Un'altra vittoria per le batterie LFP: Ford le vuole per Mustang Mach-E e F-150 Lightning
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 13 Maggio 2022, alle 10:59 nel canale BatterieAnche Ford sembra intenzionata a seguire la strada tracciata da Tesla: le batterie LFP possono essere una valida alternativa per i modelli entry level o con meno autonomia
Lo scorso mese di aprile ha fatto scalpore il dato rivelato da Tesla, secondo cui circa metà della sua produzione aveva già a bordo batterie LFP, litio-ferro-fosfato. Questa notizia ha spinto ulteriormente un mercato in forte fermento, con la previsione che già nel 2023, le suddette batterie potrebbero sorpassare le cosiddette ternarie, NMC o NMA.
Le LFP, pur avendo una densità energetica inferiore, di recente sono sufficientemente migliorate, tanto da fornire autonomie discrete, a fronte di prezzi più bassi e buone disponibilità di materie prime. Pare si sia accorta di questo vantaggio anche Ford che, per parola del CEO Jim Farley, ha annunciato la volontà di adottare questa soluzione.
Il numero uno dell'Ovale Blu ha dichiarato: "Sì, abbiamo lavorato sulle LFP per un po' di tempo. Quello che intendo con questo è che progettare soluzioni LFP nella nostra prima generazione di prodotti è qualcosa che vediamo come una grande opportunità per muoverci rapidamente".
Farley fa ovviamente riferimento alla necessità della sua azienda di aumentare rapidamente il volume produttivo. La Mustang Mach-E si è infatti rivelata un successo, ma con tempi di attesa per le consegne spesso troppo lunghi. Lo stesso successo che ha riscosso il pick-up elettrico F-150 Lightning, la cui produzione è praticamente sold out per due anni.
Proprio questi due veicoli sono quelli che il CEO definisce "di prima generazione". Come fatto da Tesla, Ford potrebbe utilizzare le LFP per le versioni con minore capacità della batteria, migliorando al contempo alcune caratteristiche, come la velocità di ricarica, tra i pregi di queste celle. Mach-E e F-150 sono entrambi veicoli di dimensioni notevoli, per cui lo spazio nel pianale non mancherebbe di certo, considerando la minore densità energetica e la conseguente necessità di un numero maggiore di moduli.
I vantaggi si allargherebbero poi in altre direzioni. L'assenza di materiali costosi come nichel e cobalto permetterebbe di tenere sotto controllo i listini delle vetture, mentre la diversificazione dei fornitori eviterebbe lo shortage di batterie, confinando l'uso delle celle NCM alle versioni long range.
2 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa al contempo sono più durature e meno problematiche in generale. Per un'auto che non deve fare lunghe percorrenze vorrei queste batterie, patto che il loro peso non incida sensibilmente sull'efficienza del veicolo.
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