La Cina si vendica: i costruttori cinesi chiedono dazi sulle auto europee
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 21 Giugno 2024, alle 10:56 nel canale MercatoI dazi aggiuntivi imposti dalla Commissione Europea non sono certamente piaciuti ai produttori cinesi, che ora chiedono al proprio governo di agire nello stesso modo
43 Commenti
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Certo… MAGARI!!
Basta crederci eh!!
Io sono pronto a scommetterci le palle che non è così.
Tu scommetteresti lo stesso??
Che ho lavorato per anni assieme a gente che vendeva registratori di cassa, e quando aprivano quei grossi capannoni Cinesi (che aggiungo, alla sera erano VUOTI e il giorno dopo erano pieni zeppi di roba) i furboni Cinesi compravano sempre 2 registratori di cassa, uno dei quali era quello vero.
Poi oh… 1 o 2 Cinesi bravi e onesti in tutta Italia ci saranno pure, non voglio passare per quello che mischia tutto
Poi oh… 1 o 2 Cinesi bravi e onesti in tutta Italia ci saranno pure, non voglio passare per quello che mischia tutto
Ci stai dicendo che questi tuoi colleghi fiscalizzavano i registratori di cassa, ci mettevano il sigillo di piombo e l'etichetta di avvenuta revisione e poi non mandavano i dati all'Agenzia delle Entrate?
Poi oh… 1 o 2 Cinesi bravi e onesti in tutta Italia ci saranno pure, non voglio passare per quello che mischia tutto
Quindi tu lavoravi con italiani che aiutavano a truffare il governo?
Basta crederci eh!!
Io sono pronto a scommetterci le palle che non è così.
Tu scommetteresti lo stesso??
Potrei scommettere che un 70% buono della ristorazione evade tanto o poco senza bisogno di metterla sul piano raziale e che in generale noi italiani abbiamo molto poco da rinfacciare agli altri sul piano dell'evasione.
Quando saremo un popolo non dico onesto ma almeno presentabile sul piano dell'evasione allora potremo giudicare gli altri ma visto che siamo lontanissimi da tale obiettivo andare a puntare il dito su altri popoli mi sembra veramente fuori luogo.
Questa volta non riesce a trovare nessuna scusa per criticare la Cina. E non mi sembra che l'EU abbia richiesto l'intervento del WTO.
Il fatto è che tu confondi le regole (stupide) che ci siamo dati per garantire le super ricchezze con regole internazionali.
E no, io non sono il portavoce della Cina, se tu il portavoce delle multinazionali (quelle americane, perché quelle europee cominciano a spaventarsi di questa guerra commerciale).
Ti agevolo l'articolo 5 e 6 dell'accordo
Articolo 5: Effetti negativi
Nessun Membro dovrebbe causare, mediante l'uso di qualsiasi sussidio di cui ai paragrafi 1 e 2 dell'Articolo 1, effetti negativi sugli interessi degli altri Membri, vale a dire:
(a) danno all'industria nazionale di un altro Membro;
(b) annullamento o compromissione dei benefici che spettano direttamente o indirettamente agli altri Membri ai sensi del GATT 1994, in particolare i benefici delle concessioni vincolate ai sensi dell'Articolo II del GATT 1994;
(c) pregiudizio grave agli interessi di un altro Membro.
Questo Articolo non si applica ai sussidi mantenuti sui prodotti agricoli come previsto dall'Articolo 13 dell'Accordo sull'Agricoltura.
Articolo 6: Pregiudizio grave
6.1 Si ritiene che esista un pregiudizio grave ai sensi del paragrafo (c) dell'Articolo 5 nei seguenti casi:
(a) la sovvenzione totale ad valorem di un prodotto supera il 5 per cento;
(b) sussidi per coprire le perdite operative sostenute da un'industria;
(c) sussidi per coprire le perdite operative sostenute da un'impresa, salvo misure una tantum che non siano ripetibili e che siano concesse solo per fornire tempo per lo sviluppo di soluzioni a lungo termine e per evitare gravi problemi sociali;
(d) remissione diretta del debito, cioè remissione del debito detenuto dal governo, e sovvenzioni per coprire il rimborso del debito.
Poi caro il mio compagno Alpabo...ti informo che la Cina ha smesso da un pezzo da un pezzo di essere comunista. Attualmente adotta uno strano modello di capitalismo di stato e a livello di ineguaglianza del reddito mostra dei valori riguardo al coefficiente di Gini (37.1) simili a quelli a quelli degli USA (39.8).
Curioso per un paese "comunista"...
Il risultato sarà un minor export di auto in Cina che il mercato interno europeo non riuscirà ad assorbire, ulteriore allungamento dei tempi di ammortamento degli investimenti sostenuti fino ad ora ed un probabile taglio di quelli programmati.
