Biden frena l'approvazione del GNL Calcasieu Pass 2 (CP2), 'prima valutiamo l'impatto ambientale'
di Giulia Favetti pubblicata il 25 Gennaio 2024, alle 18:37 nel canale MercatoIl progetto GNL Calcasieu Pass 2 (CP2), ovvero il terminale per l'esportazione di gas naturale più grande degli Stati Uniti (dal costo stimato di 10 miliardi di dollari) è ancora in attesa di approvazione da parte della Casa Bianca che, secondo la volontà espressa dal Presidente in carica Joe Biden in queste ore, ha deciso di sospendere la decisione per valutare attentamente 'il suo impatto sul cambiamento climatico, sull’economia e sulla sicurezza nazionale'
Joe Biden, Presidente in carica degli Stati Uniti d'America di schieramento democratico, ha deciso di sospendere l'approvazione sul controverso GNL Calcasieu Pass 2 (CP2, qui il pdf coi dettagli del progetto), ovvero il terminale per l'esportazione di gas naturale più grande degli Stati Uniti e fra i più grandi al mondo.
Il progetto (spesso definito "controverso") fu fortemente sostenuto dall'ex Presidente repubblicano Donald Trump, uno dei più agguerriti negazonisti del cambiamento climatico sulla scena politica internazionale e contrario a qualsiasi legislazione che potesse favorire le fonti rinnovabili sulle fossili.
Va da sé quindi che il peso della decisione finale della presidenza Biden sia enorme e avrà ripercussioni a catena sull'approvazione o meno di qualsiasi futuro progetto di questo tipo (ad oggi ce ne sono altri 16, in scala ridotta, in attesa del via libera): già ora il fatto che la Casa Bianca abbia solamente rinviato l'approvazione del progetto da 10 miliardi di dollari (stimati) ha scatenato vivaci reazioni sia da parte della comunità scientifica e delle maggiori associazioni ambientaliste, sia da parte della lobby statunitense del petrolio e del gas, come riportato dal New York Times, il Guardian e Reuters.
Il Times ha parlato con diverse fonti (in condizione di anonimato) che hanno affermato che l'amministrazione Biden sta sospendendo l'approvazione del controverso terminale di esportazione GNL Calcasieu Pass 2 (CP2) in Louisiana al fine di esaminare e valutare approfonditamente il suo impatto sull’economia, sulla sicurezza nazionale e soprattutto sul cambiamento climatico.
Quest'ultimo aspetto è particolarmente importante, perché finora il Dipartimento dell'Energia statunitense non lo aveva mai annoverato fra i parametri con cui valutare un progetto di questo tipo; effettivamente, hanno dichiarato le fonti, l'unica domanda a cui era legata l'approvazione o meno di un terminale di esportazione di GNL (Gas Naturale Liquido) era se fosse o meno di "interesse pubblico".
Il CP2 dovrebbe sorgere su un canale marittimo che collega il Lago Charles al Golfo del Messico ed esporterebbe fino a 20 milioni di tonnellate di gas naturale all'anno, aumentando le esportazione del settore del 20%.
Lo scienziato Bill McKibben, leader del gruppo di campagna sul clima 350.org, ha pubblicato su X un post a sostegno della decisione di Biden di avere tutte le carte sul tavolo, prima di dare o rifiutare l'approvazione al progetto.
This is the biggest American climate story in many many years. If true, an extraordinary moment for the planet, and the fight for a living planet https://t.co/j9Yd4nmtAN
— Bill McKibben (@billmckibben) January 24, 2024
Roishetta Ozane, direttrice del gruppo di giustizia ambientale e soccorso in caso di calamità, Vessel Project della Louisiana, ha dichiarato:
"Se quanto riferito fosse vero e l’amministrazione Biden annunciasse una pausa, sarebbe un passo positivo verso l’equità. Ciò dimostra che il governo riconosce la necessità di proteggere i diritti e il benessere di queste comunità. Questa decisione invierebbe un messaggio forte: non possiamo più consentire alle industrie dei combustibili fossili di operare senza considerare la salute e la sicurezza delle persone che vivono in queste aree".
Dal parere opposto è chiaramente la lobby statunitense del petrolio e del gas, l'American Petroleum Institute, guidata da Mike Sommers che mercoledì ha lanciato l'allerta sul rischio di perdere gli alleati in Europa e Asia se la Casa Bianca dovesse rallentare o non smettere di approvare progetti per l'esportazione di gas naturale. Questo perché le esportazioni a stelle e strisce di GNL aiutano l'Europa a ridurre la sua dipendenza dalla Russia, che ad oggi non ha ancora interrotto le sue operazioni di invasione armata dell'Ucraina.
"L'interruzione delle approvazioni del GNL statunitense metterebbe a rischio i nostri alleati in Europa e Asia. Ciò non dovrebbe essere controverso", ha affermato Sommers durante un'evento tenuto dall'API in merito alle questioni principali che verranno affrontate nel 2024, aggiungendo che le esportazioni di GNL statunitense aiutano a ridurre le emissioni globali, "spostando il carbone all'estero".
