Norvegia, troppe auto elettriche causano un buco di 2 miliardi nelle finanze statali. Cosa succederà in Italia?
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 25 Novembre 2021, alle 15:13 nel canale Mercato
Il minor uso di carburanti in Norvegia ha causato un mancato gettito fiscale importante, lasciando il Governo di fronte a scelte ora difficili. Come recuperare le perdite? E l'Italia in futuro come reagirà?
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In più occasioni la Norvegia è stata dipinta come l'esempio da seguire per la transizione all'elettrico. Le scelte del Governo locale, e l'attenzione di una popolazione contenuta ma da sempre attenta all'ambiente, hanno portato ad un rapido aumento delle immatricolazioni delle auto elettrificate, finché nel mese di ottobre la quota ha toccato il 95%, con le elettriche protagoniste con il 70,1%.
Con questi numeri molto probabilmente la Norvegia arriverà presto a vendere solo auto "alla spina", ben prima dei divieti di vendita di auto endotermiche fissati da molti Paesi, intorno al 2030-2035. Questa direzione ha però causato un problema, in parte previsto: il mancato gettito fiscale per scarso consumo di carburanti.
Come recuperare le tasse del mancato consumo di benzina?
Il progressivo abbandono delle auto a benzina e gasolio ha fatto sì che ora il Governo si trovi a fronteggiare la mancanza di 20 miliardi di corone di tasse, l'equivalente di più o meno 2 miliardi di euro. Si dovrà probabilmente correre ai ripari, ma pare improbabile che si possa tassare la corrente elettrica, senza sbugiardare le passate politiche. Si pensa all'eliminazione di alcune agevolazioni, come l'esenzione del bollo, o anche la perdita degli incentivi statali per vetture oltre un certo prezzo di listino. Potrebbero anche arrivare tasse per le sole ibride plug-in o per le elettriche pure di seconda mano.
In Italia sempre più auto elettriche in strada, cosa succederà?
E l'Italia cosa rischia? Le percentuali di elettriche e plug-in nel nostro Paese hanno velocemente raggiunto quota 10% circa per le nuove immatricolazioni, spinte anche dagli incentivi statali. Il problema per noi quindi sembra ancora lontano, ma prima o poi arriverà. Il Governo sembra intenzionato a rifinanziare gli incentivi all'acquisto anche per il 2022, ma ancora non si sa con che cifre. Storicamente poi l'Italia non è mai stata troppo agile nel girare mancate entrate fiscali su altri "bersagli". I soliti noti sono il tabacco, le revisioni auto e pochi altri casi. Tuttavia resta improbabile tassare maggiormente le restanti auto a carburante, poiché un provvedimento del genere andrebbe a colpire le fasce meno abbienti della popolazione.
112 Commenti
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Solo chi ci governa lo capisce dopo
Dato che la Norvegia viene presa sempre come esempio, vedrete che non sarà tanto diverso da noi, anzi noi in materia di tasse siamo più ferrati, quindi arriverà anche prima e sarà perggio!
Pensate se mettessero una tassa in base al peso dell'auto, una Zoe pesa come una berlina di segmento alto, mentre una Model 3 pesa 2 tonnellate, come un SUV di fascia alta, tanto odiati degli ecologisti..
Ecco pensate ad una tassa di 100 euro ogni 100 kg in più di 1000, quello che stanno per tentare di introdurre in Francia...
Vedete voi!
Comunque con tutta questa foga del passaggio all'elettrico per le auto, non mi è ancora chiaro cosa succederà ai camion...
Ecco pensate ad una tassa di 100 euro ogni 100 kg in più di 1000, quello che stanno per tentare di introdurre in Francia...
Vedete voi!
Mi ricordo bene che in Italia una quindicina di anni fa ci fu veramente una proposta per tassare le auto in base al peso (per l'equazione sbagliata che chi pesa di più allora inquina sicuramente di più
Potrebbero anche cambiare il bollo calcolandolo non più sulla potenza massima consecutiva erogata in 30 minuti (che favorisce le elettriche le cui batterie non possono andare sempre al max) ma sul picco di potenza massima istantanea...
Oppure potrebbero calcolarlo in base alla coppia max erogata a zero giri...
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