stoccare idrogeno (per il quale hanno già dato l'approvazione per sfruttare fino al 2% della rete di distribuzione nazionale del gas, con il quale l'idrogeno può convivere), che funzionerebbero anche per bilanciare la rete elettrica nei momenti di superproduzione. Con questa funzione contano di portare il costo del kwh da idrogeno verde a livelli molto bassi.
niky8917 Marzo 2023, 15:00 #3
Rimane comunque un passaggio in più con relativo spreco. Contando anche che deve esserci una filiera di distribuzione simile a quella dei combustibili fossili.
WOPR@Norad17 Marzo 2023, 16:42 #4
Originariamente inviato da: niky89
Rimane comunque un passaggio in più con relativo spreco. Contando anche che deve esserci una filiera di distribuzione simile a quella dei combustibili fossili.


E' uno spreco anche bruciare dieci chili di combustibile fossile per usarne tre per spingere un mezzo di trasporto e sette per scaldarne il motore mentre lo si potrebbe fare, chessò, in una centrale termoelettrica, in cui se ne sprecherebbe il 40% al posto del 70%.

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