La Cina si vendica: i costruttori cinesi chiedono dazi sulle auto europee
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 21 Giugno 2024, alle 10:56 nel canale Mercato
I dazi aggiuntivi imposti dalla Commissione Europea non sono certamente piaciuti ai produttori cinesi, che ora chiedono al proprio governo di agire nello stesso modo
42 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoQuindi rispondendo alla tua domanda, NO, non si accorgono nemmeno del bar dove vanno a prendere il caffè, figurati se si accorgono degli altri ( italiani e non ). A volta mi domanda se ogni tanto un telegiornale lo guardate o quantomeno se leggete un quotidiano, anche online, non necessariamente su carta.
E comunque sia anche io nel mio piccolo posso tranquillamente affermare che tutte le attività cinesi della mia zona NON fanno lo scontrino MAI.
Mai visto proprio nè nei ristoranti, nè nei parrucchieri o tabaccai.
Si abbiamo già degli evasori nostrani, italiani doc, proprio per questo non abbiamo bisogno di importarne di altri.
Ci bastano già i nostri, non abbiamo bisogno di "ospiti" che commettono crimini in casa altrui.
Non ti accorgi che mi stai dando ragione? Non è possibile che non se ne accorgessero, semplicemente non intervenivano perché non era nel loro interesse. Quindi, altroché se se ne accorgono. Ma nel caso che citi ce una differenza rispetto agli altri: essendo nel palazzo della Finanza, avevano probabilmente la fortuna di evitare i controlli dei vigili urbani, della polizia, dei carabinieri e, forse, delle ASL. Si tratta di un caso estremo, mostrato per fomentare la folla. Deciderà il giudice se ci sono reati.
In quanto alla fonte, Striscia la notizia è una delle fonti in assoluto meno affidabili. Il loro scopo è quello di avere spettatori (per vendere la pubblicità
Aggiungerò che l'unico bar o ristorante che mi è capitato di frequentare negli ultimi anni che aveva qualche remora (più sulla moneta digitale che sullo scontrino) era gestito da italiani. Mi piacerebbe sapere dove vivi, che ha una situazione così degradata.
Una ventina di anni fa io ho smesso di andare in un paio di locali dove non facevano lo scontrino, ed erano locali gestiti da italiani. In particolare, i "cinesi" hanno imparato che se non seguono le regole meglio dei locali, vengono immediatamente perseguiti, perché c'è sempre qualche razzista che non perde l'occasione di denunciarli, mentre chiuderebbe un occhio sugli italiani.
EDIT: anche questo thread sta andando OT. Vediamo cosa ne pensa il moderatore.
Quindi le affermazioni che ho messo in grassetto sono incoerenti.
Intanto non è vero che il WTO rappresenti l'unico quadro normativo che regola il commercio internazionale. Ci sono accordi bilaterali ( come ad esempio NAFTA e EPA) e regionali ( come la stessa EU o il Mercosur), regole nazionali e anche i privati riuniti in consorzi possono stabilire norme e regole che influenzano il commercio internazionale ( es. IATA).
Seconda cosa hai iniziato una tirata senza aver capito nemmeno quanto scritto.
Il senso era che il WTO non agisce di ufficio. Non c'è una obbligatorietà dell'azione nel momento c'è la notizia di una violazione, come puo' essere per l'ordinamento penale in Italia.
Ecco spiegato il riferimento alla magistratura che ho fatto...
Ogni azione nel sistema di risoluzione delle dispute del WTO deve essere iniziata da uno Stato membro, non dal WTO stesso.
Il WTO è una "piattaforma" internazionale che dovrebbe dirimere la questione ma che è profondamente in crisi perchè spesso gli stati preferiscono agire in modo bilaterale per varie ragioni.
Il diritto internazionale si dice sia "monco" perchè non esiste una autorità superiore che abbia la forza di sanzionare gli stati.
Si basa sul fatto che gli stati vogliano volontariamente ottemperare alle regole per evitare gesti ritorsivi dagli altri stati.
Gli stati mantengono comunque la sovranità sui propri mercati e possono decidere come meglio credono. E' chiaro che però decisioni che danneggiano gli altri possono avere delle risposte in termini di rappresaglie economiche.
Ammesso che tu sappia quali siano in base alla sua collocazione internazionale e non mi sembra.
Siamo ancora nel trucco retorico di cui sopra: dichiari falsamente che gli altri pensano una cosa contestabile in modo da poterli criticare.
Cina e URSS si definivano loro stessi comunisti di ideologia marxisa.
Quindi il termine è storico. Se poi vogliamo fare la punta alla matita per salvare l'impianto teorico dalle esperienze storiche che si sono ispirati ad esso, tutte finite in tragedie economiche e sociali...va bene si vede che hanno capito tutti male. Il prossimo regime "comunista" andrà meglio.
Libero mercato è un sistema economico in cui i prezzi dei beni e dei servizi sono determinati esclusivamente dalle forze della domanda e dell'offerta senza interventi governativi come regolamentazioni, sussidi o tariffe.
Il capitalismo è un sistema economico in cui la proprietà dei mezzi di produzione (come fabbriche, terreni, e macchinari) è principalmente privata.
Gli USA sono tra i paesi che più s'ispirano al libero mercato e che hanno una economia capitalista, ma poi esprimono ovviamente una politica economica che è congrua ai loro interessi.
A un certo punto a Smith subentra Waltz, ma questo è ovvio.
Aggiungo che questa diatriba sta andando pesantemente OT, per cui mi aspetto che il moderatore intervenga.
A me sembra che ti stanchi facilmente per mancanza di argomenti, comunque tutto quello che ho nominato è attinente alla questione dei dazi.
Le tirate le hai fatte tu non capendo un testo di poche righe.
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