Imbrigliare la potenza dei tifoni e trasformarla in energia, ecco la turbina eolica in grado di farlo

La potenza della natura ha sempre suscitato una forte attrazione da parte degli essere umani: che si tratti di uno spettacolo meraviglioso, o di qualcosa che porterà distruzione, l'umanità resta da millenni attonita a guardare, desiderando di poter, in un qualche modo, imbrigliare qualcosa di così selvaggio.

Se catturare l'elettricità dei fulmini resta ancora un sogno ad occhi aperti, dirottare parte della potenza dei tifoni versi qualcosa di costruttivo, potrebbe invece essere già alla nostra portata.

La cinese Mingyang Smart Energy (il più grande produttore privato di turbine eoliche in Cina e al quinto posto nel mercato cinese) ha recentemente presentato la sua turbina per l'eolico offshore MySE 18.X-20MW. Al momento è anche la turbina più grande del mondo (molto più di quelle messe a punto da Siemens Gamesa), sia in termini di dimensioni che di potenza.

Si tratta della naturale evoluzione dei prodotti dell'azienda cinese sviluppati sulle piattaforme da 14-16 MW, sfruttate al meglio per perfezionare un modello dal design leggero, altamente efficienza e affidabile.

Ma l'aspetto indubbiamente più interessante non è la potenza, ne la grandezza della turbina, ma il fatto che possa essere mantenuta in funzione anche durante raffiche di vento ad alta velocità, rendendola installabile nelle regioni frequentemente soggette a tifoni (che di anno in anno diventano sempre più frequenti e violenti).

MySE 18.X-20MW è infatti dotata di una tecnologia anti-tifone in grado di resistere ai tifoni di categoria 17 (56,1-61,2 m/s), ad oggi la categoria di tifone più alta; le potenze nominali della turbina vanno da 18,X a 20 MW, con diametri del rotore da 853-958 piedi ( circa 260-292 metri) che coprono un'area massima equivalente a nove campi da calcio.

Secondo l'azienda, MySE 18.X-20MW ha una capacità di generazione annua di 80 milioni di kWh, dato registrato nel Guangdong orientale, dove la turbina è stata testata, ed è in grado di alimentare circa 96.000 famiglie, riducendo di 66.000 tonnellate le emissioni annuali di CO2.