A rincarare la dose arriva la dichiarazione di Shaylyn Hynes, portavoce di Venture Global (la società incaricata di realizzare il progetto) secondo cui:
"Il GNL americano è l'arma migliore nel nostro arsenale per sostituire rapidamente l'uso globale del carbone e combattere il cambiamento climatico".
Le parole di Sommers hanno sottolineato anche come sotto il governo Biden le revisioni del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) per l'approvazione di progetti di questo tipo sia passata dalle 7 settimane dell'amministrazione Trump ad oltre gli 11 mesi.
Nonostante questa significativa dilazione dei tempi, oggi gli USA detengono il titolo di più grande esportatori di GNL al mondo.
25 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoO forse… Biden vuole usare il metano in USA e non vuole più venderlo ?…
O forse… Biden vuole usare il metano in USA e non vuole più venderlo ?…
Certo, Biden che ha emesso non uno, ma ben DUE emendamenti pro rinnovabili (con vagonate di miliardi di investimenti arrivati da tutto il mondo in america), vuole tenersi il metano in USA per usarlo...
CERTO
CERTO
Forse è meno stupido di quello che pensi tu.. dovresti ben sapere quanto CARBONE usano in USA e il metano è risaputo essere migliore ma vedo che i tuoi ragionamenti sono molto limitati come visione..
Perchè usare metano quando possono continuare a fare energia con il carbone ?
CERTO
Se sei in grado di leggere tutto l’articolo e vedere i numeri..
https://insideevs.it/news/681022/ri...-installazioni/
Come puoi vedere nelle nuove installazioni come POTENZA al primo posto c’è il FER.. ma al secondo.. appena li.. il metano.. con la differenza che come energia prodotta il metano è lungamente al primo posto e serve sempre più metano in USA.. basta conoscere come sta sviluppandosi il loro mercato interno e come stanno virando dal 10% di carbone al metano molto rapidamente perchè serve il marketing che vedi tu e l’energia che fa il metano
Poi.. per carità.. avrai molta più esperienza del sottoscritto nel mercato elettrico americano e quindi sicuramente hai ragione tu .. però.. i numeri dicono che gli serve molto metano.. ma.. hai ragione tu..
CERTO
O forse… Biden vuole usare il metano in USA e non vuole più venderlo ?…
la Germania è disposta a spendere così tanto per l'energia? Su lungo periodo è più probabile che mettono in piedi una nuova centrale nucleare piuttosto che acquistare gas americano a prezzi ben maggiori... oppure accelerare con le rinnovabili.
ora le industrie tedesche si muoveranno negli u.s.a dove fra incentivi del governo e costo dell'energia più contenuto rispetto alla vecchia europa,
sarà più conveniente produrre.
Poi se dici che i politici europei sono venduti (venduti, non incapaci...attenzione...) ti danno del complottista. Hanno sempre la risposta pronta.
Siamo circondati da persone losche, che ti ritrovi anche in angoli virtuali sperduti, pronti a controbbattere e difendere l'indefendibile. Un tempo in una società sana, avremmo parlato di TRADITORI.
E li avremmo condannati alla forca.
CERTO
Il metano ha toccato il prezzo più basso degli ultimi 3 anni (28 euro al MWh al TTF, 7.5 dollari al MWh al Henry Hub), non mi sembra balzana l'ipotesi che vogliano restringere l'offerta per sostenere i prezzi, dato che rischiano di non essere profittevoli per il gas estratto col fracking.
A me che il gas lo compro solamente, quindi NOn ho vantaggi se lo fanno o meno, l'unico vantaggio sarebbe vedere 100 GWp di FV installato, una bella fabbrica di Na-Battery in Italia e triplicato l'eolico in modo da farne CROLLARE L'IMPORTAZIONE, ringrazio chi invece si preoccupa di questo.
Anche perché la politca di questa amministrazione è coerente con l'operato odierno visto che stanno installando FV ed eolico a manetta, incentivando la produzione di batterie e auto elettriche.
Link ad immagine (click per visualizzarla)
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Tempo di finirla con la solita retorica.
A me che il gas lo compro solamente, quindi NOn ho vantaggi se lo fanno o meno, l'unico vantaggio sarebbe vedere 100 GWp di FV installato, una bella fabbrica di Na-Battery in Italia e triplicato l'eolico in modo da farne CROLLARE L'IMPORTAZIONE, ringrazio chi invece si preoccupa di questo.
Anche perché la politca di questa amministrazione è coerente con l'operato odierno visto che stanno installando FV ed eolico a manetta, incentivando la produzione di batterie e auto elettriche.
100 GWp di FV in ITALIA ?...
e poi come pensi di vivere ?.. spendendo il triplo per l'energia elettrica e con molti disservizi ?
io a volte mi chiedo se la gente sa di che ordini di grandezza parliamo e di che sfaceli causa il Fotovoltaico fra la qualità di rete a causa degli inverter all'inaffidabilità della sorgente alla disponibilità ridotta ad appena 1/8 del tempo utile..
con 100 GW di FV in Italia saremmo con le pezze al culo.. per quante batterie "eco"illogiche puoi montare sarebbe una follia..
pii elogiare Biden come salvatore del mondo per l'ecologia è spettacolare...
detto questo auguri.. se la gente è questo che capisce siamo in una botte di LiFePo..
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