Enel Green PowerBrenmiller

Un accumulo termico basato sul calore: si tratta del TES di Santa Barbara, ad Arezzo

di pubblicata il , alle 09:11 nel canale Energie Rinnovabili Un accumulo termico basato sul calore: si tratta del TES di Santa Barbara, ad Arezzo

L'italiana Enel e l’israeliana Brenmiller hanno avviato una proficua collaborazione per realizzare un sistema di accumulo, su scala mondiale, in grado di sfruttare rocce frantumate per stoccare energia

 

I sistemi di stoccaggio permettono di conservare una determinata capacità di energia per poi rilasciarla quando serve; che si tratti della power bank con cui ricaricare lo smartphone o di una batteria d'accumulo domestico dove immagazzinare l'energia elettrica generata dall'impianto fotovoltaico sul tetto di casa, o – infine – di sistemi di stoccaggio stagionali basati sull'idrogeno, o, come abbiamo spiegato in questo articolo, sull'acqua,  la maggior parte di noi, se pensa a questa tecnologia, ha in mente uno scambio di energia elettrica. Ma da qualche giorno la ricerca mette a nostra disposizione un'altra possibilità.

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É stato inaugurato qualche giorno fa un nuovo sistema di accumulo termico (TES – thermal energy storage) basato sulle rocce, presso la centrale Enel di Santa Barbara, una frazione del comune toscano di Cavriglia, in provincia di Arezzo. L'impianto è nato dalla collaborazione tra Enel e Brenmiller, azienda israeliana specializzata in questo particolare settore; il sistema di accumulo di chiama bGen e sfrutta le tecnologie TES messe in campo da Brenmiller, in grado di stoccare energia da diverse fonti sia elettriche, come fotovoltaico, eolico o la rete, che termiche, quali biomassa, gas di scarico e calore di scarto. 

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In termini tecnici l'impianto non è altro che uno scambiatore di calore modulare che lavora in maniera integrata con il ciclo termico della centrale elettrica fungendo da "cuscinetto energetico". La tecnologia TES utilizza un processo bifase di carico e scarico per fornire energia sotto forma di calore. Durante la fase di carico, il vapore prodotto dalla struttura di Santa Barbara passa attraverso le tubazioni per trasferire il suo calore ad alta temperatura (fino a 750° C) alle rocce frantumate adiacenti, che in questa applicazione fungono da sistemi di accumulo. Nella fase di scarico, il calore accumulato viene rilasciato per riscaldare l'acqua pressurizzata e produrre vapore; quest'ultimo viene successivamente reimmesso nel circuito che alimenta le turbine della centrale termoelettrica.

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Il sistema TES di Santa Barbara, primo nel suo genere, ha la capacità di immagazzinare fino a circa 24 MWh di calore pulito a una temperatura di circa 550°C per 5 ore, trasformando l’impianto termoelettrico in una sorta di batteria di rete con un livello di flessibilità ancora migliore. "Questa soluzione rende le rinnovabili più affidabili, flessibili e resilienti e può essere utilizzata per decarbonizzare settori che necessitano di calore ad alte temperature", ha spiegato Ernesto Ciorra, Direttore di Innovability® di Enel. "Inoltre, non comporta alcun uso di materiali rari e può essere realizzato con pietre disponibili in qualsiasi parte del pianeta, quindi è scalabile in maniera sostenibile ovunque. Siamo grati ai colleghi dell'hub di Tel Aviv per averla trovata e ai nostri colleghi italiani per averla implementata, grazie anche al supporto economico derivante dalla collaborazione tra i governi italiano e israeliano". "Flessibilità e adeguatezza sono due componenti fondamentali di un sistema elettrico efficiente ed affidabile, che possono essere fornite in modo sempre più efficiente dagli accumuli" – ha dichiarato Salvatore Bernabei, Direttore Enel Green Power e Thermal Generation di Enel. "Questa sperimentazione ci permette di validare una famiglia di tecnologie innovative e sostenibili nel segmento degli accumuli di lunga durata, che permetteranno un’integrazione sempre maggiore delle rinnovabili nella rete".

La sinergia tra Enel e Brenmiller si è concretizzata nell'ambito di un accordo tra i due paesi mirato ad accelerare la collaborazione tra aziende israeliane e grandi industrie italiane. Il progetto è stato in parte finanziato dall'Autorità israeliana per l'innovazione, che ha supportato Brenmiller con finanziamenti pari a un milione di euro.

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"Il nostro sistema TES presso la centrale elettrica Enel di Santa Barbara, in Toscana, è il primo sistema di questo tipo a fornire stoccaggio di energia termica su scala utility e offre agli utenti commerciali e industriali un possibile percorso verso la decarbonizzazione", è stato il commento di Avi Brenmiller, Presidente e CEO di Brenmiller Energy. "Il TES inoltre rende possibile l'aggiunta di ulteriori rinnovabili alla rete con maggiore affidabilità. Crediamo che il successo di questo momento rifletta i tipi di collaborazioni innovative necessarie per la transizione dell'economia globale da un contesto di forte, sebbene in diminuzione, dipendenza dai combustibili fossili, e verso una rete energetica pulita al 100%, flessibile ed economica".

