Unione Europea: ecco il piano per ridurre del 55% le emissioni di CO2
di Rosario Grasso pubblicata il 14 Luglio 2021, alle 15:48 nel canale Energie RinnovabiliLa presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha presentato il maxi piano Fit For 55, che indica gli strumenti per la rivoluzione verde, il cosiddetto Green Deal Ue
41 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoInoltre le centrali nucleari di ultima generazione sono in grado di usare quel che per le prime centrali era una scoria/scarto.
L'unico modo per risolvere il problema scorie è investire soldi in R&D. E, indovina un po', se il nucleare viene bandito, non spendi neanche soldi in R&D per provare ad aumentare il clico di vita di quelle che oggi sono scorie.
https://www.fisicamedica.it/i-temi-...ie-radioattive/
Questo tralasciando il fatto che i rifiuti ospedalieri sono generalmente oggetti di altro tipo contaminati, non monoblocchi di materiale radioattivo. O che il loro livello di radioattivita è di numerosi ordini di grandezza inferiore, a parità di quantità di rifiuti (anche, e non solo, per il tipo di isotopi in gioco).
Tra l'altro le centrali di ultima generazione non è che non generano rifiuti tossici: sono più efficienti, usano tecnologie di un certo tipo, ma le scorie ne producono, e ne producono fin troppe.
Se pensate di risolvere un problema facendo finta che nel frattempo NON ne create uno peggiore... prego, fate pure.
Se pensate di risolvere un problema facendo finta che nel frattempo NON ne create uno peggiore... prego, fate pure.
E chi fa finta? Semplicemente se non regolamenti e non investi in ricerca il problema non lo risolvi.
Trovami un altro modo più pulito ed ad alto rendimento di produrre energia e sarò il primo a fare i salti di gioia. Intanto l'unica alternativa che io vedo è il nucleare con un'attenta sorveglianza e con il processamento/stoccaggio delle scorie a carico delle centrali stesse.
Siamo già fottuti.
Ridurre le emissioni è pura utopia, un placebo, una psaticca alla menta contro la tubercolosi.
Nel 1800 (sono solo duecento anni fa) eravamo due miliardi sul pianeta.
Oggi siamo quasi OTTO MILIARDI. E' il quadruplo. In due secoli.
Tra un ventennio scarso saremo DIECI MILIARDI.
Hai voglia te a "ridurre le emissioni".
Siamo delle cazzo di cavallette riprodotte a dismisura che stanno divorando risorse a più del dippio della velocità con cui si rinnovano.
Se ne esce solo bloccando in modo radicale la crescita demografica, ma era da iniziare l'altro ieri. No adesso.
Finirà in un solo modo:
Gli accordi e le menate stanno a zero, faranno tutti i fatti loro e quando la coperta sarà corta cominceranno tutti a tirare come pazzi.
Ci si scannerà allegramente e si attuerà la necessaria revisione demografica..
secondo i report UN nel 1900 eravamo 1miliardo 650milioni, nel 1950 2miliardi e mezzo. sbaglio?
Non lo so.
se eravamo 2.5 mld nel 1950 vuol dire che siamo triplicati un 70 anni tondi.
Sta a dire che la situazione è persino peggiore di quella che ho prospettato nel mio post.
E' ridicolo pensare che con le sole rinnovabili si possa risolvere il problema.
Purtroppo e' un messaggio impossibile da far capire alla stragrande maggioranza delle persone.
Poi, qualcuno un giorno dovra' anche spiegare come sara' difficile e costosissimo distribuire n-mila torrette di ricarica quando l'infrastruttura della rete elettrica non sara', di fatto, in grado di sopportare picchi di carichi elevatissimi in virtu' delle auto elettriche/ibride plugin.
L'unica e' il ritorno al nucleare, con maggiore produzione di corrente, parallela produzione di acqua calda, eliminazione della distribuzione del gas, e con fitta produzione di idrogeno a favore delle automobili, appunto, con tale "combustibile".
Si abbatterebbero i rifiuti industriali e gli scarti tossici di produzione legati alla costruzione di batterie, pannelli solari e quant'altro.
