Giorgia Meloni contro il ban delle auto endotermiche: "il divieto al 2035 è dannoso, la Cina ci guadagna"
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 10 Febbraio 2023, alle 11:22 nel canale Auto ElettricheIl presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è espressa sulla questione della regolamentazione UE del mercato automotive. Secondo la premier l'elettrico è al momento l'unica soluzione, e avvantaggia la Cina
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Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPurtroppo lo sviluppo ha preso una direzione precisa, in futuro ci sarà sempre meno bisogno di lavoratori fisici, fra IA e automazione serviranno sempre meno lavoratori di basso profilo e più specialisti che però non potranno mai essere equivalenti in numero, per cui o il modello economico si adeguerà o si andrà incontro ad una catastrofe annunciata e non è che si può ritornare a produrre con metodi da 1900.
In molti settori i lavoratori c.d. "sporchi" ci sono e, salvo robot al pari del fisico dell'essere umano, continueranno ad esserci.
Probabilmente dalla produzione alcuni lavori e lavoratori si sposteranno alla manutenzione o altro.
Lavoro in un settore (navale) dove la forza lavoro è stata rimpinguata continuamente dagli immigrati, proprio perchè in loco non si trovava nessuno disposto a fare quelle attività pagato quel tot. che si viene pagati.
Non è detto che il "basso profilo" non si sposti per scendere a patti in quelle attività lavorative oggi spesso occupate da immigrati senza scelta (o lavori o ti levano il permesso di soggiorno).
E i metodi da 1900, purtroppo, esistono ancora. Se non strettamente nella produzione, nella manutenzione si.
Purtroppo lo sviluppo ha preso una direzione precisa, in futuro ci sarà sempre meno bisogno di lavoratori fisici, fra IA e automazione serviranno sempre meno lavoratori di basso profilo e più specialisti che però non potranno mai essere equivalenti in numero, per cui o il modello economico si adeguerà o si andrà incontro ad una catastrofe annunciata e non è che si può ritornare a produrre con metodi da 1900.
Peccato che questo "determinismo" darwiniano non abbia nulla a che vedere con un decisione politica che ha imposto un divieto di vendita e quindi qui di evoluzione naturale di mercato non ci sia proprio nulla ma semplicemente una decisione di politica industriale arbitraria che non consideri gli interessi italiani che dovrebbero avere un peso considerevole nella faccenda sia in quanto colpisce frontalmente i nostri interessi sia come pezzo importante dell'Europa in termini economici.
Ribadisco è una decisione di politica economica presa per nostro conto che va contro i nostri interessi. Detto questo per fare cambiamenti del genere, se stabiliamo a tavolino e non in base alle forze di mercato la morte di un settore produttivo, dobbiamo anche stabilire allo stesso tavolino prima di prendere decisioni definitive incentivi, piani industriali per rinconvenrtire e sostituire il fatturato e gli occupati che in prospettiva vengono danneggiati.
Qui invece si è decisa la morte di buona parte del settore italiano dell'automotive e si detto arrangiatevi che tanto NOI ( francesi e tedeschi abbiamo un sistema economico e industriale in grado di reggere botta e di sostituirvi). Come si dice "è facile essere coraggiosi a distanza di sicurezza” Ma questo è il classico caso dove si prende decisioni comune a maggioranza che danneggia solo una parte.
Se imponi adesso un termine, nel 2035, allora i costruttori cominciano a muoversi e per il 2035, forse, sono pronti.
Non è graduale perchè già da adesso significa l'abbandono del comparto.
Inoltre 12 anni sono nulla per riconvertire un intero settore senza avere i capitali necessari per recuperare il terreno. Significa rinunciare all'intero comparto in termini di fatturato di contributo al PIL e in termini occupazionali questo di botto.
A quel punto, per dieci anni non venderanno più niente, perché nessuno vorrà le loro vecchie endotermiche, e ci vorrà tempo per sviluppare e convertire la filiera all'elettrico.
Ecco allora che i piccoli fabbricanti italiani, che aspettano che il mercato passi "naturalmente" all'elettrico, continueranno a produrre pezzi per gli endotermici che si accatasteranno nei magazzini...
