Presentata la nuova Commissione Europea, alcune nomine favoriscono la transizione elettrica
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 18 Settembre 2024, alle 13:31 nel canale MercatoUrsula von der Leyen ha presentato il suo nuovo team per la Commissione Europea al Parlamento Europeo, con figure chiave a sostegno della transizione energetica
Nella giornata di martedì la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha presentato la nuova squadra. La transizione energetica, e il passaggio all'elettrico restano temi fondamentali per l'esecutivo europeo sostanzialmente rieletto, e sembra che alcuni ruoli siano stati affidati a politici che potrebbero sostenere questa linea.
Il ruolo di Vicepresidente per una transizione energetica pulita, giusta e competitiva è stato affidato a Teresa Ribera, politica spagnola, già responsabile della concorrenza dell'UE, che è stata anche ministra per la transizione ecologica in Spagna. Si pensa che Ribera possa sostenere il Green Deal, dato che di recente ha negoziato limiti di emissioni più severe per camion e autobus. Tutti i nuovi autobus urbani devono essere privi di emissioni dal 2035 e quasi tutti i nuovi camion dal 2040. Difficile che Ribera, che si è battuta anche per le rinnovabili e contro il nucleare, cambi vedute proprio ora.
Stéphane Séjourné diventerà Vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale, dopo che è stato candidato alla Commissione da Emmanuel Macron. Molto giovane, ha solo 39 anni, è improbabile che sostenga politiche diverse da quelle del suo Paese, che abbraccia la conversione alle auto elettriche. È anche improbabile che non concordi con Carlos Tavares, che non vuole per Peugeot, DS e Citroën cambi di regole sulle emissioni inquinanti.
Infine il Commissario per i trasporti sostenibili e il turismo sarà il greco Apostolos Tzitzikostas, che appartiene al partito Nea Dimokratia ed è governatore della regione della Macedonia centrale dal 2014 e presidente dell'Associazione delle regioni greche dal 2019. In realtà il politico non ha mai espresso una sua posizione sull'argomento Green Deal, ma considerando che il suo Paese non ha un'industria automobilistica significativa, la stampa di settore è convinta che non sia condizionabile dalle lobby dei costruttori, come invece succede a colleghi di altri Stati.
32 Commenti
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Ma bravi ...Pirl pirl pirl ....
cioè tutto quello che non sta accadendo adesso. Bene, speriamo in un drastico cambio di rotta anche se ormai penso sia tardi, l'europa è finita a livello industriale
L'attuale commissione rimane in carico se non ricordo male 5 anni quindi fra ulteriori 5 anni ammesso che dalle elezioni venisse fuori una indicazione completamente diversa credo che sarebbe comunque ampiamente tardi per cambiare rotta.
A questo punto che ci piaccia o no si andrà avanti in quella direzione e bisogna ragionare in tal senso per rendere le cose funzionali piuttosto che fare ostruzionismo senza avere un piano B.
sei sempre esagerato...
Ambientale nella peggiore delle ipotesi non ci sarà alcun miglioramento ma di certo non puoi far peggio.
Industriale continuo a ripetere che non sarebbe cambiato assolutamente niente. La crisi industriale non dipende dalla transizione energetica e se alcuni decidono di chiudere gli stabilimenti è solo per tornaconto economico.
VW che fino a ieri piangeva miseria ha distribuito miliardi di € in dividendi... chissà come stava per fallire entro 2 anni ma distribuisce dividendo.
L'industria europea è alla frutta perché non si vuole più fare industria in Europa e sono gli stessi imprenditori ad aspettare a gloria un motivo per dire "eh ma è colpa di X, dobbiamo delocalizzare nel posto Y".
Peccato per la presenza di quell'italiano.
Intanto PREGO che il nostro governo tenti di reintrodurre il nucleare, cosi' li mandano a casa all'istante.
Speriamo lo facciano. E' assolutamente necessario.
Peccato per la presenza di quell'italiano.
Intanto PREGO che il nostro governo tenti di reintrodurre il nucleare, cosi' li mandano a casa all'istante.
Coi tempi del nucleare l'istante durerà un paio di decenni
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