Mazda: le auto elettriche a lunga autonomia inquinano più dei diesel. Ma è davvero così?
di Nino Grasso pubblicata il 30 Dicembre 2019, alle 14:01 nel canale Auto Elettriche
Le auto elettriche vendute sul mercato europeo hanno un pacco batterie molto più conservativo rispetto a quelle pensate per il mercato americano. Mazda spiega la sua posizione in materia, contrastando le conclusioni di studi condotti nel recente passato
Le prime vendite della Mazda MX-30 sono previste per i primi mesi del 2020, e ha fatto molto parlare la scelta di implementare un pacco batterie da 35,5kWh sufficiente per un'autonomia di poco inferiore a 250Km. Si tratta di un compromesso che, secondo i vertici di Mazda, consente alle auto elettriche di essere più sostenibili per il pianeta in cui viviamo. Sforando quel limite, invece, la produzione del pacco batterie produrrebbe un numero maggiore di emissioni CO2.
Secondo il Direttore R&D europeo di Mazda, Christian Schultze, le emissioni CO2 prodotte dalla produzione e dallo smaltimento del pacco batterie da 35,5kWh della Mazda MX-30 sono comparabili a quelle generate nel corso della sua vita da una Mazda3. Il quadro cambierebbe con un pacco batterie da 95kWh, la cui sola produzione costerebbe al nostro pianeta un quantitativo superiore di CO2 emesso rispetto all'uso di un veicolo con propulsione termica tradizionale.
Mazda ha anche pubblicato un grafico per tradurre in immagini il quadro dei consumi di MX-30 rispetto a un veicolo con motore diesel, tuttavia le informazioni rilasciate dal produttore giapponese non sono del tutto complete. Ad esempio non viene indicato l'inquinamento locale dell'aria nelle città e va contro i risultati di studi più completi effettuati in materia nel corso degli anni, come quello condotto da ICCT (International Council on Clean Transportation).
"Le emissioni generate dalla produzione di un veicolo elettrico vengono ripagate dopo soli due anni rispetto alla guida media di un veicolo convenzionale", si legge nelle conclusioni dello studio. "Le tempistiche si riducono a un anno e mezzo se la ricarica viene effettuata utilizzando energia rinnovabile". Mazda non è comunque l'unica società a posizionarsi in maniera decisamente conservativa sul mercato europeo delle automobili elettriche, dove una grande maggioranza dei veicoli viene venduta con batterie intorno ai 40kWh.
Si tratta, secondo Mazda e altri produttori, del giusto taglio in base alle esigenze dei consumatori. In un'intervista con Automotive News Yasuhiro Aoyama ha dichiarato: "Abbiamo basato la capacità della batteria sulle necessità dei nostri clienti target, che sono giovani e urbani. Il secondo fattore è relativo all'analisi sul ciclo di vieta del veicolo, che considera non solo le emissioni prodotte durante la guida ma anche quelle derivate dalla produzione della batteria. Abbiamo scoperto che una batteria da 35,5kWh produce nel ciclo di vita una quantità di emissioni CO2 paragonabile a quella dei nostri modelli diesel".
Il dirigente Mazda ha comunque continuato: "Sappiamo che alcuni clienti richiedono auto in grado di fornire un'autonomia più estesa e per questi clienti implementeremo un motore rotativo come range extender. Monitoreremo attentamente l'evoluzione della capacità nelle batterie e, se migliorerà drasticamente, potremo considerare in futuro una batteria più grande per i nostri veicoli". La Mazda MX-30 è stata sviluppata interamente da Mazda, e utilizza batterie costruite da Panasonic. Il produttore non ha previsto nuovi veicoli elettrici fino al 2025.
69 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infopeccato che la produzione e smaltimento delle batterie produca ancora piu inquinamento ma lo fa in un posto diverso quindi non te ne accordi perche a morire sono gli altri nelle miniere per esempio
Quoto. Infatti i diesel producono anche i pericolosi NOx, particolato, HC e CO.