Il nucleare, con la conseguente disponibilita' di corrente elettrica a basso costo, permetterebbe di eliminare gli impianti di riscaldamento a gas naturale, eliminando ancora CO2.
Le scorie andrebbero trattate come gia' avviene in tutto il mondo, ovvero con siti di stoccaggio ad hoc certamente piu' sicuri e controllati di qualsiasi altro sistema per scorie a piu' basso carico, gestite localmente con sistemi il piu' delle volte fuori dalle normative e causa di inquinamento del suolo.
Discorso tanto semplice quanto complesso.
Sarebbe necessario che l'opinione pubblica si affidasse ciecamente alla scienza, una volta tanto. In realta', poi, ci si affida alla pancia, alla politica da bar e alle forze pseudo-ecologiste ottuse.
In questa maniera non se ne uscira' mai.
L'unica vera consapevolezza che hanno i Governi è che oggi stanno incominciando ad affrontare seriamente i problemi ed i costi di smantellamento delle centrali nucleari costruite tra il 1960 ed il 1980 e che si protrarranno per i prossimi 30 anni a botte di diversi miliardi ogni anno.
E rinviano la chiusura delle centrali per procrastinarli il più possibile.
Oltre ai problemi dei siti di stoccaggio delle scorie che dovevano durare "millenni" ma che fanno acqua da tutte le parti solo dopo qualche decennio (chiedere alla Germania)
Senza parlare dei costi di costruzione dei nuovi reattori all'interno di centrali esistenti (quindi procedura teoricamente più semplice ed economica): Francia, Finlandia e Slovenia.
Consiglio di andare a vedere quali erano i costi ed i tempi preventivati, e quali sono diventati ora dopo i continui rinvii, senza ancor aver prodotto ancora nulla.
Il costo del nucleare per MWh che è tutt'altro che basso, confrontato con le alternative rinnovabili.
E' questo il motivo per cui ora spingono sulle rinnovabili, sull'efficientamento energetico e sull'infrastrutture elettriche, ed il nucleare fissile non vogliono più vederlo nemmeno col binocolo
Si sono accorti che tra la teoria e la pratica c'è giusto un'abisso di mezzo.
P.S.. Anche l'UK adotterà la stessa strategia energetica con tempistiche simili all'UE, pur non facendone più parte.
A fine anni '50 il tasso di crescita della popolazione era al 2%.
Nel 2020 è all'1.05% e nel 2022 viene stimato l'1%.
Se quel tasso diminuisse come ha fatto negli ultimi anni, avremmo questa situazione:
https://www.worldometers.info/world...on-projections/
Nel 2020 è all'1.05% e nel 2022 viene stimato l'1%.
Se quel tasso diminuisse come ha fatto negli ultimi anni, avremmo questa situazione:
https://www.worldometers.info/world...on-projections/
Quindi 10 mld indicativamente entro il 2060.
Hai voglia a risparmiare sulle emissioni.
Ci sarà da chiedere gentilmente a qualche miliardo di persone di non bere, non mangiare e non respirare.
Hai voglia a risparmiare sulle emissioni.
Ci sarà da chiedere gentilmente a qualche miliardo di persone di non bere, non mangiare e non respirare.
Oppure di chiedere a qualche centinaio di milione di persone di non bere e mangiare per 4 o 5 persone
Giusto qualche hamburger, patatine e coca cola in meno
(per fortuna sul respirare cambia poco )
È una domanda seria?
Se lo fosse, tieni conto he quando si parla di riduzione delle emissioni di CO2, ci si riferisce all'apporto delle attività dell'uomo.
Quelle naturali, da oceani o vulcani, sono di gran lunga prevalenti sul totale e sono pressoché impossibili da ridurre.
Ma le attività dell'uomo ciò nonostante, alterano questo equilibrio della CO2 e quindi è necessario limitarle.
È pacifico discutere sul "come", ben diverso è far finta che non stia succedendo nulla e che si possa continuare come nell'ultimo secolo.
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