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28 Commenti
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TorettoMilano10 Novembre 2022, 09:16 #1
mi sembra una notizia "leggermente" positiva soprattutto per questa parte
non comporta alcun uso di materiali rari e può essere realizzato con pietre disponibili in qualsiasi parte del pianeta, quindi è scalabile in maniera sostenibile ovunque

attendo trepidante il parere molto severo e critico dei tuttologi del forum
Saturn10 Novembre 2022, 09:21 #2
Originariamente inviato da: TorettoMilano
mi sembra una notizia "leggermente" positiva soprattutto per questa parte

attendo trepidante il parere molto severo e critico dei tuttologi del forum


Stasera dovrei passare in zona (per davvero) ! Ispezionerò in maniera severa l'impianto e poi vi dirò se ha passato l'esame !
Paganetor10 Novembre 2022, 09:51 #3
che efficienza ha un sistema simile rispetto al consumo immediato dell'energia?

Comunque mi pare evidente che al momento il "problema" più grande non sia tanto la generazione di elettricità, quanto il suo utilizzo/stoccaggio vista la natura non continuativa delle fonti rinnovabili.
zappy10 Novembre 2022, 10:00 #4
Originariamente inviato da: Paganetor
che efficienza ha un sistema simile rispetto al consumo immediato dell'energia?

Comunque mi pare evidente che al momento il "problema" più grande non sia tanto la generazione di elettricità, quanto il suo utilizzo/stoccaggio vista la natura non continuativa delle fonti rinnovabili.

questo coso É uno stoccaggio.

cmq, l'oggetto è di una semplicità assoluta, francamente che si debba scomodare una ditta israeliana per scaldare dei sassi...
buona l'idea, ridicolmente barocca l'implementazione "societaria".
ale_rx10 Novembre 2022, 12:24 #5
Originariamente inviato da: zappy
questo coso É uno stoccaggio.

cmq, l'oggetto è di una semplicità assoluta, francamente che si debba scomodare una ditta israeliana per scaldare dei sassi...
buona l'idea, ridicolmente barocca l'implementazione "societaria".


quando escono fuori ste cose arriva sempre lo scienziato di turno che è tutto semplice gne gne..
intanto il tuo dov'è? hai già brevettato l'idea?
Pandemio10 Novembre 2022, 12:39 #6
Credo che sia spiegato in maniera che tutti possano capire ma in realtà non sia così semplice ,soprattutto la parte del riutilizzo del calore.
+Benito+10 Novembre 2022, 12:51 #7
un accumulo termico basato sul calore...incredibile.
io78bis10 Novembre 2022, 13:01 #8
Originariamente inviato da: zappy
questo coso É uno stoccaggio.

cmq, l'oggetto è di una semplicità assoluta, francamente che si debba scomodare una ditta israeliana per scaldare dei sassi...
buona l'idea, ridicolmente barocca l'implementazione "societaria".


Molto probabilmente ci sono sfide tecniche che non conosci o sottovaluti. In tutti i settori servono competenze
bonzoxxx10 Novembre 2022, 13:35 #9
A sto punto pure lo stoccaggio sotto forma di H2 o HHO non è male anzi, è decisamente più a lungo termine imho.

Ma va bene sperimentare, anzi va benissimo, senza sperimentazione non si progredisce.
Tasslehoff10 Novembre 2022, 14:16 #10
Originariamente inviato da: Paganetor
che efficienza ha un sistema simile rispetto al consumo immediato dell'energia?

Comunque mi pare evidente che al momento il "problema" più grande non sia tanto la generazione di elettricità, quanto il suo utilizzo/stoccaggio vista la natura non continuativa delle fonti rinnovabili.
Ni, nel senso che il fabbisogno energetico a livello industriale è tale che per soddisfarlo con fonti a bassisimo capacity factor (come le rinnovabili) è utopico e altrettanto è pensare di creare sistemi di accumulo sufficienti a garantirlo, non avremmo abbastanza suolo e materie prime per farlo, senza considerare i costi astronomici da sostenere per la manutenzione nel caso ipotetico (e fantascientifico) di riuscire a scalare a quei livelli.

Quello che i fanatici dell'una o dell'altra sponda ignorano (non perchè non ci arrivino, ma perchè preferiscono ignorarlo per ragioni ideologiche) è che la soluzione sta nel mezzo, un mix di produzione che garantisca le due esigenze (domestica e industriale); oggi come oggi (e probabilmente per almeno altri 100 anni e più l'unica opzione sostenibile (in termini di costi, risorse ed emissioni di co2) è il mix fissione + rinnovabili.

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