Ducati in MotoE, nuovi dettagli: "sviluppiamo la moto elettrica, ma niente modello di serie"
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 08 Novembre 2021, alle 15:44 nel canale Moto Elettriche
Sembra che gli appassionati di Ducati e dell'elettrico dovranno aspettare ancora parecchio tempo prima di poter guidare una moto elettrica costruita a Borgo Panigale. Il CEO Domenicali chiarisce la posizione dell'azienda
Molti hanno storto il naso quando hanno letto dell'ingresso di Ducati in MotoE come fornitore unico, ma in tanti si sono anche detti felici di vedere finalmente l'impegno di un grande brand per le moto elettriche. Entusiasmo che forse ora verrà in parte smorzato, per via delle dichiarazioni del CEO Claudio Domenicali, che buttano un po' d'acqua sul fuoco.
Secondo il numero uno di Borgo Panigale, Ducati ha scelto di entrare nel campionato di moto 100% elettriche, scalzando Energica dal 2023, per sviluppare il powertrain elettrico e la tecnologia, ma senza l'intenzione di uscire a breve con un modello di serie elettrico.
Una Ducati elettrica potrebbe non arrivare prima del quinquennio 2025-2030, e forse anche più tardi. Nel frattempo Ducati di concentrerà sugli aspetti che ritiene fondamentali, ovvero peso, maneggevolezza e fruibilità del powertrain. Diversi di questi punti coinvolgono di riflesso le batterie, la cui tecnologia deve necessariamente evolvere, per diminuire i pesi e aumentare l'autonomia.
La moto elettrica da gara verrà sviluppata in modo congiunto da diverse divisioni. Proprio per uno scopo di R&D finalizzato al futuro commercio il powertrain sarà curato dal dipartimento delle moto stradali, mentre il telaio e l'aerodinamica saranno nelle mani della squadra corse, sotto la supervisione di Gigi Dall'Igna. Sempre la divisione race si occuperà dei test.
L'idea di fondo di Ducati è chiara dalle dichiarazioni di Domenicali: "Vogliamo costruire una moto e sviluppare la tecnologia. Questo non significa che faremo necessariamente una replica della moto da corsa. Potremmo fare una naked, per esempio. L'obiettivo è sviluppare tecnologia e know-how".
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoL'idea di fare per imparare è cosi poco usata in Italia che qualche volta ci dimentichiamo da dove veniamo. Le cose ancora le fanno le persone che sono il vero valore aggiunto di un azienda.
Brava Ducati, grande mentalità ... mi dispiace tanto dirlo ma aziende italiane guidate da manager tedeschi(con capitali di investimento importanti come può avere una ditta come Ducati) sono un passo avanti.
P.s. complimenti per il titolo costruttori, da tifoso e affezionato di un altro marchio italiano (Aprilia) rosico ma sono contento lo stesso.
I soldi sono tedeschi ma il manager mi sembra italiano. Comunque immagino che i tedeschi suggeriranno, già che si spendono soldi in ricerca, di farla il prima possibile sta moto stradale elettrica.
L'idea di fare per imparare è cosi poco usata in Italia che qualche volta ci dimentichiamo da dove veniamo. Le cose ancora le fanno le persone che sono il vero valore aggiunto di un azienda.
Brava Ducati, grande mentalità ... mi dispiace tanto dirlo ma aziende italiane guidate da manager tedeschi(con capitali di investimento importanti come può avere una ditta come Ducati) sono un passo avanti.
P.s. complimenti per il titolo costruttori, da tifoso e affezionato di un altro marchio italiano (Aprilia) rosico ma sono contento lo stesso.
concordo
a volte dobbiamo essere governati x dare il meglio, boh
cmq
"sviluppiamo la moto elettrica, ma niente di serio"
fixed
Invece per quanto riguarda l'uso per lavoro, tipicamente pochi chilometri, 2 volte al giorno, penso che sia doveroso impegnarsi. Anche perchè è possibile che nel 2030 inizino a mettere dei paletti su veicoli con uso di derivati del petrolio.
Questo approccio non è "il loro".
Molti produttori lo han fatto o lo faranno in passato, presente e futuro.
Inoltre la MotoE non è una categoria competitiva ma un monomarca, quindi lo sviluppo non sarà spinto da nulla. Semplicemente cercano di riguadagnare parte dei costi di sviluppo delle prossime stradali sotto forma di show mediatico, costi che avrebbero comunque dovuto spendere, e che così facendo almeno una parte gli tornano in tasca.
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