Produrre elettricità ed acqua calda con un rendimento del 90% grazie al solare termofotovoltaico
di Giulia Favetti pubblicata il 04 Ottobre 2022, alle 16:45 nel canale Energie RinnovabiliL’Università di Houston ha messo a punto un sistema in grado di ridurre le perdite di energia e massimizzare la resa degli impianti termofotovoltaici fino al 90%
51 Commenti
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Ma sì, puoi benissimo continuare a fare come gli struzzi... come tra l'altro fa la maggior parte della popolazione italica.
Sarà che io son cresciuto a pane e Quark (la trasmissione di Piero Angela - R.I.P.), ma si parlava di queste problematiche già negli anni '80 (se 84 è il tuo anno di nascita eri troppo piccolino). Così come si parlava di rifiuti e riciclo/raccolta differenziata. Ora ci sono paesi/città che raggiungono anche il 90% di differenziata, mentre altri sono rimasti al palo e sono fermi ad un misero 15%, come alcune città siciliane (sentito ieri a Presa diretta).
Come sempre, è soprattutto una questione di volontà civile e politica (visto che i politici sono lo specchio della nostra società prima che tecnico/pratica.
Se lo stanno sperimentando è evidente che la cosa funziona.
Del resto il ragionamento fila: l'energia che il fotovoltaico non cattura viene invece recuperata sotto forma di calore dall'elemento termico sottostante, ergo con la medesima superficie esposta al sole sei in grado di recuperare in forme differenti una quantità maggiore di energia, il che inevitabilmente aumenta il rendimento medio.
Magari il 90% è eccessivo, questo ci sta.
Logico anche che il fattore termico sarà meno prestante in linea generale rispetto ad un panello solare puro ma sommando i fattori la cosa è idubbiamente vantaggiosa.
C'è da tenere conto del fatto che i due sistemi hanno logiche di funzionamento diverse, il solare termico in particolare si trova ad essere molto poco utile nei mesi invernali (quando servirebbe tanta energia termica) e troppo prestante in estate (quando ne serve molto poca) e finisce sempre in fase di stagnazione.
Non è la stessa cosa ed una tecnologia NON esclude l'altra.
La corrente è corrente, se hai l'accumulo con inverter ibrido ancora meglio senza dubbio.
Ma parlando di efficienza vedi bene che una TOT superficie in copertura in uesto modo produrrebbe solo corrente andando a sprecare tutta l'energia termica ottenuta.
Se hai un tetto enorme e puoi fregartene facendo due impianti distinti buon per te, ma se così non è una soluzione come questa potenzierebbe di molto l'efficienza della superficie disponibile.
La potenza dichiarata di un pannello fotovoltaico è calcolata a 25 gradi man mano che sale la temperatura diminuisce l'efficienza perciò riuscire a raffreddarli con qualsiasi sistema aumenta la potenza generata elettrica.
Mi sono sempre chiesto perchè non ci fossero pannelli ibridi termico/voltaico.
Che io sappia una minor temperatura di esercizio sul fotovoltaico garantisce maggior efficienza e longevità alle celle e in più c'è produzione di acqua calda. A livello teorico sarebbe un connubio perfetto.
Pensavo che probabilmente l'efficenza del termico sarebbe stata bassina al punto che il gioco non valesse la candela, o magari i costi in più a livello sia impiantistico che dei pannelli stessi superavano di troppo il break even.
Se l'efficienza c'è mi domando perchè siamo arrivati a parlarne solo oggi , probalmente i costi sarebbero proibitivi per maggiori spese sia impiantistiche che dei pannelli stessi?
Yep, ultimamente se ne leggono di belle, ci voleva una crisi energetica per spingere sulle rinnovabili
#fotovoltaicosuognitetto
Mi sto approcciando più seriamente all'FV studiano schede tecniche e quant'altro.
Non ho ancora affrontato il tema inverter, in cosa un inverter ibrido è migliore rispetto ad uno ad onda quadra o sinusoidale?
Ti ringrazio
Allora leggi prima. Si chiama mancanza delle informazioni corrette o se vuoi ignoranza in materia.
PS le efficienze possono interagire per cui il totale è più della somma. Ed è spiegato.
è palese che non hai capito di cosa si parla...
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