Ford
Ford dice addio alla Focus, e licenzia 3.500 operai
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 08 Febbraio 2024, alle 11:42 nel canale MercatoUna delle vetture più note e fortunate del marchio finirà la sua carriera nel 2025, e dunque la forza lavoro in Germania va ridimensionata
35 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoFra poco sarà tutto importato, sempre che riusciremo a frenare l'avvento dei cibi sintetici.
La nostra industria automobilistica ? Con Stellantis che chiude i battenti a Mirafiori per investire invece in Francia.
l'automobilismo ok lo avevi detto prima (e in tal senso non c'è molto da fare, l'italia è pestilenziale per gli investimenti), chiedevo appunto cosa di altro.
sulla gastronomia che settore/alimento specifico intendi?
che io sappia a livello di convenzienza per il consumatore è già da anni che molti prodotti vengono purtroppo da filiere di importazione, se non del prodotto finito, delle materie prime.
intanto il problema sarà sempre e comunque il "costare troppo".
pure il frantoio dove vado a comprare l'olio d'oliva ogni anno si è messo a spremere olive di importazione perchè con le nazionali il prodotto finito doveva venderlo a talmente tanto che lo compravano in pochi (oltre a non ottenerne molto causa ultimi anni con clima/meteo sfavorevole).
Se poi parliamo di enogastronomia in generale, faccio notare che l'Italia non è neanche lontanamente autosufficiente. Molte delle "materie prime" prodotte copre solo una parte del fabbisogno nazionale. Per fare un esempio, il grano prodotto per la pasta in Italia copre solo il 65% del fabbisogno, per coprire il restante 35% devi per forza importare grano da altre parti del mondo. Da non confondere poi col prodotto finito: produciamo oltre il 200% del fabbisogno italiano in pasta (che viene, ovviamente, esportata).
All'atto pratico siamo autosufficienti solo per poche tipologie di prodotti: tra questi il riso, il vino e la frutta fresca. È lapalissiano che ci debbano essere prodotti di importazione. Per cui prima di sparare cose tipo che la nostra gastronomia sta morendo, mi premurerei di informarmi. La questione del cibo, tra l'altro, sia nello specifico che nel generale ha una marea di problematiche legate a tantissimi fattori, di cui quello economico è solo uno dei volti.
Oltre ad essere uno dei pochi ambiti in cui la stessa Unione Europea tende a chinare il capo: basti vedere le proteste degli ultimi mesi tra i coltivatori (in Italia, Francia, Spagna, Germania) dove si è subito ritrattato su molti punti che non andavano a genio.
Se poi parliamo di enogastronomia in generale, faccio notare che l'Italia non è neanche lontanamente autosufficiente. Molte delle "materie prime" prodotte copre solo una parte del fabbisogno nazionale. Per fare un esempio, il grano prodotto per la pasta in Italia copre solo il 65% del fabbisogno, per coprire il restante 35% devi per forza importare grano da altre parti del mondo. Da non confondere poi col prodotto finito: produciamo oltre il 200% del fabbisogno italiano in pasta (che viene, ovviamente, esportata).
All'atto pratico siamo autosufficienti solo per poche tipologie di prodotti: tra questi il riso, il vino e la frutta fresca. È lapalissiano che ci debbano essere prodotti di importazione. Per cui prima di sparare cose tipo che la nostra gastronomia sta morendo, mi premurerei di informarmi. La questione del cibo, tra l'altro, sia nello specifico che nel generale ha una marea di problematiche legate a tantissimi fattori, di cui quello economico è solo uno dei volti.
Oltre ad essere uno dei pochi ambiti in cui la stessa Unione Europea tende a chinare il capo: basti vedere le proteste degli ultimi mesi tra i coltivatori (in Italia, Francia, Spagna, Germania) dove si è subito ritrattato su molti punti che non andavano a genio.
No, ho visto un post su Facebook che diceva il contrario e Facebook non menteh maih
Se poi parliamo di enogastronomia in generale, faccio notare che l'Italia non è neanche lontanamente autosufficiente. Molte delle "materie prime" prodotte copre solo una parte del fabbisogno nazionale. Per fare un esempio, il grano prodotto per la pasta in Italia copre solo il 65% del fabbisogno, per coprire il restante 35% devi per forza importare grano da altre parti del mondo. Da non confondere poi col prodotto finito: produciamo oltre il 200% del fabbisogno italiano in pasta (che viene, ovviamente, esportata).
All'atto pratico siamo autosufficienti solo per poche tipologie di prodotti: tra questi il riso, il vino e la frutta fresca. È lapalissiano che ci debbano essere prodotti di importazione. Per cui prima di sparare cose tipo che la nostra gastronomia sta morendo, mi premurerei di informarmi. La questione del cibo, tra l'altro, sia nello specifico che nel generale ha una marea di problematiche legate a tantissimi fattori, di cui quello economico è solo uno dei volti.
Oltre ad essere uno dei pochi ambiti in cui la stessa Unione Europea tende a chinare il capo: basti vedere le proteste degli ultimi mesi tra i coltivatori (in Italia, Francia, Spagna, Germania) dove si è subito ritrattato su molti punti che non andavano a genio.
avevo inteso che l'utente sopra si riferisse alla "morte" di attività economiche perchè non convenienti, e non relativamente al fatto che abbiamo bisogno di importare qualcosa perchè non ne produciamo abbastanza da soli e ne potremo produrre di più per soddisfare il nostro mercato autonomamente (anche quello delle auto).
magari ho frainteso.
p.s. sulle coltivazioni non me ne intendo affatto, ma nei miei sporadici viaggi la quantità di terreni incolti che si incontrano è importante.
sulla gastronomia che settore/alimento specifico intendi?
che io sappia a livello di convenzienza per il consumatore è già da anni che molti prodotti vengono purtroppo da filiere di importazione, se non del prodotto finito, delle materie prime.
intanto il problema sarà sempre e comunque il "costare troppo".
pure il frantoio dove vado a comprare l'olio d'oliva ogni anno si è messo a spremere olive di importazione perchè con le nazionali il prodotto finito doveva venderlo a talmente tanto che lo compravano in pochi (oltre a non ottenerne molto causa ultimi anni con clima/meteo sfavorevole).
Le filiere di importazioni dovrebbero essere regolate infatti.
Non è possibile imporre limitazioni ai nostri agricoltori e poi importare robaccia dall'estero che queste norme le aggirano o non ci sono.
Il costo non dovrebbe essere un problema se si tutelano i propri prodotti.
Tanto per cominciare non è possibile che i nostri alimenti, soprattutto all'estero siano sullo stesso piano degli altri nel mercato, dovrebbero essere una categoria superiore a sè stante.
Riguardo la quantità invece posso capire che se ne producano di meno a causa del clima ma di che percentuali parliamo ?
Saranno sempre sufficienti per il fabbisogno quantomeno interno nazionale.
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