Il complotto mi mancava... In verità la Fiat ha sottovalutato la crescita delle ibride e non perché gli mancava la tecnologia. Infatti già da inizio 2017 Fiat-Chrysler commercializza in USA la Chrysler Pacific con motore plug-in hybrid e le recensioni erano pure positive. Ma nei successivi 3 anni non si è visto altro da FCA quindi evidentemente si è trattato di una scelta commerciale folle (un po' come cercare di vendere la troppo piccola 500 in USA).
e peccato che le batterie si riciclano (siamo tra il 50 e il 90%, dipende da chi le ricicla). La tua benzina invece?
C'è comunque un impatto non trascurabile...poi per carità facendo il conto totale probabilmente ne esce lo stesso più ecologica l'elettrica, ma come al solito dipenderà da molti fattori.
Credo che l'approccio di Mazda sia in generale corretto, pacco batterie piccolo per una macchina adatta a chi non fa molta strada e deve spostarsi soprattutto in contesti cittadini.
Perchè se ti prendi una Tesla con 100kwh di batteria e poi fai 10 mila km all'anno prima di rientrare delle emissioni dovute alla produzione ti ci vogliono 10 anni.
Dicono solo che teoricamente, quindi con dati viziati da possibili informazioni false fornite agli studiosi, il quantitativo di CO2 prodotta per costruire una batteria è sceso dai 150-200 kg per kWh del 2017 ai teorici 61-106 kg per kWh...nella fonte dell'articolo però si parla di un più realistico 146 kg...in quanto appunto molte informazioni a loro fornite non erano "complete".
Si riciclano alcuni metalli, alcuni riciclano gli interi pacchi batterie per usarli dove non c'è grossa necessità di carica...ma tanto per dire il litio non viene riciclato, perchè per vari motivi è troppo costoso farlo, uno tra tanti la scarsità di batterie riciclate.
La benzina che si voglia o no prima o poi sparirà, ma non saranno le attuali auto elettriche a farla sparire, la gestione di una auto elettrica per ora è troppo complessa, soprattutto nelle grandi città dove non sempre si ha un garage a disposizione per ricaricare l'auto.
Molto probabilmente le automobili non sono neanche la maggiore causa di inquinamento del pianeta.
Purtroppo dato che le case costruttrici non sanno più come vendere nuove automobili devono inventarsi qualcosa che possa attrarre i polli o costringerli a cambiare auto. Cambio che significa buttare quella vecchia per quella nuova, il massimo dell'ecologia, come dimostrato dalle spianate di automobili usate ferme e invendute di cui non si parla mai.
I finti ambientalisti non dovrebbero occuparsi di automobili, perché non c'è niente di ecologico dietro la moda del momento, quanto, tanto per cambiare, interessi economici.
Dopo che Volkswagen ha taroccato le emissioni delle sue auto diesel questo motore è stato demonizzato e messo alla gogna (si sapeva da sempre che il diesel era più inquinante del benzina), dopo che ci hanno fatto miliardi di euro
Per non parlare della legislazione europea secondo cui mi appioppi un bollino in base all'anno di immatricolazione della macchina (Euro X) e poi blocchi la circolazione nelle città a quelle X-1, è pura truffa. Perché non viene fatto un controllo di emissioni e se queste sono compatibili con il "nuovo" standard non vengono ri-omologate?
La soluzione all'inquinamento delle città non passa solo dall'elettrico (meno che meno dall'ibrido), ma passa dal non usare per niente l'auto, potenziando ad esempio i mezzi pubblici, creando piste ciclabili e cercando di ridurre gli spostamenti in auto in generale.
Infatti è peggio, è un gas serra.
Infatti non lo sono, pare contribuiscano solo per il 2% nell'inquinamento globale, aerei, navi, industrie e riscaldamenti inquinano molto di più, ma è più facile demonizzare le auto che fare qualcosa di concreto tipo diminuire drasticamente i voli aerei, pieni per lo più dei giovani che poi vanno a sfilare nei venerdì per il futuro postando sui social tutta la loro indignazione.
Concordo.
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