VW blocca le assunzioni per 6 delle sue fabbriche, dedicate anche ai modelli elettrici

A metà settembre abbiamo parlato dei licenziamenti decisi da Volkswagen per alcune delle sue linee produttive e di come alcuni ministri tedeschi non avessero nascosto la loro preoccupazione, in particolare per le sorti della fabbrica di Zwickau, dedicata alle auto elettriche.

Gli ultimi aggiornamenti rilasciati dal gruppo vanno un po' a ridimensionare quanto diffuso un mese e mezzo fa, con un portavoce dell'azienda che ha fatto luce sulla situazione lavorativa di alcune delle maggiori fabbriche di VW: Wolfsburg, Hannover, Brunswick, Salzgitter, Emden e Kassel.

"In seguito alla decisione di svolgere dei programmi di efficienza presso Volkswagen AG, le assunzioni esterne saranno temporaneamente limitate e non verranno pubblicati annunci di quel genere nel prossimo futuro", ha spiegato il portavoce.

A giugno la casa tedesca ha presentato i punti chiave di un programma di risparmio finalizzato ad aumentare la redditività e generare denaro che verrà re-indirizzato in investimenti per il passaggio dalla mobilità tradizionale a quella elettrica.

La roadmap dovrebbe ridurre i costi di dieci miliardi di euro entro il 2026, contribuendo in questo modo ad aumentare il rendimento delle vendite al 6,5% (attualmente l'utile operativo sulle vendite è del 3,4%).

Fra le strategie messe in campo vi è la riduzione di varianti e opzioni di equipaggiamento, al fine di semplificare la produzione, e la decisione di concentrarsi prevalentemente su serie di modelli per cui sono previsti grandi volumi produttivi, lasciando che le vetture "di nicchia" vadano via via a scomparire.

Quest'ultima decisione, ha sottolineato il marchio, è stata presa col fine di preservare i posti di lavori, cercando di mantenere a pieno regime ogni linea produttiva.

Al momento non sembra che lo stabilimento sassone di Zwickau sia interessato da queste nuove linee-guida, tuttavia secondo alcune persone vicine al gruppo sarebbe ancora presto per ritenere la fabbrica fuori dal pericolo di nuovo tagli al personale.