Cambiamenti Climatici: non abbiamo più tempo per andare nel panico
di Giulia Favetti pubblicata il 27 Ottobre 2022, alle 19:03 nel canale MercatoL’UNEP ha appena pubblicato il suo Emissions Gap Report 2022 facendo già capire dal titolo che la finestra si sta chiudendo
Le novantanove pagine di trattato si aprono col titolo "The Closing Window: Climate crisis calls for rapid transformation of societies." che lascia pochi dubbi riguardo lo stato d'animo con cui è stato redatto e la situazione in cui si ritrova la nostra specie.
L'UNEP (United Nations Environment Programme) non tentenna nel definire i dodici mesi successivi alla COP26, tenutasi nel 2021, "un anno sprecato" e sta chiaramente indicando ai leader mondiali che sederanno ai tavoli della COP27 (dal 6 al 18 novembre 2022 a Sharm El Sheikh, in Egitto) di prendere decisioni serie ed efficaci per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, entro il 2030.
In termini concreti questo significa tagliare le nostre emissioni di gas serra quasi della metà (45%) in otto anni; il limite massimo per la nostra sopravvivenza è stabilito a 2°C, e in quel caso il taglio si ferma a "solo" il 30%, ma il tempo a disposizione resta ugualmente poco.
Inger Andersen, direttrice esecutiva dell'UNEP, afferma nella prefazione del rapporto che le nazioni stanno procrastinando ininterrottamente l'azione per combattere il cambiamento climatico e questo ha reso non più attuabile la possibilità di un cambiamento graduale nelle nostre abitudini: "È un compito arduo trasformare i nostri sistemi in soli otto anni? Sì. Possiamo ridurre così tanto le emissioni di gas serra in quel lasso di tempo? Forse no. Ma dobbiamo provare."
Siamo nella stessa, identica, situazione dello studente che studia la notte prima della maturità tutte le materie; saremo promossi, o verremo bocciati? Non lo sapremo che all’ultimo, ma dobbiamo fare il possibile e gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Questo rapporto ci dice come procedere per tale trasformazione. Analizza e studia in modo approfondito i cambiamenti necessari nella fornitura di elettricità, nell'industria, nei trasporti, negli edifici e nei sistemi alimentari. Esamina come riformare i sistemi finanziari in modo che queste trasformazioni urgenti possano essere adeguatamente sostenute. Ma non fa sconti a nessuno.
Senza troppi giri di parole il documento afferma che "La comunità internazionale è ancora molto al di sotto degli obiettivi di Parigi, senza un percorso credibile per raggiungere 1,5°C. Solo una trasformazione urgente a livello di sistema può evitare un disastro climatico in accelerazione... Le politiche attualmente in vigore, senza ulteriore rafforzamento, suggeriscono un aumento di 2,8°C..."
Ma non è tutto nelle mani della classe politica; se è vero che dai Governi derivano le decisioni più importanti (incentivi, divieti, agevolazioni, obblighi e così via) è innegabile che l'umanità sia composta da una moltitudine (miliardi!) di persone che, nel loro piccolo, operano cambiamenti molto più epocali (e rapidi) di tutte le leggi emesse sommate assieme. Prediligere i mezzi pubblici, o un tratto a piedi, un'auto elettrica al posto di una termica, i pannelli solari al posto della corrente fornita dal gestore (a cui magari non si è chiesta la certificazione verde delle sue fonti di approvvigionamento), il riutilizzo al posto dell'usa e getta, fa la differenza.
Ricordandoci sempre che la percentuale piccola di un numero enorme, è a sua volta un numero enorme.
98 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoe ricordiamolo anche agli africani quando bruciano legna e boschi per l'agricoltura perchè altrimenti quel tanto e costoso che facciamo in europa non serve a niente visto che nel nostro caso è una percentuali piccola di un numero piccolo e loro stanno crescendo tanto sul numero grande
fatto bene a ricordare che NON siamo noi il problema e non siamo neanche la soluzione visto che non pesiamo niente.
perchè effettivamente le cose che dice l'articolo alla fine sono irrilevanti visto che costano un sacco di inquinamento per produrle in cina a vantaggio di un risparmio irrilevante in europa.
e ricordiamolo anche agli africani quando bruciano legna e boschi per l'agricoltura perchè altrimenti quel tanto e costoso che facciamo in europa non serve a niente visto che nel nostro caso è una percentuali piccola di un numero piccolo e loro stanno crescendo tanto sul numero grande
fatto bene a ricordare che NON siamo noi il problema e non siamo neanche la soluzione visto che non pesiamo niente.
perchè effettivamente le cose che dice l'articolo alla fine sono irrilevanti visto che costano un sacco di inquinamento per produrle in cina a vantaggio di un risparmio irrilevante in europa.
Come emissioni pro capite di co2 la Cina dovrebbe essere in linea con l'Europa ( anche se buona parte della manifattura è stata spostata lì ) e in India se ne produce meno, mentre negli Stati Uniti di più, perché non dovremmo essere anche noi il problema?
Qualità della vita>>>>Quantità
Qualità della vita>>>>Quantità
Dovremmo mandarci Greta Thunberg
Così è la volta buona che sparisce.
certo perchè l'elettricità la prende dall'aria per funzionare....
Qualità della vita>>>>Quantità
E come si fa? Chiamiamo thanos o si tira a sorte con la roulette?
sse è pre questo noi occidentali dovremmo essere tutti sterminati per primi, visto che l'inquinamento dei paesi citati nel primo post, lo producono per i prodotti che noi compriamo. Eppoi la rimanenza nel resto del pianeta , tenendo un occhio di riguardo per gli africani.
Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale
Vengo anch'io? No, tu no
Per vedere come stanno le bestie feroci
E gridare: "Aiuto, aiuto è scappato il leone!"
E vedere di nascosto l'effetto che fa
E vengo anch'io? (No, tu no!)
Vengo anch'io? (No, tu no!)
E vengo anch'io? (No, tu no!)
Ma perché? (Perché no!)
Si potrebbe andare tutti quanti ora che è primavera
Vengo anch'io? No, tu no
Con la bella sottobraccio a parlare d'amore
E scoprire che va sempre a finire che piove
E vedere di nascosto l'effetto che fa
E vengo anch'io? (No, tu no!)
Vengo anch'io? (No, tu no!)
Ma vengo anch'io? (No, tu no!)
Perché? (Perché no!)
Si potrebbe poi sperare tutti in un mondo migliore
Vengo anch'io? No, tu no
Dove ognuno sia già pronto a tagliarti una mano
Un bel mondo sol con l'odio, ma senza l'amore
E vedere di nascosto l'effetto che fa
Vengo anch'io! (No, tu no!)
Vengo anch'io! (No, tu no!)
No, vengo anch'io (no, tu no!)
Ma perché? (Perché no!)
Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale
Vengo anch'io? No, tu no
Per vedere se la gente poi piange davvero
E scoprire che battono anche le suore
E vedere di nascosto l'effetto che fa
Vengo anch'io? (No, tu no!)
No, vengo anch'io! (No, tu no!)
Vengo anch'io! (No, tu no!)
Ma perché? (Perché no!)
Vengo anch'io! (No, tu no!)
No, vengo anch'io (no, tu no!)
Vengo anch'io! (No, tu no!)
Ma perché? (Perché no!)
Vengo anch'io! (No, tu no!)
Vengo anch'io! (No, tu no!)
Vengo anch'io! (No, tu no!)
Ma perché? (Perché no!)
Eh sapevo che finiva così, io, eh
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