Regno Unito, entro il 2035 tutta l'elettricità sarà da fonti pulite, ma è incluso anche il nucleare
di Carlo Pisani pubblicata il 05 Ottobre 2021, alle 20:23 nel canale Energie RinnovabiliUn annuncio che da una parte sottolinea il costante impegno nelle energie rinnovabili, come il fotovoltaico e soprattutto l'eolico, ma dall'altra spinge anche tutto il mondo del nucleare, che sì non ha origine fossile ma non può essere definito completamente privo di fattori negativi e di rischio anche ambientale
85 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSe speri nella fusione amico mio mettiti il cuore in pace, se tutto va bene vedremo un primo reattore commerciale a fusione tra 50 anni. E da qui a creare decine per non dire centinaia di reattori a fusione passerà probabilmente un altro secolo, quindi prima del 2150 è uno scenario altamente irrealistico che la fusione possa incidere in modo significativo sulla produzione di energia elettrica mondiale.
La fusione poi ha un altro problema ovvero è poco scalabile, nel senso che i reattori a fusione per quelle che sono le nostre conoscenze odierne devono essere necessariamente impianti con potenze enormi che non sempre si adattano bene alle esigenze dei vari paesi, possono andare bene ad esempio in Europa o USA dove i centri abitati e le grandi città sono realtivamente vicine in termini di distanza, ma in altri paesi vedi Russia, Canada, Africa dove le distanze sono enormi non ha senso costruire un impianto grande e trasportare l'energia per migliaia di km, è molto più sensato avere piccole centrali e in questo gli SMR a fissione potrebbero essere una risposta a queste esigenze.
Pindol
La fusione poi ha un altro problema ovvero è poco scalabile, nel senso che i reattori a fusione per quelle che sono le nostre conoscenze odierne devono essere necessariamente impianti con potenze enormi che non sempre si adattano bene alle esigenze dei vari paesi, possono andare bene ad esempio in Europa o USA dove i centri abitati e le grandi città sono realtivamente vicine in termini di distanza, ma in altri paesi vedi Russia, Canada, Africa dove le distanze sono enormi non ha senso costruire un impianto grande e trasportare l'energia per migliaia di km, è molto più sensato avere piccole centrali e in questo gli SMR a fissione potrebbero essere una risposta a queste esigenze.
Pindol
Per quelle che sono le premesse sul nucleare a fusione calda, in realtà basterebbero 4 o 5 reattori per fornire energia in tutta Europa con un costo vicino allo 0, si stima che in esercizio i costi dell'energia prodotta potrebbero essere di circa 0.30€ per MWh, quasi 1000 volte in meno del costo delle energia attuale. Probabilmente la corrente elettrica si pagherà con abbonamento fisso, senza limiti, tutto compreso e a poche decine di euro/mese.
Certo un reattore nuovo per la fusione costa almeno 20 miliardi, più tutti i costi necessari all'ammodernamento della rete, ma resta il fatto che l'energia diventerà quasi gratuita.
Ipotizziamo uno scenario 2100 dove usiamo solo energia nucleare a fusione per qualsiasi cosa, Elettricità, Riscaldamento/raffrescamento, Trasporti e Industria.
A veramente senso investire oggi nella fissione quando se ti dice bene in Italia avrai raggiunto forse solo il 10 o 15% di copertura del fabbisogno energetico dalla fissione autoprodotta in 50'anni, per poi spegnere tutto e smaltire tutto?
Anzi l'Italia rispetto a pesi come la Francia ha un grosso vantaggio. Quando l'Europa andrà a fusione, i Francesi continueranno a pagare miliardi di smaltimento e di gestione delle scorie nucleari per decenni attraverso la bolletta o le tasse sul reddito, da noi questo non accadrà.
A questo punto conviene aumentare le rinnovabili il più possibile magari anche per produrre biometano (catturando CO2) e bioidrogeno che puoi
tranquillamente ribruciare quando le rinnovabili non ce la fanno. Come transizione alla Fusione che sarà l'ultimo tassello per entrare definitivamente nella 3a rivoluzione industriale.
Inciso:
Le rivoluzioni industriali sono caratterizzate da incredibile evoluzioni in 2 settori cardini: Energia e Comunicazioni.
La 1a rivoluzione industriale è frutto dell'evoluzione energetica data dal motore a vapore e di quelle comunicativa data dalla Stampa
La 2a rivoluzione industriale è lo stesso: produzione distribuite di energia elettrica grazie ai derivati del petrolio ed il motore a scoppio, insieme alle invenzioni in ordine cronologico di Telegrafo, Telefono, Radio e Televisione.
Per la 3a rivoluzione industriale abbiamo già l'evoluzione comunicativa grazie ad Internet ed il World Wide Web, ma ci manca ancora quella energetica che è ancora rimasta ai paradigmi della 2a riv. ind. La vera evoluzione energetica non arriverà con le rinnovabili, come diceva Jeremy Rifkin nei suoi libri "Economi all'Idrogeno" e "Terza Rivoluzione Industriale", ma con i reattori a fusione calda.