O è meglio decidere fin d'ora, di ristrutturare, convertire, modernizzarsi?
Se il mercato chiede auto elettriche il comparto si adatterà alla situazione, altrimenti non trovandosi in grado di rispondere diversificherà la sua offerta in altri settori. E' il modo naturale con il quale si reagisce al cambiamento.
Imporre una data basata sul nulla è pura follia perchè metti i produttori fuori mercato, in modo arificiale, già a partire da questo momento e senza considerare le capacità effettive dei singoli paesi verso la riconversione che non che avviene con le belle parole ma suon di miliardi di euro che non si capisce bene chi ce li metterebbe.
Ribadisco è una decisione di politica economica presa per nostro conto che va contro i nostri interessi. Detto questo per fare cambiamenti del genere, se stabiliamo a tavolino e non in base alle forze di mercato la morte di un settore produttivo, dobbiamo anche stabilire allo stesso tavolino prima di prendere decisioni definitive incentivi, piani industriali per rinconvenrtire e sostituire il fatturato e gli occupati che in prospettiva vengono danneggiati.
Qui invece si è decisa la morte di buona parte del settore italiano dell'automotive e si detto arrangiatevi che tanto NOI ( francesi e tedeschi abbiamo un sistema economico e industriale in grado di reggere botta e di sostituirvi). Come si dice "è facile essere coraggiosi a distanza di sicurezza” Ma questo è il classico caso dove si prende decisioni comune a maggioranza che danneggia solo una parte.
OK pretendiamo una deroga, poi quando ci accorgeremo che le auto con motore a combustione non le vendiamo perchè nessuno le vuole, ci piangiamo addosso come sempre urlando contro la cattiva europa ecc. ecc.
Film già visto e rivisto, ma che a quanto pare non ha insegnato niente.
Film già visto e rivisto, ma che a quanto pare non ha insegnato niente.
Oltre alla deroga c'è bisogno di fondi europei perchè l'Italia di quattrini per fare questa conversione forzata non li ha.
Accettare la data significa semplicemente gettare a mare il nostro comparto di componentistica a favore di altri, perchè una riconversione forzata all'elettrico senza sostanziosi sussidi non è fattibile.
Non è un caso che la Cina da decenni sussidi l'industria "green" con un ordine di grandezza che è 10 volte quello europeo e che gli USA hanno messo sul piatto 369 miliardi di soldi pubblici per l imprese.
In Europa non è pensabile di imporre un termine così ravvicinato a livello comunitario senza poi senza poi mettere a disposizione gli incentivi per tutti gli attori europei, perchè tanto Germania e Franci riescono a farne a meno perchè hanno spazio fiscale. E non che si tratta dell'Europa "cattiva" che come ho detto è un soggetto politico inesistente, ma si tratta di acluni paesi importanti con industrie automobilistiche sviluppate ( Francia e Germania) che riescono a fare blocco per far fuori una parte della competizione interna e fare affari con la Cina usando lo strumento comunitario che è cosa ben diversa.
Allora si vuole fare una politica industriale europea seria? Non si decide solo una data a tavolino ma anche si deliberano i fondi necessari per la riconversione, la difesa dell'occupazione, il ricollocamento degli esodati la compensazioni per chi dovrà chiudere baracca ovvero in modo comune si affrontano rischi e opportunità.
Senza è la decisione ideologica di alcuni paesi europei contro gli altri che usano il parlamento europeo come mezzo per i propri fini nazionali. Non c'è nulla di meno europeo di questo.
Allora meglio lasciare fare al mercato almeno darà un po' più di tempo e quindi possibilità a chi puo' di riconvertirsi in questo o in altro settore.
Accettare la data significa semplicemente gettare a mare il nostro comparto di componentistica a favore di altri, perchè una riconversione forzata all'elettrico senza sostanziosi sussidi non è fattibile.
Non è un caso che la Cina da decenni sussidi l'industria "green" con un ordine di grandezza che è 10 volte quello europeo e che gli USA hanno messo sul piatto 369 miliardi di soldi pubblici per l imprese.
