C'è ancora luce per Lightyear, ma basta con i veicoli elettrici solari

Che segue il mercato delle auto elettriche da un po' di tempo si ricorderà molto probabilmente di Lightyear, azienda con origini olandesi, che fu tra le startup che provarono a immettere sul mercato auto ricoperte di celle fotovoltaiche per auto-ricaricarsi.

Un progetto infine fallito, dopo parecchi anni di sviluppo, e che aveva portato al licenziamento di massa di quasi 600 dipendenti. Lo scorso gennaio però Lightyear era rinata dalle sue ceneri, con un nuovo CEO, il Dr. Bonna Newman, che ha un dottorato di ricerca in fisica atomica del MIT, ma senza più le auto elettriche solari come obbiettivo.

Un po' come fatto anche da Sono Motors, che ha una storia sostanzialmente identica, Lightyear vuole ora sfruttare il suo know-how sulle celle solari integrate nelle superfici, per diventare fornitore del settore automotive per quei marchi che intendono aggiungere il fotovoltaico come optional delle proprie vetture.

Le notizie in questi giorni sono positive, poiché tramite un round di finanziamento sono arrivati 10 milioni di euro, grazie ai quali potrà continuare lo sviluppo, e potrà far crescere il team di tecnici e ingegneri. Newman ha dichiarato: "Grazie al supporto entusiasta dei nostri investitori, siamo entusiasti e concentrati sul futuro. Sfrutteremo questa opportunità per far crescere il nostro team di esperti e tecnici per diventare il fornitore leader di sistemi solari di bordo per veicoli e continuare la missione di Lightyear di portare soluzioni di mobilità pulita a tutti".

Sempre secondo quanto dichiarato dal nuovo CEO, quelle delle celle solari è solo una delle tecnologie brevettate che Lightyear aveva creato con la sua auto elettrica, ed in futuro quindi la proposta ai vari OEM del settore si amplierà.