Gemasolar
Fotovoltaico: a 12 anni dal debutto, Gemasolar è ancora l'impianto solare più efficiente al mondo
di Giulia Favetti pubblicata il 15 Marzo 2023, alle 13:31 nel canale Energie RinnovabiliLa centrale solare termica spagnola produce energia 24 ore su 24 interrottamente dal 2011, quando fu inaugurata, arrivando a 110 GWh all’anno
92 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLe scorie da centrali nucleari probabilmente andranno in uno o più depositi europei e non credo ne faranno uno in Italia, che è troppo geologicamente attiva con alta sismicità e vulcanismo attivo.
È vero che abbiamo scorie nucleari delle centrali che abbiamo dismesso e da qualche parte dovremo metterle.
Ad oggi però, dopo circa 70 anni di centrali, l'unico deposito che entra in funzione è quello finlandese. Non ce ne sono altri se non allo stato di sudi iniziali.
Credo che il deposito europeo sia stato già escluso.
Ognuno si tiene le sue scorie. Però noi abbiamo già quelle provenienti dai reattori spenti se devi proprio devi fare il deposito geologico con quello che costa conviene mettere tutto insieme. Comunque tieni presente che le scorie possono essere già oggi riprocessate e iutilizzate in parte cosa che non si fa perchè l'uranio da estrazione costa(va) meno, ma in futuro potranno essere riutilizzate come combustibile in reattori a neutroni veloci di IV generazione, perchè è fissile solo 1%.
Ci sta lavorando tra gli altri una società italiana NewCleo con Enel puntano alla realizzazione di un reattore raffreddato al piombo entro il 2030 in UK. Interessante anche sotto il profilo del concetto reattori più piccoli da 30MW e da 300MW modulari, scalabili e realizzati in fabbrica con tempi e costi certi.
Sugli SMR si stanno muovendo in tanti, la guerra in Ucraina ha cambiato molte carte in tavola.
Ma segnatevi queste date e soprattutto memorizzate: 6 reattori Westinghouse in Polonia, il primo in funzione nel 2033, gli altri 5 per il 2040. Circa 20 miliardi di €.
Io mi segnerei anche questo un altro AP1000 nella centrale di Sanmen Cina.
I primi due li hanno costruiti in 9 anni.
Vediamo questo come va
https://world-nuclear-news.org/Arti...rth-Sanmen-unit
I primi due li hanno costruiti in 9 anni.
Vediamo questo come va
https://world-nuclear-news.org/Arti...rth-Sanmen-unit
Connessi alla rete In ritardo secondo le previsioni ed al 25% superiore al budget iniziale.
Così come i 2x AP1000 della centrale esistente di Vogtl negli USA.
Tempi e costi non rispettati.
Segna anche che la Cina non è l'Europa.
Così come i 2x AP1000 della centrale esistente di Vogtl negli USA.
Tempi e costi non rispettati.
Segna anche che la Cina non è l'Europa.
Siamo sempre lì i primi ad essere realizzati.
Nel caso di Vogtl, primi reattori ad essere realizzati dopo 30 anni, c'è stato anche un project management fortemente lacunoso ci sono stati dei procedimenti legali dove questo è documentato. Del tipo hanno ordinato cavi di dimensione e misura errati. Qualcosa come 80 miglia...poi ci sono astati altri eventi simili ascrivibili.
Se il progetto non è maturo, non c'è una filiera in loco, non c'è una gestione del cantiere adeguata i costi aumentano.
Mettici pure che ci sono stati 2 anni di covid e i prezzi delle materie prime che sono schizzati a chiudere il cerchio.
Vedremo come andranno i prossimi.
Ognuno si tiene le sue scorie. Però noi abbiamo già quelle provenienti dai reattori spenti se devi proprio devi fare il deposito geologico con quello che costa conviene mettere tutto insieme.
Il problema è che in Italia non abbiamo zone geologicamente molto stabili per le scorie di primo livello se non, forse, la Sardegna.
Però un paio di decenni fa il trasporto in nave delle scorie era escluso, non so oggi.
È un problema che anche il Giappone dovrebbe avere ma mi sembra non non ci stiano pensando.
Quello del consumo delle scorie di centrali di IV generazione è un discorso che sento da un paio di decenni ma ancora non si è concretizzato se non, credo, un paio di prototipi. Si avrebbe i grosso vantaggio di ridurre di molto i volumi se non di eliminarle del tutto.
Ma la ricerca mi pare vada a rilento.
Ma la ricerca mi pare vada a rilento.
Di batterie se ne parla dal 1799 eppure i progressi nell'accumulo dell'energia sono arrivati solo dopo che si è investito seriamente nell'ultimo decennio e ancora non basta perchè siamo ancora lontani dalle prestazioni di cui avremmo bisogno.
Riguardo alle scorie già i volumi del nucleare sono bassi rispetto alla massa di enorme rifiuti chimici pericolosi spesso altrettanto letali di cui a quanto pare ci dimentichiamo tutti e per i quali in buona parte non esiste un equivalente controllo ed attenzione. Il 95% di quelle scorie possono essere ulteriormente riciclate in reattori di IV generazione. Inoltre occupano in volume uno spazio limitato a causa della densità elevata quindi è molto più semplice da tenere sotto controllo. Se hai visto il deposito svizzero 40 anni di scorie stanno dentro un capannone che potrebbe essere di una grossa carrozzeria.
