Otto nazioni europee si oppongono ufficialmente alla normativa Euro 7
di Vittorio Rienzo pubblicata il 24 Maggio 2023, alle 17:46 nel canale Auto ElettricheSono otto i paesi, tra cui anche l'Italia, che hanno scelto di firmare un documento ufficiale che si oppone alla normativa Euro 7 per le vetture a combustione. Il pomo della discordia sarebbe la data di entrata in vigore piuttosto che la normativa in sé.
Porta la firma di Italia, Francia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria e Slovacchia il documento che si oppone all'approvazione della normativa Euro 7 per le vetture endotermiche. La ragione risiede nei costi che secondo alcuni dei più grandi produttori europei risultano sconvenienti.
Partiamo proprio dalle motivazioni: perché i paesi succitati si oppongono alla normativa Euro 7 sulle emissioni dei veicoli a combustione? In realtà non ci si oppone alla normativa in toto, ma alla sua messa in vigore entro il 2025. Il motivo riguarda i costi per adeguare la produzione alle nuove specifiche, dato che la commercializzazione dei modelli perdurerebbe per poco.
Non va dimenticato, infatti, che entro il 2035 la vendita di veicoli a combustione interna sarà vietata nel Vecchio Continente, ragione per cui gli investimenti per aggiornare le gamme beneficerebbero solo di pochi anni sul mercato. Inoltre, pare che le differenze tra un modello Euro 6 e uno Euro 7 sarebbero trascurabili in termini di emissioni, ma avrebbero un costo oneroso nei confronti dei produttori per adeguare la loro offerta.
In sintesi, investire per produrre auto a combustione Euro 7 non converrebbe. D'altronde, a prescindere dal parere personale, appare chiaro che l'elettrico rappresenti il futuro della mobilità in tutte le sue accezioni. Effettuare nuovi investimenti nelle soluzioni a combustione effettivamente risulterebbe controproducente, in un mercato che vede un'avanzata senza freni delle produzioni cinesi e, naturalmente, di Tesla che mantiene il suo primato nel settore EV in Europa.
Le difficoltà maggiori, quindi, ricadrebbero sui marchi storici del Vecchio Continente. Tuttavia, gli otto paesi firmatari hanno richiesto lo spostamento in avanti dell'entrata in vigore per la nuova normativa, e non la sua esclusione completa. In particolare, la richiesta è di lasciare che l'Euro 7 assuma validità tre anni dopo la sua approvazione e non nel 2025 come previsto attualmente, senza però dare un'indicazione precisa.
Assenze piuttosto inaspettate sono quelle di Germania e Portogallo. Il ministro tedesco dei trasporti Volker Wissing aveva già espresso alcuni dubbi sull'approvazione della normativa Euro 7. Lo stesso Thomas Schafer, CEO di Volkswagen, aveva definito "deludente" la norma ritenendo che "rischia di mettere fuori mercato le utilitarie". Il Portogallo, invece, sembrava voler mettere nero su bianco il suo dissenso, ma pare che per il momento non abbia voluto prendere una posizione in tale direzione.
Il nodo da sciogliere quindi rimane uno: se i paesi membri che hanno firmato dovessero effettivamente votare no al provvedimento, basterebbero a bloccarlo? In estrema sintesi la risposta è: sì. L'approvazione del Consiglio europeo richiede che almeno il 55% dei paesi membri votino per il "si", purché tali paesi rappresentino almeno il 65% della popolazione europea.
Gli otto paesi equivalgono a meno del 40% degli stati membri, tuttavia la loro popolazione rappresenta il 49% di quella complessiva. Ciò significa che il 51% che otterrebbe il sì non basterebbe ad approvare la normativa Euro 7. In termini numerici, peraltro, basterebbero i no di Francia, Italia e Polonia per impedire il raggiungimento del quorum.
Non rimane, quindi, che attendere per capire quando e, soprattutto, se la norma verrà approvata ed entrerà in vigore.
38 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSpero proprio che mandino tutto in malora
Stai a vedere che nei prossimi anni, per limitare l'accesso a determinate zone (la famigerata area "non so quale" di Milano) inizino a limitare anche le BEV sopra una determinata soglia di "emissioni di particolati da pneumatico"
Anzitutto chiunque sa che sarà IMPOSSIBILE rimuovere i motori termici finchè i mezzi elettrici non avranno pari autonomia e tempi di rifornimento, è palese.
Basti pensare anche solo al settore della logistica per rendersi conto che è una follia pensare di rimuovere il diesel, semplicemente si fermerebbe un intero settore economico, oppure vorrebbe dire moltiplicare i costi di qualsiasi bene di consumo, con ovvie ripercussioni depressive sull'economia, punto.
Ma se anche si spostasse tutto il traffico leggero su elettrico quali sarebbero i benefici, considerando che il resto del mondo continuerà a muoversi con pickup Toyota anni '80 euro -56 oppure con i Ford F-150 V6?
Qual'è l'obbiettivo della misura? Massima spesa e minima resa?
Boh io non mi capacito, mi sembra il mondo alla rovescia...
Appare chiaro a chi?
A me appare chiaro che molte aziende di engineering stanno ancora lavorando sui diesel, sicuramente in misura maggiore sui light and heavy commercial vehicles ma tant'è.
A me appare chiaro che se nel '35 si iniziassero a venere solo BEV non ci sarebbe un'adeguata struttura ad ospitarle (no, in 10 anni non si adegua la rete elettrica di una nazione né si trova come arrivare a produrre 60 TWh di energia in più all'anno, foss'anche con obiettivo al '45, data in cui tutte o quasi le ultime ICE saranno dismesse).
Credo che la richiesta di ritardare la normativa serva per dilazionare gli investimenti sull'Euro7 che, se alla fine si farà davvero, accompagnerà per ancora un bel po' di anni l'elettrico che pure necessita ancora di parecchi investimenti.
PS: probabilmente i crucchi contano di rientrare in normativa Euro7 con gli e-fuel
Quindi SI auto BEV, H2, combustione e-fuel e qualunque altra tecnologia a 0 emissioni.
Che poi l'eletrico sarà quello che va per la stramaghiore ma é solo perché le altre hanno dei limiti che le rendono poco competritve con le auto a batteria.
Altrimenti potrebbero sfondare e vendere a milioni.
Per poco...Pirelli ed altri costruttori hanno già pronti pneumatici per le BEV che elimineranno il problema...
PS. conoscevo uno che con la sua Alfa 166 Turbo cambiava gli anteriori ogni 18.000 Km....
Stai a vedere che nei prossimi anni, per limitare l'accesso a determinate zone (la famigerata area "non so quale" di Milano) inizino a limitare anche le BEV sopra una determinata soglia di "emissioni di particolati da pneumatico"
Non mi stupirei per nulla, oppure potrebbero puntasi sul peso che ad oggi stanno ignorando, ci sono mille più modi per limitare la circolazione con mezzi privati, cosa che a mio avviso hanno in progetto di fare..
Inoltre:
https://www.rac.co.uk/drive/electri...han-petrol-and/
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