Ecco la prima stazione di ricarica per navi elettriche direttamente in mare, in un parco eolico offshore
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 13 Agosto 2024, alle 10:47 nel canale Soluzioni di ricaricaAd opera della società belga Parkwind, è la prima nel suo genere, completamente automatizzata senza intervento umano
Qualcosa che per gli automobilisti elettrici è la normalità, potrà diventarlo presto anche per i capitani di navi elettriche. Parliamo ovviamente della ricarica delle batterie, che sarà possibile anche direttamente in mare, senza raggiungere il porto, grazie alla novità introdotta da Parkwind, società belga che si occupa di energia eolica.
Parkwind ha installato e messo in funzione la prima stazione di ricarica per navi elettriche direttamente in mare, vicinissima al suo parco eolico offshore Noblewind. La stazione è installata su una base simile ad una piattaforma marina (probabilmente già presente come sottostazione del parco eolico), e quando la nave elettrica si avvicina per la ricarica, il cavo di ricarica viene calato.
Il connettore entra in una sorta di imbuto montato sul ponte della nave, e si connette senza necessità di intervento umano. Ecco il video dell'intera operazione:
Il sistema a cui è fissato il cavo può compensare attivamente e passivamente i piccoli movimenti della nave, ed il connettore è dotato anche di un sistema di sgancio di emergenza, sempre senza necessità di intervento di operatori umani, nemmeno per la pulizia.
Per ora il sistema è progettato per Crew Transfer Vessels (CTV) e Service Operation Vessels (SOV), navi da lavoro in pratica, caricandole rispettivamente fino a 2 MW e 8 MW. Può però fornire energia derivata dal parco eolico offshore anche a navi convenzionali, così da ridurre le emissioni dai generatori diesel.
Con questi primi test il sistema di ricarica verrà ulteriormente migliorato, per iniziare la vera e propria produzione nel 2025, con consegne programmate nel primo trimestre.
14 Commenti
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Sarai uno di quelli che "l'elettrico mai" per ignoranza.
Giorni? Da 2 a 8 MW...
Trovi un'oasi nel Sahara? 20 pannelli da 415W e 50KWh di accumulo ed hai la tua pres di ricarica. Puoi anche metterci un rifugio a fianco servito da 220V/7,4KW (meglio dei contatti che girano in Italia per il monofase).
Trovi un'oasi nel Sahara? 20 pannelli da 415W e 50KWh di accumulo ed hai la tua pres di ricarica. Puoi anche metterci un rifugio a fianco servito da 220V/7,4KW (meglio dei contatti che girano in Italia per il monofase).
Posto che quella descritta (ovvero ottimizzare l'uso di strutture gia' esistenti) non e' un'idea malvagia, ma:
- non puoi mettere un parco eolico offshore (o solare) dove ti pare e sperare di avere una buona produzione e bassi costi.
- scommetto che quando non c'e' abbastanza vento l'energia viene fornita dalla connessione con l'entroterra.
EDIT: senza contare che avere un sistema del genere e' probabilmente necessario a causa della bassa autonomia delle imbarcazioni elettriche.
Eh, invece bruciare idrocarburi in circa 100 anni, quando il pianeta ci ha messo milioni di anni a generarli va benissimo.
Ah, “statisticamente” i veicoli elettrici bruciano 7 volte meno dei termici, già proporzionale ai km percorsi.
20 pannelli da circa 22 kg l'uno siamo a circa mezza tonnellata, per eccesso includendo cavi e supporti.
Batterie da 16kwh pesano circa 80kg, un paio di quelle più l'inverter stiamo sulla tonnellata scarsa.
Li porti con un elicottero da trasporto e lì rimangono a produrre corrente per un decennio. (L'm-26 ha un payload di 20 tonnellate, potrebbe persino portare alloggi prefabbricati..).
Non dimentichiamoci l'esistenza di generatori di acqua potabile che usano la condensazione atmosferica.
Parliamo di un'oasi nel deserto, non esistono dinamiche del "attendere mezz'ora per ricaricare".
Io sono contro l'elettrificazione forzata ma questo è uno scenario ideale e sicuramente ben più efficiente di qualsiasi generatore a gasolio.
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