Dazi alle auto cinesi, per Tesla punizione meno severa, piccoli sconti anche per altri costruttori

La questione sui dazi imposti alle auto elettriche cinesi esportate in Europa terrà banco ancora per parecchio tempo, almeno finchè il prossimo autunno la Commissione Europea non deciderà quali saranno i provvedimenti definitivi.

Nel frattempo, nella giornata di oggi, scopriamo alcuni rimaneggiamenti delle aliquote decise il mese scorso, a fronte delle richieste e di alcuni colloqui con le case coinvolte.

La novità più sostanziosa riguarda Tesla, che esporta dalla Cina in particolare i modelli base della berlina Model 3, sulla quale verranno ora caricati dazi solo del 9%, contro il 20,8% inizialmente comunicato. La decisione è arrivata dopo la richiesta formale da parte di Tesla, per ricalcolare i dazi in modo che seguissero i sussidi cinesi effettivamente percepiti.

Ci sono novità anche per altre aziende, anche se in misura decisamente minore. Per BYD i dazi passano da 17,4% al 17%, per Geely dal 19,9% al 19,3%, e infine per SAIC (MG) dal 37,6% al 36,3%. Altre aziende che si sono mostrate collaborative con gli investigatori della Commissione Europea dovranno affrontare dazi del 21,3%, poco di più dei precedente 20,8%.

Infine da segnalare un piccolo "sconto" per le aziende che invece non hanno collaborato. Anziché dazi del 37,6% subiranno una tariffa del 36,3%.