Il prossimo ostacolo alla transizione alla mobilità elettrica potrebbe chiamarsi PFAS?

di pubblicata il , alle 16:01 nel canale Batterie Il prossimo ostacolo alla transizione alla mobilità elettrica potrebbe chiamarsi PFAS?

Sull'onda di uno studio pubblicato su Nature a proposito di PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) si sono accesi nuovi dibattiti sulla sostenibilità della transizione alla mobilità elettrica. Ma non solo: tutti i dispositivi basati su batterie agli ioni di litio sono coinvolti.

 

Una classe di PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) conosciuta come bis-perfluoroalchil sulfonimidi (bis-FASIs) viene utilizzata nelle batterie agli ioni di litio di ultima generazione basate sulle tecnologie emergenti. Questi composti vengono utilizzati principalmente come elettroliti e additivi polimerici delle batterie, i quali devono essere conduttivi, elettrochimicamente stabili, con bassa volatilità e infiammabilità, e per questo può essere conveniente trattarli con PFAS e bis-FASIs.

Tuttavia, l'utilizzo di queste sostanze sembra poter determinare delle preoccupazioni, soprattutto per quanto riguarda la fase di produzione. I PFAS sono noti per essere persistenti nell'ambiente, resistenti alla degradazione e possono essere mobili e tossici. Queste sostanze possono essere rilasciate nell'ambiente durante la fabbricazione, l'uso, il riciclo e lo smaltimento delle batterie agli ioni di litio.

Le ultime preoccupazioni su questa classe di sostanze provengono da un recente studio pubblicato su Nature, stando al quale le sostanze note come bis-FASIs riconducibili agli PFAS che sono presenti nelle recenti batterie agli ioni di litio possono essere pericolose nel processo di fabbricazione delle batterie. I ricercatori di questo studio, infatti, hanno analizzato campioni di acqua e di neve raccolti in prossimità di alcune fabbriche di batterie che si trovano negli Stati Uniti.

PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche)

Secondo le analisi, aziende come 3M, Solvay e Arkema detengono brevetti e producono buone quantità di sali di bis-FASIs, inclusi bis-FMeSI e i suoi omologhi a catena più lunga, per l'uso come elettroliti o additivi polimerici. Sono stati raccolti un totale di 75 campioni di acque superficiali, 5 campioni di acqua di rubinetto, 2 campioni di acqua sotterranea, 1 campione di neve, 15 campioni di sedimenti e 21 campioni di suolo da 87 siti di campionamento vicino a Cottage Grove, Minnesota, USA, Paducah e Louisville, Kentucky, USA, Anversa, Belgio, e Salindres, Francia tra gennaio e ottobre del 2022. I risultati della quantificazione dei PFAS hanno mostrato una corrispondenza quasi 1 a 1 tra due laboratori indipendenti, come si può verificare nello studio che abbiamo prima riportato.

Fino al 96% del bis-FMeSI è recuperabile, ma studi stimano che solo il 5% delle batterie agli ioni di litio viene riciclato, il che potrebbe portare a un proiettato di 8 milioni di tonnellate di rifiuti di batterie agli ioni di litio entro il 2040. In altri termini, le batterie agli ioni di litio sono così fondamentali per i futuri progressi tecnologici che il problema degli PFAS non dovrebbe essere ignorato.

Sebbene siano utilizzate per migliorare le prestazioni delle batterie, la loro persistenza e tossicità richiedono ulteriori ricerche e regolamentazioni, conclude lo studio, al fine di garantire che i benefici delle tecnologie energetiche pulite non vengano ottenuti a discapito dell'aumento della contaminazione ambientale.

71 Commenti
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mattxx8810 Luglio 2024, 17:03 #1
Bravo Rosario che ti sei fatto carico di questo immane peso, il povero Zocchi scommetto avrebbe dato le dimissioni piuttosto di redare un tale articolo
Strato154110 Luglio 2024, 17:13 #2
"[U]ma studi stimano che solo il 5% delle batterie agli ioni di litio viene riciclato[/U], il che potrebbe portare a un proiettato di 8 milioni di tonnellate di rifiuti di batterie agli ioni di litio entro il 2040."