E quello che faranno le case europee se il lobbying questa volta non funzionasse.
Dalla guerra dei dazi ci siamo passati più volte, ed il risultato non è mai cambiato.
Poi caro il mio compagno Alpabo...ti informo che la Cina ha smesso da un pezzo da un pezzo di essere comunista. Attualmente adotta uno strano modello di capitalismo di stato e a livello di ineguaglianza del reddito mostra dei valori riguardo al coefficiente di Gini (37.1) simili a quelli a quelli degli USA (39.8).
Curioso per un paese "comunista"...
Vedo che parli per pregiudizi. Io non ho mai affermato che la Cina sia un paese comunista, perché non lo è e non lo è mai stata.
Per cui le tue considerazioni dimostrano solo il tuo atteggiamento pregiudiziale (nei miei confronti, questa volta, ma certi comportamenti ti rendono comunque inaffidabile).
Attribuire falsamente agli altri delle opinioni per poi criticarle è una nota tecnica retorica per cercare di aver ragione in maniera scorretta.
In quanto al WTO, non è intervenuto (pur essendo pesantemente condizionato dagli USA). Probabilmente la sua opinione su quel che sta succedendo è diversa dalla tua. D'altra parte, avendo gli USA fatto per primi simili pratiche con la scusa di "garantire la sicurezza nazionale", è difficile processare qualcun altro stato per lo stesso motivo. Anche perché il più grande mercato della Cina è quello interno, e gran parte dei contributi servono a rendere più facile ai cinesi comprare automobili.
Poi arrivi tu, e citi la dimensione dei contributi cinesi come se l'unico scopo fosse vendere in Europa. Come ho già detto, la loro politica è corretta, è la nostra che è stupida: invece dei sussidi dovremmo dare anche noi contributi alle nostre aziende verificando che non siano usati solo per aumentare l'utile, così che le automobili costino di meno (incidentalmente, questa ti sembra una politica comunista o fino cinese da parte mia? Non sei capace di riconoscere che se la Cina segue politiche migliori delle nostre bisognerebbe emularle, non criticarle?).
Inoltre non la pensano come te le aziende europee del settore, visto che stanno protestando per i dazi verso la Cina. Per loro il problema è che ci perderebbero (loro e quindi noi) più di quanto ci guadagnerebbero. Ma i politici hanno pensato che a loro va bene creare guai a lungo termine all'economia europea per motivi puramente ideologici (perché a differenza di me loro pensano, o fingono di pensare, che la Cina sia un paese comunista).
Quindi rispondendo alla tua domanda, NO, non si accorgono nemmeno del bar dove vanno a prendere il caffè, figurati se si accorgono degli altri ( italiani e non ). A volta mi domanda se ogni tanto un telegiornale lo guardate o quantomeno se leggete un quotidiano, anche online, non necessariamente su carta.
E comunque sia anche io nel mio piccolo posso tranquillamente affermare che tutte le attività cinesi della mia zona NON fanno lo scontrino MAI.
Mai visto proprio nè nei ristoranti, nè nei parrucchieri o tabaccai.
Ci bastano già i nostri, non abbiamo bisogno di "ospiti" che commettono crimini in casa altrui.
Per cui le tue considerazioni dimostrano solo il tuo atteggiamento pregiudiziale (nei miei confronti, questa volta, ma certi comportamenti ti rendono comunque inaffidabile).
Attribuire falsamente agli altri delle opinioni per poi criticarle è una nota tecnica retorica per cercare di aver ragione in maniera scorretta.
Questi paesi comunisti e loro sostenitori non ci sono mai quando ne chiedi conto...ma che strano.
Il WTO non è la magistratura o la polizia. E' un organismo che non si muove per motu proprio ma su richiesta dei paesi interessati. Ultimamente è interessato da un profonda crisi interna, quindi non è strano che si cerchi di risolvere in problemi in modo bilaterale.
Lo scopo è di vendere in Europa altrimenti non finanzieresti una capacità produttiva sovradimensionata rispetto al mercato interno.
Il modello che citi, che poi non è così che funziona perchè lo Stato per controllare deve avere una quota di partecipazione dominante per influenzare le decisioni di gestione, è da economie in via di sviluppo, come già detto. In parte ancora esiste anche da noi ma nella maggior parte dei casi non è finita bene.
Ma capisco che ci sia gente in Itali che abbia nostalgie stataliste e da posto fisso.
L'ideologia non c'entra nulla. E' che non puoi giocare secondo le regole se gli altri fanno un altro gioco.
Il mercato libero non prevede aiuti di stato...
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".