La Norvegia vuole limitare l'uso delle auto private, sia termiche che elettriche
di Giulia Favetti pubblicata il 04 Gennaio 2023, alle 19:33 nel canale Auto ElettricheLa diffusione delle auto a zero emissioni, arrivata a ridurre ai minimi storici le nuove immatricolazioni di auto a combustione, era solo un passo della strategia norvegese per una mobilità sostenibile e a misura d'uomo
La Norvegia è la nazione con il più alto numero di auto elettriche circolanti e il mercato numero uno per qualsiasi marchio stia puntando sull'elettrico, come nel caso di Hyundai che da quest'anno venderà solo modelli a zero emissioni nello Stato nordeuropeo.
Il piccolo paese scandinavo, dal canto suo, ha stabilito molto presto, nei primi anni '90, i propri obbiettivi (100.000 veicoli elettrici su strada entro il 2020, traguardo superato con due anni di anticipo, nel 2018), impostando una strategia economica che potesse sostenerli.
"In Norvegia tassiamo quello che non vogliamo e promuoviamo quello che desideriamo, facendo si che il consumatore possa, concretamente, compiere la scelta giusta." Ha spiegato Christina Bu, segretaria generale della Norsk elbilforening, l'associazione norvegese delle auto elettriche.
Ad Oslo, quindi, si tassano le auto a combustione interna in modo direttamente proporzionale alle emissioni prodotte dal veicolo, al momento della compravendita (secondo una precisa tabella perfettamente studiata ed inserita nel sistema fiscale norgese), scontando le elettriche, in modo da renderle immediatamente più appetibili, seppur la tassa di importazione sia maggiore.
Non solo; anche nella quotidianità il Governo norvegese ha ritenuto fondamentale che le auto a batteria risultassero la scelta migliore rispetto a quelle termiche.
Con questo fine, il Parlamento ha approvato la norma fiscale, detta "regola del 50%" per disciplinare le imposte locali (su autostrade, traghetti, parcheggi…) in vigore sui mezzi di trasporto. Tale norma stabilisce, al 50% appunto, la tassazione massima imponibile a un'auto elettrica rispetto all'importo pagato da una termica, per il medesimo servizio.
Queste linee guida, condivise unanimemente da tutta la classe politica, hanno portato la Norvegia alla vertiginosa percentuale dell'86% di auto elettriche fra le nuove immatricolazioni.
Inoltre è stata anche sviluppata una rete di ricarica capillare, tanto che è possibile trovare punti di ricarica ultra-rapida persino al circolo polare artico.
Infine, il 98% dell'energia elettrica prodotta deriva da fonti rinnovabili, con l'idroelettrico in testa alla produzione verde, come illustrato dallo stesso Governo norvegese.
Tutti questi sforzi hanno dati i loro frutti e ora la Norvegia sta introducendo la fase successiva, ovvero il graduale abbandono dei mezzi a quattro ruote privati in favore dei mezzi pubblici, del car sharing e delle biciclette, tradizionali e a pedalata assistita.
La rivoluzione dei veicoli elettrici non è mai stata tanto l'obbiettivo finale, quanto un passo verso una mobilità che metta al centro l'uomo e non la macchina, sia essa a batteria o a serbatoio.
Il paese sta quindi iniziando a ridurre le agevolazioni per i veicoli elettrici, promuovendo gli spostamenti a piedi e in bicicletta, soprattutto nelle grandi città come Oslo, per contribuire a ridurre il livello di traffico e il dispendio energetico.
In questo modo sarà possibile, in un'ottica a breve-medio periodo, ridistribuire gli spazi urbani mettendo al centro non solo la sostenibilità, ma anche le persone.
108 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIn italia invece siamo ancora al “aho ma ndo vai senza a maghena”, con sgasate varie da vero macho.
L'attuale diffusione di auto è qualcosa di non sostenibile a prescindere dall'alimentazione e quindi si dovrà ridimensionare con le buone o con le cattive il numero di auto circolanti.
E adesso siamo ancora a poco e niente... vedrete nei prossimi anni che sempre più nazioni metteranno paletti e contro-paletti, aumenti di prezzi ecc... ecc... fino a che i più non rinunceranno all'auto o comunque invece di averne una a testa ne avranno una a famiglia.
E voglio proprio vederli i norvegesi in bici col ghiaccio, hanno le catene da bici o le gomme chiodate? poi d'inverno col buio perenne e -20 tutti a piedi o in bici, sisi
Non hai proprio mai messo il naso in una nazione nord europea, eh?
Ma in realtà ti basterebbe varcare le Alpi di inverno e fermarti in una città come Stoccarda o Tubingen, per renderti conto che in bici ci vanno con qualsiasi clima e anche col ghiaccio.
Basta essere attrezzati.
In italia invece siamo ancora al “aho ma ndo vai senza a maghena”, con sgasate varie da vero macho.
Quotone, è proprio così.
Ma in realtà ti basterebbe varcare le Alpi di inverno e fermarti in una città come Stoccarda o Tubingen, per renderti conto che in bici ci vanno con qualsiasi clima e anche col ghiaccio.
Basta essere attrezzati.
Attrezzati come?
Innanzitutto sono attrezzate le città. Quando nevica e si forma ghiaccio passano immediatamente le macchine spargisale per far tornare agibii le strade.
Le bici in sè non necessitano di attrezzature speciali, al più si pedala con maggiore prudenza.
Quanto al buio, esiste l'illuminazione, sia quella stradale (che, tra parentesi, in Germania è molto più fioca di quella nostra) che della bici stessa (fari da mettere sul manubrio, fanale posteriore rosso ecc). Al limite indossi anche pettorina e bracciali catarifrangenti per renderti più visibile.
E poi ci si veste in modo opportuno.
D'altronde, se c'è ghiaccio sulle strade, che fai, non cammini perchè non puoi metterti le catene ai piedi? Insomma, sono non problemi, è tutta una questione di testa e di abitudini.
Scelta giusta o imposta?
E voglio ptoprio vederli i norvegesi in bici col ghiaccio, hanno le catene da bici o le gomme chiodate? poi d'inverno col buio perenne e -20 tutti a piedi o in bici, sisi
bravi norvegesi fatevi tappare in casa come lemmings mentre i pochi ricchi si divertono alle vostre spalle (e anche le nostre prima o poi)
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