Dazi UE su auto elettriche cinesi: Pechino cerca soluzioni, ma nessun passo indietro da Bruxelles
di Rosario Grasso pubblicata il 12 Settembre 2024, alle 15:31 nel canale MercatoLa Commissione Europea respinge le soluzioni proposte dalla Cina per evitare l’introduzione di dazi aggiuntivi sulle auto elettriche sovvenzionate da Pechino. Con l’incontro tra il ministro del Commercio cinese e il vicepresidente della Commissione UE in programma il 19 settembre, si spera in un compromesso che possa risolvere le tensioni. Tuttavia, il futuro delle relazioni economiche tra Europa e Cina sembra ancora incerto.
19 Commenti
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Direi proprio di no.
Innanzitutto i dazi se li tiene l'UE, non vanno alle nazioni (link: https://www.aerodogana.com/faq/dove...dazio-e-chi-va/), e quindi vanno nelle saccocce dei politici UE e in armi per le guerre.
Poi, mettono in crisi NOI perchè la Cina per ripicca metterà dazi su NOSTRI prodotti (link: https://iari.site/2024/09/05/la-gue...-cina-continua/ )
Dulcis in fundo, noi dovremo pagare di tasca nostra mostruose cifre per avere un'auto elettrica cinese (o altri oggetti con relativi dazi) o pagare comunque cifre iperboliche alle nostre case produttrici che non avendo concorrenza potranno mantenere altissimi i prezzi 😡
Nei posti di comando della UE non abbiamo gente che fa i nostri interessi, ma solo politicume che fa gli interessi dei potenti.
Punto.
Sull'opportunità di questi dazi ci sono più ombre che luci... Ripeto i cinesi li abbiamo già in casa e il dazio che dovranno pagare i marchi europei in Cina sarà molto più salato.
E non è un problema di globalizzazione ma di decisioni politiche poco assennate, il ban delle endotermiche entro il 2035, che non hanno tenuto conto di diversi fattori a cominciare dal contesto di partenza di questa transizione.
I cinesi hanno il praticamente il monopolio delle materie prime fondamentali per le attuali batterie per veicoli elettrici e le aziende cinesi possono rifornirsi a prezzi di ultra favore.
Il risultato è che una batteria per BEV prodotta in occidente può arrivare a costare il 30% in più e stiamo parlando del componente fondamentale di un veicolo elettrico.
Nel mezzo ci sono milioni di posti di lavoro ( solamente in Germania VW impegna 350000 lavoratori ) che potenzialmente rischiano di finire nel tritacarne.
Alla fine la domanda da porsi, a mio avviso, è: quanto ci costerà l'auto elettrica " made in UE " in termini di capitale sociale ed umano?
E senza la ratifica degli stati quellonche propone la commissione europea resta una proposta.
Per cui anche la commissione dovrà trovare una quadra con Germania e Spagna o, molto probabilmente, restare con la sua proposta.
Ma da quando? L'approvazione non dipende da un unico Stato, c'è un Sistema che unisce il voto "pro-capite" del singolo Stato con la percentuale di popolazione rappresentata.
Per proteggerci?
Direi proprio di no.
Innanzitutto i dazi se li tiene l'UE, non vanno alle nazioni (link: https://www.aerodogana.com/faq/dove...azio-e-chi-va/), e quindi vanno nelle saccocce dei politici UE e in armi per le guerre.
Poi, mettono in crisi NOI perchè la Cina per ripicca metterà dazi su NOSTRI prodotti (link: https://iari.site/2024/09/05/la-gue...-cina-continua/ )
Dulcis in fundo, noi dovremo pagare di tasca nostra mostruose cifre per avere un'auto elettrica cinese (o altri oggetti con relativi dazi) o pagare comunque cifre iperboliche alle nostre case produttrici che non avendo concorrenza potranno mantenere altissimi i prezzi 😡
Nei posti di comando della UE non abbiamo gente che fa i nostri interessi, ma solo politicume che fa gli interessi dei potenti.
Punto.
L'UE non è produttore e esportatore di armi.
Sei per caso un AF?
I dazi sono un'artefatta intromissione nelle regole del mercato. Chi comanda è sempre chi acquista. Per fermare l'elettrificazione è semplice basta non comprare.
E non è un problema di globalizzazione ma di decisioni politiche poco assennate, il ban delle endotermiche entro il 2035, che non hanno tenuto conto di diversi fattori a cominciare dal contesto di partenza di questa transizione.
I cinesi hanno il praticamente il monopolio delle materie prime fondamentali per le attuali batterie per veicoli elettrici e le aziende cinesi possono rifornirsi a prezzi di ultra favore.
Il risultato è che una batteria per BEV prodotta in occidente può arrivare a costare il 30% in più e stiamo parlando del componente fondamentale di un veicolo elettrico.
Nel mezzo ci sono milioni di posti di lavoro ( solamente in Germania VW impegna 350000 lavoratori ) che potenzialmente rischiano di finire nel tritacarne.
Alla fine la domanda da porsi, a mio avviso, è: quanto ci costerà l'auto elettrica " made in UE " in termini di capitale sociale ed umano?
I dazi servono per guadagnare tempo e cominciare lo staccamento progressivo dalla cina e spostarsi magari
verso altri stati meno problematici a livello di diritti umani o dittatoriali magari come l'India che non è il massimo
ma meglio della cina è.
Ma non solo serve anche dare tempo alle industri interne per cercare di ridurre i costi di produzione magari aumentando
l'automazione.
Per il ban termico 2035, quote CO2 e varie altre norme europee siamo vicini al punto di rottura, non sono sostenibile a meno che
non ci siano rivoluzioni tecnologiche importanti...fusione nucleare?
Questo sta gia' avvenendo. Il problema e' che noi siamo coinvolti non solo come consumatori. Le conseguenze colpiscono anche noi.
non c'è bisogno di rivaleggiare con auto che nessuno compra perchè troppo costose.
è come preoccuparsi di rivaleggiare con delle Audi A4, quando in paesi simil italia le auto più vendute sono le Sandero con i cerchi in plastica.
dazi o meno l'industria automotive europea è ormai oltre il punto di non ritorno, dopo che pure il conglomerato VW ha dichiarato apertamente difficoltà e raglia di follie come "in 2 anni dobbiamo trovare una soluzione o chiudiamo", quando in 2 anni non riesci nemmeno a pensare e realizzare 1 (UNO) modello nuovo di auto, ce ne vogliono almeno 4.
quindi in 2 anni vorrebbero una trovare una soluzione che è impossibile, per cui è come se avessero dichiarato che tra 2 anni chiudono.
poi si partirà con i sussidi pubblici, probabilmente, in italia siamo stati esperti nel farlo per anni con FIAT.
a questo punto ha senso rivaleggiare con le cinesi?
se un continente intero fatto di tanti paesi non ha modo di produrre e vendere auto alla sua popolazione, le domande da farsi sono molto più grandi della preoccupazione per altre auto rivali che tanto il popolo comunque non comprerebbe.
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