Certo un reattore nuovo per la fusione costa almeno 20 miliardi, più tutti i costi necessari all'ammodernamento della rete, ma resta il fatto che l'energia diventerà quasi gratuita.
Ipotizziamo uno scenario 2100 dove usiamo solo energia nucleare a fusione per qualsiasi cosa, Elettricità, Riscaldamento/raffrescamento, Trasporti e Industria.
A veramente senso investire oggi nella fissione quando se ti dice bene in Italia avrai raggiunto forse solo il 10 o 15% di copertura del fabbisogno energetico dalla fissione autoprodotta in 50'anni, per poi spegnere tutto e smaltire tutto?
Anzi l'Italia rispetto a pesi come la Francia ha un grosso vantaggio. Quando l'Europa andrà a fusione, i Francesi continueranno a pagare miliardi di smaltimento e di gestione delle scorie nucleari per decenni attraverso la bolletta o le tasse sul reddito, da noi questo non accadrà.
A questo punto conviene aumentare le rinnovabili il più possibile magari anche per produrre biometano (catturando CO2) e bioidrogeno che puoi
tranquillamente ribruciare quando le rinnovabili non ce la fanno. Come transizione alla Fusione che sarà l'ultimo tassello per entrare definitivamente nella 3a rivoluzione industriale.
Inciso:
Le rivoluzioni industriali sono caratterizzate da incredibile evoluzioni in 2 settori cardini: Energia e Comunicazioni.
La 1a rivoluzione industriale è frutto dell'evoluzione energetica data dal motore a vapore e di quelle comunicativa data dalla Stampa
La 2a rivoluzione industriale è lo stesso: produzione distribuite di energia elettrica grazie ai derivati del petrolio ed il motore a scoppio, insieme alle invenzioni in ordine cronologico di Telegrafo, Telefono, Radio e Televisione.
Per la 3a rivoluzione industriale abbiamo già l'evoluzione comunicativa grazie ad Internet ed il World Wide Web, ma ci manca ancora quella energetica che è ancora rimasta ai paradigmi della 2a riv. ind. La vera evoluzione energetica non arriverà con le rinnovabili, come diceva Jeremy Rifkin nei suoi libri "Economi all'Idrogeno" e "Terza Rivoluzione Industriale", ma con i reattori a fusione calda.
Non è propriamente facile come la descrivi:
1) La ricerca nella fissione nucleare è essenziale anche per la fusione visto che ci sono moltissimi campi in cui la ricerca è pressochè la medesima, pensa allo sviluppo di materiali resistenti al bombardamento neutronico, una delle più grandi sfide della fusione è proprio questa, visto che a confronto della fissione il bombardamento nella fusione è esponenzialmente più elevato.
2) Tutti danno per scontato che la fusione non produca scorie radioattive quando non è propriamente vero ne produce invece un notevole quantitativo, soprattutto neutroni e raggi gamma (ovvero le più difficili da schermare). I neutroni in particolare hanno la brutta abitudine di modificare la struttura nucleare di tutto ciò che toccano, rendendo radioattivi anche materiali solitamente inerti (si parla proprio di "attivazione neutronica". Non si tratta evidentemente di problemi insormontabili, soprattutto andando ad analizzare quelli che sarebbero i vantaggi della fusione nucleare, ma indubbiamente la posizione di chi è contrario alla fissione, ma favorevole alla fusione, risulta un po’ contraddittoria.
3) 20 miliardi per un reattore nucleare a fusione è una previsione decisamente ottimistica le stime del solo progetto ITER parlano di 45-65 miliardi per un reattore di prova che se va bene produrrà il primo plasma a delta positivo nel 2035.
Qui trovi una bellissima live di ben 2 ore sulla pagina dell'avvocato dell'atomo che ti consiglio di vedere, intervengono Carlo Carrelli, analista termo-strutturale per il progetto DEMO-EU; l'ing. Elena Tonello, ricercatrice in fisica dei plasmi presso il Politecnico di Milano e il prof. Matteo Passoni, responsabile dell'e attività di EUROfusion condotte al Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano. E viene sviscerato in pieno l'argomento fusione anche in rapporto alla fissione e come in realtà lo studio su quest'ultima sia essenziale per le future centrali a fusione.
https://www.facebook.com/AvvocatoAt...323685132491699
Pindol
A veramente senso investire oggi nella fissione quando se ti dice bene in Italia avrai raggiunto forse solo il 10 o 15% di copertura del fabbisogno energetico dalla fissione autoprodotta in 50'anni, per poi spegnere tutto e smaltire tutto?
https://www.geopop.it/le-4-generazi...ome-funzionano/
Pindol
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