Per trent'anni sono stati deviati tutti i finanziamenti alle rinnovabili e non si è investito sul nucleare.
Non che si possa pretendere molto. Adesso ci sono i progetti ma soprattutto hanno messo i soldi e realizzati i prototipi. La Cina è molto interessata perchè gli permetterebbe di chuidere il ciclo del combustibile.
Forse s'incomincia a capire che non si puo' fare tutto con le rinnovabili, perchè comunque l'occupazione di suollo necessaria è elevata, l'uso di materiali è alto, gli accumuli di rete allo stato attuale non ci sono. Farli con le batterie è estremamente costoso e richiedono un utilizzo di materiali elevatissimo. Per il baseload va trovata un'altra soluzione.
L'unica alternativa al nucleare è continuare con il gas ma poi non si raggiunge la decarbonizzazione.
Noi attualmente stiamo andando in questa direzione che non è il massimo nè a livello di costi, nè a livello ambientale, nè a livello di indipendenza energetica.
Ma la ricerca mi pare vada a rilento.
no, queste sono le ennesime balle.
Non si "ricicla" un bel niente, alla fine della fiera riottieni sempre scorie di durata eterna.
Con l'aggravante che il combustibile è molto più pericoloso già "prima" di entrare nella centrale, e non solo "dopo", oltre alla marea di problemi che dà avere tutto l'impianto molto più "attivato" dall'intenso bombardamento neutronico.
Non proprio, hai le idee un po' (tanto) confuse.
Comunque l'unica cosa che viene "ricilata" è l'uranio impoverito nei proiettili che l'UK vuole mandare in Ucraina ... così contaminiamo per bene il paese e poi importeremo grano e olio di girasole belli fosforescenti per farci la pasta...
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...native/7105743/
Nel caso di Vogtl, primi reattori ad essere realizzati dopo 30 anni, c'è stato anche un project management fortemente lacunoso ci sono stati dei procedimenti legali dove questo è documentato. Del tipo hanno ordinato cavi di dimensione e misura errati. Qualcosa come 80 miglia...poi ci sono astati altri eventi simili ascrivibili.
Se il progetto non è maturo, non c'è una filiera in loco, non c'è una gestione del cantiere adeguata i costi aumentano.
Mettici pure che ci sono stati 2 anni di covid e i prezzi delle materie prime che sono schizzati a chiudere il cerchio.
Vedremo come andranno i prossimi.
Quando hai tra le mani il progetto infrastrutturale più complesso e costoso che ci sia, è molto più probabile che qualcosa vada storto e faccia sballare tempi e costi.
Questo è il principale motivo per cui i finanziatori privati sono molto restii a finanziare il nucleare.
E considera che i privati sono molto più esigenti nel fare rispettare tempi e costi di una commessa.
Questo è il principale motivo per cui i finanziatori privati sono molto restii a finanziare il nucleare.
E considera che i privati sono molto più esigenti nel fare rispettare tempi e costi di una commessa.
Vedi tu parli di nucleare come se fosse tutto uguale quando non lo è, ci sono progetti diversi, aziende differenti, maturità diverse ...andare a dire come qualcuno ha fatto che per costruire una centrale nucleare ci vogliono trent'anni in qualsiasi situazione è semplicemente falso perchè è cherrypicking. Basta vedere il database AIEA.
Sono progetti complessi che richiedono capacità e logistica che richiedono una certa serialità. Il numero fa la differenza. Io non so che dimestichezza avete con le produzione industriale, ma una cosa è realizzare un prototipo e un'altra un prodotto industrializzato che si costruisce in serie. Passare dall'uno all'altro non è una passeggiata e coinvolge ad esempio fornitori di tipo differente perchè la scala è differente.
Chi sta avendo problemi siamo noi in occidente perchè veniamo da trent'anni in cui non si è costruita nemmeno una centrale, i finanziamenti al settore sono stati lasciati al lumicino e c'è stato un enorme emorragia di personale e capacità perchè in un lasso di tempo così lungo si perdono delle capacità, filiere logistiche etc che ci vuole tempo per recuperare.
Non ci dimentichiamo che in Francia sono stati in grado di costruire 58 reattori in vent'anni, ma erano progetti fortemente industrializzati e quindi ripetibili.
Se mi parli di EPR stai parlando di un progetto che al momento in cui è stata data l'autorizzazione a partire non era definito a livello progettuale.
Si, i volumi sono bassi ma le modalità di conservazione fanno in modo che occupino volumi significativi perché non puoi impaccare le scorie tutte assieme, devi disperderle in diversi contenitori che devono stare distanti l'uno dall'altro. Basta andare a vedere il progetto del deposito finlandese per rendersene conto, ci sono tutti i numeri.
Il deposito svizzero è temporaneo e di temporanei ce ne sono parecchi, anche in Italia. Quelli definitivi dovrebbero seguire le norme IAEA. 40 anni poi sono un po' pochini rispetto anche solo a 1000 anni e il deposito dovrebbe durare di più, molto di più.
Ma ormai i rifiuti ce li abbiamo per cui in ogni caso dobbiamo trovare una soluzione.
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