Se l'avessi detto io mi avrebbero linciato, ora lo dicono gli "studi" ovvero la scienza.. O si crede alla scienza o non si crede...
Ad ognuno le proprie conclusioni.
Sandro kensan10 Luglio 2024, 17:36 #3
Tanto per citare la presenza di PFAS in prodotti che di solito gli utenti di questo forum non usano:

«I Pfas sono comunemente aggiunti a molti prodotti cosmetici. Si trovano spesso in prodotti che promettono effetti di lunga durata, come creme solari e mascara waterproof. Sono presenti anche in altri cosmetici come rossetti, ombretti e smalti.»

https://it.euronews.com/salute/2024...sizione-ai-pfas

invece usiamo tutti gli schermi dei cellulari che solo oleofobici per merito dei PFAS. Vogliamo parlare delle pentole antiaderenti? (PFAS). Il filo interdentale? (PTFE che è un PFAS). Il grasso per ingranaggi? (io ho un kilo di grasso al PTFE che è un PFAS). Tessuti antimacchia e waterproof? (PFAS). Schiume antincendio, materassi, poltrone? (PFAS). Carta e cartone a contatto con befande e alimenti? (PFAS).

Si fa molto prima dire cosa cosa abbiamo in casa che non contenga PFAS che dire cosa abbiamo in casa che contenga PFAS.

Da notare che le cartiere che trattano massicciamente la carta riciclata (che quindi prima transita per le nostre case), sono delle zona ad alto inquinamento di PFAS.
kbios10 Luglio 2024, 17:43 #4
Originariamente inviato da: Strato1541
"[U]ma studi stimano che solo il 5% delle batterie agli ioni di litio viene riciclato[/U], il che potrebbe portare a un proiettato di 8 milioni di tonnellate di rifiuti di batterie agli ioni di litio entro il 2040."

Se l'avessi detto io mi avrebbero linciato, ora lo dicono gli "studi" ovvero la scienza.. O si crede alla scienza o non si crede...
Ad ognuno le proprie conclusioni.


Lettura consigliata: https://www.linkedin.com/pulse/5-ra...ric-melin-m5lde
Goofy Goober10 Luglio 2024, 17:44 #5
Originariamente inviato da: Sandro kensan
Tanto per citare la presenza di PFAS in prodotti che di solito gli utenti di questo forum non usano:

«I Pfas sono comunemente aggiunti a molti prodotti cosmetici. Si trovano spesso in prodotti che promettono effetti di lunga durata, come creme solari e mascara waterproof. Sono presenti anche in altri cosmetici come rossetti, ombretti e smalti.»

https://it.euronews.com/salute/2024...sizione-ai-pfas

invece usiamo tutti gli schermi dei cellulari che solo oleofobici per merito dei PFAS. Vogliamo parlare delle pentole antiaderenti? (PFAS). Il filo interdentale? (PTFE che è un PFAS). Il grasso per ingranaggi? (io ho un kilo di grasso al PTFE che è un PFAS). Tessuti antimacchia e waterproof? (PFAS). Schiume antincendio, materassi, poltrone? (PFAS). Carta e cartone a contatto con befande e alimenti? (PFAS).

Si fa molto prima dire cosa cosa abbiamo in casa che non contenga PFAS che dire cosa abbiamo in casa che contenga PFAS.

Da notare che le cartiere che trattano massicciamente la carta riciclata (che quindi prima transita per le nostre case), sono delle zona ad alto inquinamento di PFAS.


anche McDonald vende cibo ultraprocessato che nuoce gravemente alla salute e non mi pare ci siano ancora dibattiti su come metter fine a quel monopolio della morte alimentare nella top 10 dei brand a più alto valore...

di base abbiamo ri-scoperto che non frega nulla a nessuno salvo a chi potrà legiferare per prender qualche consenso a riguardo... e ovviamente inventare qualche tassa/blocco etc già in previsione futura. sia mai che qualcuno crede che un'auto a batteria la lasceranno circolare per oltre 30 anni senza inventarsi qualcosa
omihalcon10 Luglio 2024, 17:50 #6
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triplo :-(
omihalcon10 Luglio 2024, 17:49 #7
Ma che dici!!
L'elettrico è ecologico non è vero che per produrre batterie e l'energia elettrica per la ricarica s'inquina di più!
omihalcon10 Luglio 2024, 17:50 #8
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doppio
Strato154110 Luglio 2024, 17:54 #9
Originariamente inviato da: kbios


Sono andato già oltre la lettura
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kbios10 Luglio 2024, 18:04 #10
Originariamente inviato da: Strato1541
Sono andato già oltre la lettura
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Quindi hai compreso che il dato del 5% è un falso mito?

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