Anche Jaguar Land Rover fonde la flotta con Tesla. Così eviterà le sanzioni sulle emissioni
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 27 Ottobre 2021, alle 09:27 nel canale Mercato
Anche il costruttore inglese utilizzerà il metodo della fusione delle flotte, sfruttando i crediti CO2 di Tesla per evitare le sanzioni della Comunità europea. Elon Musk incassa e ringrazia
Solo ieri abbiamo visto come Tesla stia attraversando un periodo d'oro, e non avrebbe certo bisogno di aiuto dagli altri costruttori, eppure continua a riceverne. Parliamo del meccanismo secondo il quale un costruttore può sfruttare i crediti per emissioni di CO2 di un competitor più virtuoso, compensando così la sua situazione ed evitando le multe previste in caso di sforamento.
Le sanzioni vengono decise in base alle emissioni medie di CO2 dei veicoli venduti, in proporzione alla massa, e da questo punto di vista Jaguar Land Rover non è messa benissimo, per usare un eufemismo. In gamma ha una sola auto elettrica, la I-Pace, le cui vendite non sono mai state soddisfacenti, ed anche le numerose ibride plug-in recentemente introdotte non riescono a compensare le emissioni di auto voluminose e pesanti.
Anche la casa inglese, ora di proprietà di Tata, utilizzerà quindi il meccanismo di "fusione" delle flotte con un concorrente più virtuoso, Tesla nel caso specifico. Nei passati trimestri l'azienda di Elon Musk ha incassato parecchio denaro grazie a questo meccanismo, da FCA prima, e da Stellantis poi, così come da Honda.
Di fatto quindi Tesla, Honda e JLR verranno considerate nello stesso pool di vetture. Tesla, producendo solo auto elettriche, può essere ben generosa con i concorrenti, ovviamente in cambio di svariati milioni di dollari. Nei trimestri passati è arrivata ad incassare oltre 1 miliardo di dollari con questo meccanismo. Al momento non è dato sapere con esattezza quanto pagherà Jaguar Land Rover, ma lo scorso anno aveva dovuto sborsare circa 50 milioni.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoComunque è davvero demente che sia consentito.
Se l'obiettivo è costringere i produttori ad affrontare seriamente la questione queste pratiche non dovrebbero essere tollerate se invece, come pare, è in atto un greenwashing globale nulla da dire, perfettamente coerente.
Visto l'andazzo oramai consolidato propongo agli amministratori di cambiare la denominazione del sito in "autoelettricheupgrade.it" , sicuramente molto più attinente agli argomenti trattati.
Il bello è che queste sono cosette, i botto veri arriveranno nei prossimi anni ^_^
Intanto, comunque, è una ulteriore dimostrazione di quanto corretta e intelligente sia la visione di Musk ^_^
Nel prossimo futuro pare, dalle notizie che circolano, che sarà ancora peggio in quando le emissioni non caleranno, l'estrazione di petrolio non si fermerà; al contrario, aumenterà ancora di più.
https://www.fanpage.it/attualita/la-grande-bugia-sul-cambiamento-climatico-la-produzione-di-petrolio-raddoppiera-nei-prossimi-anni/"]Fanpage: La grande bugia sul cambiamento climatico: la produzione di petrolio raddoppierà nei prossimi anni[/URL]
https://thevision.com/scienza/petrolio-crisi-climatica/"]Thevision: Il petrolio dominerà per i prossimi 11 anni. Così non si ferma la crisi climatica.[/URL]
https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/10/26/news/l_unep_dimenticate_il_1_5_c_di_questo_passo_si_va_dritti_verso_i_2_7_c_-323812322"]Repubblica: L'Unep: "Dimenticate i +1,5 °C: di questo passo si va dritti verso i +2,7 °C"[/URL]
Crisi climatica, crisi energetica, crisi sanitaria, crisi umanitarie. Che bel futuro davanti.
Non mi pare un brutto sistema, chi produce auto più inquinanti paga ed è portato a migliorare il proprio prodotto mentre chi è più avanti viene premiato. L'alternativa era obbligare a raggiungere tot emissioni medie ma probabilmente sarà stata giudicata una misura troppo drastica, politicamente sarebbe stato difficile da far accettare i licenziamenti perché la casa automobilistica non riesce a stare nel limite ed è costretta a interrompere la produzione anche se c'è richiesta dal mercato per il prodotto
In realtà è stato appurato che il sistema, considerando la media, funziona. Chi è più green è spinto a fare di più perché sa che potrà vendere i crediti. Chi non produce abbastanza si salva, sapendo che li può comprare. La resa globale è comunque una direzione verso la diminuzione di emissioni. Funziona allo stesso modo per le industrie: lo scambio dei crediti spinge alcuni ad essere meglio di quello di cui avrebbero bisogno, e quindi in media i traguardi si raggiungono
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".