In Europa non è pensabile di imporre un termine così ravvicinato a livello comunitario senza poi senza poi mettere a disposizione gli incentivi per tutti gli attori europei, perchè tanto Germania e Franci riescono a farne a meno perchè hanno spazio fiscale. E non che si tratta dell'Europa "cattiva" che come ho detto è un soggetto politico inesistente, ma si tratta di acluni paesi importanti con industrie automobilistiche sviluppate ( Francia e Germania) che riescono a fare blocco per far fuori una parte della competizione interna e fare affari con la Cina usando lo strumento comunitario che è cosa ben diversa.
Allora si vuole fare una politica industriale europea seria? Non si decide solo una data a tavolino ma anche si deliberano i fondi necessari per la riconversione, la difesa dell'occupazione, il ricollocamento degli esodati la compensazioni per chi dovrà chiudere baracca ovvero in modo comune si affrontano rischi e opportunità.
Senza è la decisione ideologica di alcuni paesi europei contro gli altri che usano il parlamento europeo come mezzo per i propri fini nazionali. Non c'è nulla di meno europeo di questo.
Allora meglio lasciare fare al mercato almeno darà un po' più di tempo e quindi possibilità a chi puo' di riconvertirsi in questo o in altro settore.
Ti faccio una domanda retorica, ma se tu fossi un tedesco o un francese, saresti felice di finanziare un paese che negli ultimi 30 anni (perlomeno) ha sperperato e sprecato ogni possibile risorsa?
Poi nella realtà siamo tra i primi al mondo nel campo tecnologico e vengono da Cina e Giappone a comprare in Italia.
Forse è meglio limitarsi a discutere di calcio e sanremo.
Non sarò contento ma se ragiono in un ottica comunitaria capisco che la stabilità e la crescita economica italiana significa anche crescita e stabilità europea almeno se l'orizzonte è quello veramente di realizzare una Europa politica. Ma se non esiste un idea di destino comune dove si dividono oneri e onori a pari merito e ognuno prende le decisioni secondo il proprio interesse nazionale, tanti vale salutare le velleità comunitarie.
Soprattutto a certi paesi non si deve permettere di strumentalizzare le decisioni le istituzioni comunitarie, per rafforzare solo gli propri interessi strategici.
I tedeschi hanno ottimi motivi per promuovere l'elettrico visto che sono decenni che vogliono sviluppare i rapporti commerciali con la Cina come sbocco alla propria industria anche scapito dei consumi interni all'Europa.
Peccato che è una strategia fallata sotto molti versi visto che la globalizzazione in stile anni '90 è finita e si va verso il friend shoring visto che le lunghe catene logistiche con paesi con i quali potenzialmente ci potrebbero essere dei conflitti sono a rischio. Non a caso l'Italia è uscita meglio dalla crisi di altri paesi avendo catene logistiche più corte e flessibili, d'altro canto noi abbiamo sempre sofferto la globalizzazione più di altri. Ed è una strategia fallimentare perchè il flusso di merci che i tedeschi hanno immaginato verso la Cina in realtà negli ultimi tempi si è invertito visto che hanno accumulato un disavanzo commerciale enorme con i cinesi.
D'altro canto questa la strategia cinese è da sempre quella di pretendere marcato libero, aperture totali dei mercati dei vari paesi e trasferimento di tecnologico nei confronti degli altri paesi ma poi il suo mercato è chiusissimo ed è caratterizzato da fortissimi incentivi statali e di mercato libero c'è molto poco.
Ma se l'Italia è il terzo contributore della EU dopo Germania e Francia.
Siamo noi che finanziamo la EU non loro che finanziano noi.
Tornate nel nostro universo per cortesia.
Ammontano a 18,1 miliardi di euro i versamenti 2021 con cui l’Italia ha partecipato, a titolo di risorse proprie, al bilancio dell’Unione europea che, sul versante opposto, ha destinato al nostro Paese risorse per 26,724 miliardi, di cui 10,198 legati al Pnrr. Un aumento complessivo del 129,2%
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